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Arrivare per tempo al culto - cinque ragioni

“Nel luogo e nel tempo stabilito per il culto pubblico della comunità cristiana, il popolo (dopo aver predisposto ad esso il proprio cuore) dovrà convenire e parteciparvi tutto. Non gli sarà consentito di assentarsi dalle pubbliche ordinanze per negligenza o con il pretesto di incontri privati” [Istruzioni sul culto pubblico, Canoni di Westminster, 1. https://goo.gl/oOKXIc].

Per quanto sicuramente vi siano legittime ragioni per arrivare in ritardo ad incontri di chiesa, come impegni di lavoro, difficoltà familiari o traffico intenso, in generale questa non è una pratica nella quale ci dovremmo permettere di cadere. Circostanze impreviste potrebbero occasionalmente farci arrivare in ritardo, ma non dovrebbe diventare nostra abitudine il non arrivare in tempo al culto all’orario stabilito. Dovremmo di fatto cercare di essere presenti là dove si onora il Signore in anticipo, perché sebbene sia vero il detto “meglio tardi che mai”, è ancora meglio non essere mai in ritardo. Se non ci piace arrivare in ritardo ad importanti impegni di lavoro o nella nostra vita sociale, a maggior ragione dovrebbe essere il caso quando si tratta di rendere a Dio il culto che Gli è dovuto come comunità cristiana. Ecco cinque motivi per i quali non dovremmo mai essere in ritardo per il culto.

1.  La puntualità ci permette di prepararci ad adorare Dio

Per la natura frenetica della vita moderna, quando arriviamo in chiesa la nostra mente è spesso preoccupata di tante cose: quello che stavamo facendo e quello che progettiamo di fare dopo. Tutto ciò ci distrae dal proposito stesso del culto, che è adorare Dio, comunicare con Lui ricevendo la Sua Parola e sacramenti e sottponendogli le nostre preghiere comunitarie e personali. Se facciamo lo sforzo di arrivare in chiesa prima dell’inizio stesso del culto, quello non sarà solo il tempo per chiaccherare, ma sarà soprattutto quello d’avere l’opportunità di disporre la nostra mente, raccogliere i nostri pensieri e focalizzarci nel Signore. Tali preparativi sono necessari se vogliamo essere propriamente nutriti dalla predicazione della Parola.

2. L’essere in ritardo tradisce un atteggiamento lassista verso l’adorazione di Dio

Il culto comunitario non è “solo uno” fra i tanti possibili avvenimenti del nostro programma settimanale, ma è l’incontro e l’adorazione del nostro Creatore e Signore, Colui dal quale la nostra vita dipende. Il culto di Dio è cosa santa e solenne perché “il SIGNORE è grande e degno di sovrana lode … Splendore e maestà sono davanti a lui, forza e bellezza stanno nel suo santuario” (Salmo 96:4,6). Arrivarci tardi, o quando più ci è comodo, per arrivarci in modo casuale durante la preghiera d’apertura, o entrarvi durante il secondo inno, è un sicuro segno della nostra bassa concezione di Dio e del culto che Gli è dovuto. D’altro canto, quando siamo puntuali quella è evidenza della nostra umiltà e del riconoscimento di chi sia Dio e di che cosa significa adorare il Dio tre volte santo.

3. L’arrivare tardi è da ipocriti

Questa può sembrare un’affermazione dura, ma in realtà non lo è. Se il pastore o comunque il conduttore del culto dovesse avere l’abitudine di arrivare quando esso è già iniziato, giustamente reagiremmo rimproverandolo. Se il culto iniziasse regolarmente in ritardo perché il conduttore se la prende comoda, lo troveremmo accettabile? Il Salvatore Gesù Cristo per ben sette volte in Matteo grida: “Guai a voi Scribi e Farisei ipocriti!”. Che questo non valga per noi in quest’area della vita.

4. La puntualità è di incoraggiamento per il pastore

Arrivare per tempo al culto indica al pastore (al conduttore del culto o agli anziani di chiesa) che noi abbiamo il desiderio di sottoporci alla proclamazione della Parola di Dio. Il ministro di Dio si aspetta legittimamente che la comunità che presiede sia ai loro posti prima che egli salga sul pulpito, e non l’opposto. Volgere lo sguardo alla comunità riunita che non vede l’ora di iniziare il culto fa un gran bene al predicatore e lo incoraggia nel fatto che il popolo ha fame e sete della Parola di Dio.

5. La puntualità dà un buon esempio agli inconvertiti

Che impressione darà ad un visitatore se la maggior parte della comunità arriva in ritardo entrando nel luogo di culto quando esso è già iniziato? Certamente non una buona impressione. L’impressione che à la comunità cristiana raccolta per il culto anche prima dell’ora stabilita, è molto diversa. I visitatori vedranno il desiderio dei credenti di rendere culto a Dio ed il rispetto che hanno per Lui, e saranno maggiormente incoraggiati a ritornarci che nel vederli arrivare all’ultimo minuto.

Come possiamo essere puntuali per il culto? Fare iniziare il culto un poco più tardi non servirà, perché se normalmente arriviamo alle 11:10 per il culto delle 11:00, spostarlo alle 11:30 vorrà dire vedere diversi arrivarvi alle 11:40. Dobbiamo prepararci per il culto, pianificare di arrivarci in anticipo e praticare l’abitudine alla puntualità.

Adattamento da: http://protestant-standard.blogspot.co.uk/2013/12/punctuality-for-church-5-reasons-why-we.html