Letteratura/Preghiere di famiglia/Terza settimana/Sabato
Terza settimana - Sabato mattina
Grande e misericordioso Signore Iddio, Ti imploriamo di gardarci con benignità e “non venire in giudizio con il tuo servitore, perché nessun vivente sarà trovato giusto nel tuo cospetto” (Salmo 143:2).
Desideriamo accostarci umilmente a Te, questa mattina, nel sentimento dei nostri peccati e come peccatori che meritano la Tua condanna. Ma sia benedetto il Tuo nome nei secoli dei secoli perché ci hai dato un Salvatore potente e ci hai invitati al Trono della grazia grazie alla giustizia operata pert noi del Tuo Figlio diletto Gesù Cristo, dal cui sacrificio siamo redenti ed otteniamo remissione delle nostre colpe. Ed è nel Suo nome che osiamo comparire davanti a Te e desideriamo di essere trovati in Lui non già avendo la giustizia che viene dalla Legge, ma quella che è per la fede di Cristo, la giustizia che è da Dio mediante la fede (Romani 3:21-22,25-26; 10:5-6). Per amor Suo ti imploriamo di accoglierci nenignamente e di amarci. “Purifica la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente” (Ebrei 9:14).
O Signore, mantienici sempre nell’animo l’obbligo solenne del nostro Battesimo e concedici la Tua grazia per potere crocifiggere la carne con tutti i suoi affetti e desideri malvagi, come spetta ai figli di Cristo, deponendo quelle opere che palesano l’uomo non rinnovato e che ci escluderebbero dal Tuo regno celeste. Facci abbondare in tutte quelle opere buone che sono, per Gesù Cristo, a Tuo onore e gloria, e degnaci di farci partecipi dello Spirito Santo nella Sua efficacia a trasformare e nella Sua potenza a santificare, affinché possiamo essere fatti degni di partecipare alla sorte dei santi nella luce (Colossesi 1:12).
Signore Iddio, benedici la nostra nazione, i suoi governanti, ministri e quelli che sono rivestiti di autorità. Benedici la Tua chiesa e compi in noi l’opera da Te cominciata, allontanandoci sempre dal male e facendoci progredire nella via della salvezza, per Gesù Cristo, il nostro Redentore. Amen.
Lettura biblica: Giovanni 20:19-29
“Poi disse a Tommaso: “Porgi qua il dito e guarda le mie mani; porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente”. Tommaso gli rispose e disse: “Signore mio e Dio mio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!” (Giovanni 20:27-29).
O Signore e Dio nostro, quale gioia di poterti sentire vicino a noi nei giorni tristi in cui il timore e la paura si erano impadroniti di noi. Tu ci porti la pace e il coraggio; Tu rinnovi tutte le nostre energie. E noi Ti benediciamo e Ti adoriamo.
Noi cadiamo talvolta in preda alla tristezza ed allo scoraggiamento e non ci basta vedere la gioia sul volto e nel cuore dei nostri fratelli e sorelle in fede per credere che Tu sei vicino e che continui ad esercitare la Tua potenza e provvidenza in nostro favore. Abbiamo bisogno di prove più materiali, di fatti più tangibili, per lasciarci di nuovo trasportare dalla fede; perdona la nostra incredulità, perdona la nostra lentezza a credere. Tu sai che noi non facciamo così per mancanza di amore verso di Te, Tu sai quale cruccio sia per noi stessi questa nostra apparente insensibilità, questa nostra incapacità ad afferrare con prontezza i fatti spirituali. Abbi pietà di noi e aiutaci a superare questa crisi della nostra vita.
Padre nostro celeste, noi pensiamo con infinita simpatia a coloro la cui fede viene meno e si affievolisce nei giorni della prova, dell’abbandono, del lutto. Noi li vogliamo circondare, come i discepoli circondano Tommaso, vogliamo rassicurarli e confortarli, dicendo loro la nostra esperienza, la nostra sicurezza, la nostra gioia di averti sentito vicino e vivente. Ma quando le nostre parole di fede e di affetto non possono nulla, soccorri Tu stesso, o Signore, e conduci con i Tuoi mezzi le anime che, tra i dubbi, Ti cercano con amore e fa loro incontrare la gioiosa certezza. Te ne supplichiamo nel nome del nostro risorto Redentore.
Terza settimana - Sabato sera
O Signore di ogni misericordia, prostrati ai Tuoi piedi Ti preghiamo di ascoltare le preghiere e le suppliche che Ti facciamo a nome nostro e di tutti i nostri fratelli e sorelle in fede sparsi per il mondo, per ringraziarti del beneficio impareggiabile che ci hai concesso, inviandoci il Tuo diletto Figlio che ha dato la Sua vita per salvare quella di coloro che erano Tuoi nemici.
O Signore, noi riconoscaimo tutti i nostri peccati, tutte le trasgressioni che abbiamo fatto alla Tua santa Legge e Ti ringraziamo per le Scritture che ci hai date e che ci servono da guida. Fa che le meditiamo in tutta sincerità, che il Tuo Spirito Santo guidi le nostre menti per comprenderti, affinché, uniformandoci agli insegnamenti che ci hai dato, noi possiamo camminare nella via del vero, nella angusta la via che conduce alla vita e pochi sono quelli che la trovano (Matteo 7:14).
Noi vogliamo riguardare sempre a Te, o Signore Gesù, come al nostro Pastore celeste. Sovente abbiamo errato dalle Tue vie e ci siamo smarriti dal Tuo gregge e ritorniamo a Te con fame e con sete, deboli, senza forza, malati ed agonizzanti. Fa che ascoltiamo la Tua voce e Ti seguiamo, nutrendoci delle Tue preziose promesse, bevendo dalle acque di vita sostenuti dalla Tua grazia e godendo dei Tuoi favori. E se, o Signore, Tu credi di visitarci con malattie o avversità, donaci la rassegnazione e la sottomissione ai tuoi voleri.
Ti ringraziamo, o Signore, per le misericordie che ci hai concesse nel corso di questa giornata e di questa settimana e Ti imploriamo affinché Tu ci protegga nelle buie ore della notte. Tu sei il Guardiano di Israele , il Guardiano che non sonnecchia e non dorme (Salmo 121:4). Veglia, Ti preghiamo, intorno al nostro letto. Liberaci da tutti i pericoli, rinfranca le nostre membra con il sonno e se Ti piacerà che ci svegliamo a mirare la nuova luce del sole, fa che ci alziamo con il cuore pieno di gratitudine, rammentandoci che domani è il giorno santo del Tuo riposo.
Esaudisci, Signore, queste nostre preghiere per l’amore di Gesù Cristo, il nostro Salvatore, a cui assieme al Padre ed allo Spirito Santo, sia onore e gloria in sempiterno. Amen.
Lettura biblica: Atti 15:1-33
“Alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: “Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati”. (...) Allora gli apostoli e gli anziani si riunirono per esaminare la questione. (...) Allora parve bene agli apostoli e agli anziani con tutta la chiesa di mandare ad Antiochia con Paolo e Barnaba certi uomini scelti fra loro: Giuda, soprannominato Barsabba, e Sila, uomini autorevoli tra i fratelli,(...) Essi dunque, dopo essersi accomiatati, scesero ad Antiochia e, radunata la moltitudine, consegnarono la lettera. E, quando i fratelli l'ebbero letta, si rallegrarono della consolazione che recava” (Atti 15:1,6,22,30-31).
Padre nostro celeste, questa sera ci umiliamo dinanzi a Te e confessiamo che spesso pecchiamo per mancanza di amore fraterno. Sorgono nella nostra fratellanza dei dissidi, delle divergenze di opinioni e invece di sforzarci con ogni buona volontà a comporre i contrasti, ci lasciamo trascinare dalla passione di far trionfare il nostro punto di vista. Perdonaci, o Dio, e insegnaci, mediante l’esempio dei Tuoi servitori, a portare nelle nostre discussioni uno spirito di fraterna benevolenza, di comprensione, di fermezza nei principi, ma di carità nei nostri reciproci rapporti.
Insegnaci a considerare, come Pietro, i fatti nella loro realtà; i cuori sono purificati dalla fede, non da cerimonie formali; fa che non imponiamo agli altri un giogo di usi, di costumi, di tradizioni che non capiscono, non apprezzano e che talvolta noi stessi non osserviamo.
Insegnaci a considerare, come Paolo, i frutti ottenuti mediante la predicazione e la missione, come manifestazione della Tua potenza anziché dell’opera nostra.
Insegnaci a comprendere, come Giacomo, con sagace intelligenza, le affermazioni della Tua Parola, e, come lui, a non dare molestia a coloro che si convertono sinceramente.
Insegnaci - come essi tutti praticavano - ad esortare e consigliare con benevolenza piuttosto che a fare delle imposizioni. E se talvolta fosse necessario imporre qualcosa, aiutaci a farlo con dolcezza e con cristiana carità. Liberaci, o Dio, dalle contese e dalle dispute acrimoniose e fa invece regnare tra di noi la buona intesa e la pace, nel nome di Gesù. Amen.