Letteratura/Pellegrinaggio/01
Il Pellegrinaggio di Cristiano (John Bunyan) |
1. LA CITTÀ DI PERDIZIONE
Mentre camminavo nel deserto di questo mondo, mi imbattei in un certo posto, dove c'era una tana, e mi sdraiai in quel luogo per dormire. E mentre dormivo, ho fatto un sogno. Ho sognato ed ecco, vidi un uomo vestito di stracci, in piedi con la faccia rivolta in direzione opposta da casa sua, con un libro in mano e un grande fardello sulla schiena. Ho guardato, l'ho visto aprire il libro e leggere in esso; e mentre leggeva piangeva e tremava! E non potendo più contenere se stesso: scoppiò in un grido disperato, dicendo: "Che cosa devo fare?".
Nella situazione in cui si trovava, quindi, tornò a casa e vi si trattenne il più a lungo possibile, in modo che moglie e figli non si accorgessero della grande angoscia che l'aveva colto. Ma non poteva tacere a lungo, perché i suoi problemi aumentavano. Pertanto, alla fine, parlò con sua moglie ei suoi figli, e così inizio a parlare con Loro: "O mia cara moglie e voi, miei cari figli - Sono distrutto a causa di questo fardello che grava pesantemente sulle mie spalle. Inoltre, sono stato informato con certezza che questa nostra città sarà bruciata dal fuoco del Cielo! In quella spaventosa catastrofe, sia io che te, mia moglie e voi, miei cari figli, ci troveremmo in quella spaventosa rovina a meno che non troviamo modo di fuggire ed esserne salvati.
A sentire quelle cose, la sua famiglia era rimasta sconcertata, non perché credessero fosse vero quello che aveva loro detto, ma perché pensavano che fosse impazzito.
Quindi, mentre si avvicinava alla notte, e sperando che il sonno potesse calmare la sua mente cervello - in fretta lo avevano fatto andare a letto, ma la notte gli era fastidiosa quanto il giorno - e invece di dormire, passò la notte in sospiri e in lacrime!
Quando arrivò la mattina - si domandarono come si sentisse. Disse loro: "Sempre peggio!", poi ricominciò a parlare loro, ma essi cominciarono a indurirsi. Pensavano che avrebbero potuto scacciare il suo disordine mentale con una condotta aspra e crudele nei suoi confronti. A volte lo deridevano, a volte lo rimproveravano, a volte semplicemente lo ignoravano. Pertanto, iniziava a ritirarsi nella sua stanza per pregare e compatirli, e anche per trovare un po' di conforto dalla sua miseria. Avrebbe anche camminato solitario nei campi, a volte leggendo e a volte pregando.
E così per diversi giorni, ha trascorso il suo tempo in questo modo.
Ora vedevo nel mio sogno, mentre lui camminava nei campi, stava leggendo nel suo Libro, come era sua abitudine. Essendo molto turbato nella sua mente mentre leggeva, scoppiò, come aveva fatto prima, gridando: "Cosa devo fare per essere salvato?". Vidi anche che sembrava come se volesse scappare. Eppure rimase come paralizzato, perché, come percepivo, non sapeva proprio dire da che parte potesse andare.
Ho guardato allora, e un uomo di nome Evangelista gli si accostò e gli chiese: "Perché piangi?".
Egli rispose: "Signore, mi rendo conto da quello che leggo dal Libro che ho in mano, che sono condannato a morire, e dopo quello essere sottoposto a giudizio. E mi rendo conto che non voglio che mi accada la prima cosa e nemmeno che potrei mai sostenere la seconda".
Quindi l'evangelista disse:" Perché non vuoi a morire, dato che questa vita è è fatta solo di problemi e di afflizioni?".
L'uomo ha detto:" Perché temo che questo fardello sulla mia schiena mi farà sprofondare sempre di più in basso nella tomba - danto da finire all'inferno! E, signore, se non sono pronto a morire - allora sono sicuro di non essere neanche pronto ad entrare in giudizio, ed essere avviato al carnefice! Il solo pensare a queste cose mi fa piangere e disperare!".
Quindi Evangelista disse: "Se questa è la tua condizione, perché ste ne stai qui senza fare nulla?".
Rispose: "Perché non so dove andare per sfuggire a tutto questo!".
Quindi Evangelista gli diede un rotolo di pergamena sul quale era scritto "Fuggite dall'ira a venire!".
L'uomo quindi, leggendolo, guardò sinceramente Evangelista e chiese: "Ma dove potrei mai fuggire?".
Quindi Evangelista, indicando col dito un campo molto ampio, disse: "Vedi laggiù una porta molto stretta?"-
L'uomo rispose: "No, non vedo nulla".
Evangelista replicò: "Vedi laggiù una luce splendente?" Disse: "Penso di sì".
Allora Evangelista: "Tieni quella luce sempre davanti a te e vai direttamente verso di essa - e allora vedrai la porta. Quando vi sarai giunto bussa e ti verrà detto cosa devi fare.
"Così, nel mio sogno, vidi che l'uomo aveva iniziato a correre. Ora, Ma l'uomo si mise le dita nelle orecchie e corse, gridando:" Vita! Vita! Vita eterna! "
Quindi non si guardò alle spalle, ma fuggì verso il centro della pianura.