Letteratura/Non dice forse/11
Ma quel versetto non dice forse che... (di John Samson) |
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CAPITOLO 11 - MA MATTEO 23:37 NON DICE FORSE...
Come forse avrete già trovato dopo aver lottato con il contenuto di questo libro, le tradizioni possono essere molto forti. Non c'è forse testo che più di questo possa riflettere la verità di questa affermazione.
Ho chiesto recentemente ad un gruppo di studio biblico di adulti di aprire le loro bibbie a Matteo 23:37 e di seguirlo con me. Ho detto loro di ascoltare le mie parole mentre ne leggevo il testo di fronte a loro. Ho chiesto loro di prestare molta attenzione alle mie parole perché li ho avvertiti che avrei apposta fatto un piccolissimo cambiamento ed avrei omesso di leggere ad alta voce da quel testo due parole. Ho detto loro che volevo vedere se essi avessero potuto identificare le due parole che io omettevo.
Ho letto il versetto ad alta voce come segue:
"Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte vi ho voluto raccogliere, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto!".
Il gruppo è rimasto in silenzio.
Poi ho ripetuto il processo. Completando la seconda lettura ho guardato ed ho visto le teste di tutti immersi nelle loro bibbie e nessuno è intervenuto. Nessuno ha detto una parola.
Ho aspettato altri venti secondi e poi ho detto "Va bene, lasciate che lo legga ancora", ed ho ripetuto il processo.
Che cos'è successo poi?
Beh, anche se avevo loro detto di fare bene attenzione alla mia omissione intenzionale, è stato solo dopo la mia quarta lettura di tutto quel versetto che un individuo ha alzato la mano per indicare la risposta corretta. Solo dopo la quarta volta uno di quegli adulti ha rilevato il fatto che dalla lettura avevo omesso "i tuoi figli".
Ho riconosciuto la risposta corretta e poi ho riletto il testo esattamente come compare nella Bibbia, questa volta sottolineando con la voce le parole che prima avevo mancato di includere.
Matteo 23:37 di fatto dice:
- "Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere I TUOI FIGLI, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto!".
Che differenza fanno nel testo quelle parole? Tutta la differenza del mondo, come cercherò di spiegare.
Perché ho condotto questo esercizio?
La risposta è molto semplice. Volevo che essi prendessero coscienza della potenza delle tradizioni. Sono così potenti che persino dopo averli preavvertiti, spesso leggiamo il testo nel modo che abbiamo sempre interpretato il testo, piuttosto che permettere al testo di parlare di per sé stesso. In questo breve ma potente esercizio, io leggo il testo nel modo che la gente l'ha di solito interpretato per tradizione, non nel modo che di fatto il testo si esprime. E l'omissione di quelle due parole cambia del tutto la sua interpretazione.
In questo testo la maggior parte della gente presume quattro cose:
1) Gesù voleva salvare i Giudei ai quali stava parlando.
2) Sebbene l'avesse desiderato, Egli non l'ha potuto fare.
3) La ragione di questo era il loro rifiuto ostinato di permettere di essere raccolti (Cristo voleva, ma loro "non hanno voluto").
4) La conclusione: Affinché la Grazia di Dio raggiunga i suoi obiettivi nella salvezza delle anime, essa dipende dalla volontà dell'uomo. Nonostante tutti i tentativi di attirarli, la grazia di Dio non l’ha può vincere l'ostinata volontà dell'uomo se l'uomo non sceglie di cooperare. Dio spesso rimane frustrato nei Suoi tentativi, che risultano quindi vani. Cristo ha cercato di fare del Suo meglio per raccogliere questa gente, fino al punto delle lacrime. Alla fine, però, la resistenza umana ha impedito, bloccato la Sua volontà.
Quello che ora sto per dire vi potrebbe scioccare, ma nessuno dei quattro presupposti che ho citato è valido, vero.
Quando guardiamo a quel testo, troviamo come il contesto di quel brano è che Gesù sta proclamando un giudizio di condanna sui capi del popolo ebraico. Si potrebbe dire che in questo capitolo Gesù pronuncia le Sue parole di condanna più dure che si trovano in qualunque altro luogo dei quattro vangeli.
La domanda che dovremmo farci riguarda all'identità di "Gerusalemme" qui nel testo. Sono molti a credere che il termine si riferisca a ogni singolo individuo ed abitante della città. Questa interpretazione, però, è valida?
Il contesto mostra come Gesù stia rivolgendo il Suo discorso ai capi degli Ebrei. Dio ha mandato loro i Suoi profeti ed essi (i capi religiosi) li hanno fatti ammazzare. Gesù poi fa una differenziazione fra il popolo al quale Egli si rivolge e "i tuoi figli", quelli che Egli cerca di raccogliere. "Gerusalemme", così, si riferisce ai capi religiosi della città.
Spero che voi possiate vedere questo. Il popolo che il Signore voleva raccogliere non è lo stesso popolo che "non voleva". No, Gesù qui sta condannando i capi religiosi e dice che Egli voleva raccogliere i loro figli (quelli di cui loro avevano la cura spirituale). Essi, però, (i capi), non volevano. I capi di fatto avevano fatto tutto ciò che era in loro potere per mettersi di mezzo ed impedire che Gesù raccogliesse quelli che voleva raccogliere. Avevano gettato dubbi e sospetti sul carattere di Gesù ed avevano detto che i Suoi miracoli erano attuati per mezzo della potenza di satana. Essi poi avevano minacciato chiunque che avesse confessato Gesù come il Messia con l'espulsione dalla sinagoga!
Questa è esattamente la questione che Gesù solleva pochi versetti prima (v. 13) dove Egli dice: "Ma guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché serrate il regno dei cieli davanti alla gente; poiché non vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare".
In tutti i vangeli sinottici (Matteo, Marco, e Luca), le parole di Cristo vengono riportate fedelmente. In Matteo 18:6; Marco 9:42; e Luca 17:2 troviamo le parole di Cristo in cui Egli censura i capi e dice loro (quasi parola per parola):"Chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare".Questi capi religiosi erano gli stessi che avrebbero dovuto aiutare quelli sotto la loro cura spirituale a riconoscere il Messia quando sarebbe venuto. Essi avrebbero dovuto condurre la parata nei termini di annunciare la gioiosa notizia che Colui che da tempo stavano aspettando era finalmente giunto. Al contrario, essi si erano posti frontalmente in opposizione a Lui e persino avevano cercato di ucciderlo. La loro colpa, quindi, era immensa agli occhi di Dio.
Matteo 23:37 non parla della questione dell'elezione o se oppure no la Grazia di Dio sia irresistibile per gli eletti. Questo vuol dire equivocare completamente il testo. Si tratta, al contrario delle parole di condanna che Cristo rivolge agli scribi ed ai Farisei di Gerusalemme: "Ho cercato di raccogliere i vostri figli, ma voi non avete voluto". Quindi: guai a voi!
Una parola finale prima di procedere. Qualcuno potrebbe sollevare un'obiezione dire: "Così, siamo d'accordo che Gesù cercava di raccogliere i figli ed i padri spirituali della città non Glielo permettevano. Non è quindi chiaro che la volontà di Dio sia stata contrastata con successo, non per volontà dei figli, ma per la volontà dei capi, e non ne consegue forse che la volontà a salvare di Dio può essere pregiudicata?".
Tutto ciò che posso dire è: "No, non significa affatto quello". Il testo non può essere usato per sostanziare una tale argomentazione, e questo perché la questione se Gesù abbia o no fallito di raccogliere quelle persone, non è semplicemente sollevata qui. Dovreste essere impegnati in una totale eisegesi (imporre al testo una lettura che gli è estranea) per giungere ad una tale idea. Questo concetto non solo NON è esplicitamente affermato, ma neanche lo è implicitamente - questo è ciò che voglio affermare con forza.
Ciò che il testo insegna è che Cristo desiderava raccogliere i figli dei capi e che i capi non volevano che questo avvenisse, e questo è il motivo per il quale sono sotto la giusta condanna di Dio. Il testo non dice assolutamente nulla al riguardo se Gesù avesse fallito nel raccogliere i figli che Egli desiderava. Assolutamente nulla!
Noi dovremmo fondare il nostro pensiero su affermazioni chiare ed esplicite della Scrittura - cose che vi sono derivate esegeticamente (dal testo stesso della Scrittura). Al riguardo di questa questione, Gesù parla in termini molto chiaro quando afferma: "Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37). E' una frase di grande conforto. Egli dice: "Tutti", non "alcuni", e neanche "la maggior parte", ma TUTTI quelli che il Padre mi dà verranno a me.
Nota:
La TILC traduce erroneamente, con lo stesso pregiudizio, quando afferma: "Gerusalemme! Gerusalemme! Tu che metti a morte i profeti e uccidi a colpi di pietra quelli che Dio ti manda! Quante volte ho voluto riunire i tuoi abitanti attorno a me, come una gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali! Ma voi non avete voluto".