Letteratura/Devozioni Bavinck/Vita eterna
LXXXIII. Vita eterna
“Gesù disse queste cose, poi, alzàti gli occhi al cielo, disse: ‘Padre, l'ora è venuta; glorifica tuo Figlio, affinché il Figlio glorifichi te, perché gli hai dato autorità su ogni carne, perché egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo’” (Giovanni 17:1-3).
Giovanni 3:16 pare che sia il versetto più famoso dell’intera Bibbia: “Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”. Sicuramente questo è il messaggio centrale delle Sacre Scritture: Dio ama il mondo, cioè, Dio ama ogni sorta di persone senza distinzione alcuna. Dio ha dato Gesù Cristo; tutti coloro che ripongono in Lui la loro fiducia sono salvati. Questi sono gli elementi di base della fede cristiana, quelli che amiamo e dei quali ci rallegriamo.
Quando però giungiamo alla parte del versetto che si riferisce alla “vita eterna”, dobbiamo accertarci di comprenderne correttamente il significato.
Vita eterna di solito ci porta alla mente l’immagine di una vita che duri per sempre, una vita che non finirà mai. La Scrittura promette che credere in Cristo ci dà accesso ad una vita vissuta alla presenza di Dio e di tutti coloro che la grazia ha salvato dalla morte - la conseguenza ultima del peccato (cfr. Apocalisse 7:9); 19:1,6). Questo è vero. La vita dopo la morte del nostro attuale corpo in una dimensione che ci pone alla costanze presenza di Dio, sarà una realtà. C’è però molto di più di questo.
Per Gesù, vita eterna è qualcosa che inizia ora, nel presente. Si tratta di una qualità di vita, di un vivere “di qualità”, un vivere significativo e soddisfacente. Questa vita la si può raggiungere ora, perché è una vita vissuta nella consapevolezza della presenza di Dio, in comunione con Lui - grazie a Gesù Cristo. Gesù disse: “Chi crede nel Figlio ha vita eterna” (Giovanni 3:36). Il verbo è al presente. Bavinck scriveva: “... questa è l’esperienza di ogni figliolo di Dio ... perché Dio stesso ha dato loro Sé stesso per goderne la presenza nel Suo Figlio dilettissimo. Cristo pure dice che, per gli esseri umani, l’intera salvezza, consiste nel conoscere il solo e vero Dio e Colui che Egli ha mandato”. La vita eterna comincia ora. Comincia quando si ripone la nostra fede in Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che Dio ha inviato a morire sulla croce per nostro beneficio. Uniti per fede al Figlio, abbiamo vita eterna - ora e per sempre. Perché, come notava Bavinck, “la vita eterna consiste di null’altro che conoscere l’unico e vero Dio, Colui che si rivela nel volto di Gesù Cristo, l’Inviato (Giovanni 17:1-3).
La vita eterna è il nostro destino - e la vita eterna inizia ora, per fede in Gesù Cristo!
Spunto di preghiera; loda e ringrazia Dio per la vita eterna - per la vita vissuta per sempre e di “qualità eterna” già da qui ed ora quando conosciamo Gesù Cristo come nostro Signore e Salvatore.
Citazione da "Magnalia Dei”, 10.
[Donald K. McKim, Devozioni giornaliere con Herman Bavinck - Credere e crescere nella fede cristiana, Phillisburgh, New Jersey: P&R Publishing, 2023, capitolo LXXXIII p. 217-218].
Salvezza
Non c’era di fatto comunione alcuna fra Cristo e noi, ma solo separazione ed opposizione. Perché Egli era l’unigenito e l’amato Figlio di Dio Padre, e tutti noi eravamo come il figliol prodigo. Egli era giusto, santo e privo di peccato, e noi eravamo peccatori, colpevoli di fronte a Dio e sporchi dal capo ai piedi. Ciononostante, Cristo ha condiviso con noi la nostra umanità - non solo in senso fisico, ma assumendo la nostra natura, la nostra carne e il nostro sangue, ma anche in senso giuridico ed etico, entrando in comunione con il nostro peccato e la morte. Egli sta al posto nostro, si pone in rapporto con la legge di Dio, quella stessa in cui eravamo; egli prende su di Sé la nostra colpevolezza, le nostre malattie, il castigo che meriteremmo; Lui, che non conosceva peccati, è stato fatto peccato per noi affinché potessimo in Lui essere resi giustizia di Dio (2 Corinzi 5:21). Egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per loro stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per lor (2 Corinzi 5:15).
Da: “Magnalia Dei”, 249.