Letteratura/BCP/001
RATIFICAZIONE DEL LIBRO DELLE PREGHIERE COMUNI
Dai Vescovi, Preti e Laici della Chiesa Protestante Episcopale negli Stati Uniti d’ America, in convenzione — Questo sedicesimo giorno di Ottobre nell’ anno di nostro Signore Mille settecento ottanta nove.
Questa convenzione avendo nella sua presente sessione promulgato, Un libro delle preghiere comuni e dell’ amministrazione dei Sacramenti, ed altri Riti e Cerimonie della Chiesa con questo atto stabilisce lo Stesso Libro: e dichiara d’ essere la Liturgia di questa chiesa: e richiede che come tale sia ricevuto da tutti i membri della Stessa: E che questo Libro sarà in uso dal primo giorno d’ Ottobre In poi, nell’ anno di nostro Signore mille settecento novanta.
CHURCH HOUSE, PHILA., NOV. 6, 1904. This edition of the prayer-book in the Italian language is licensed for use in the Diocese of Pennsylvania. O. W. WHITAKER, Bishop. Questa edizione del libro delle preghiere, in lingua Italiana è permessa nella Diocesi della Pennsylvania. CHURCH HOUSE addi, 6 Nov. 1904. O. W. WHITAKER, Vescovo.
PREFAZIONE
È DESSA pure una parte inestimabile di quella preziosa libertà con la quale Cristo ci ha francati, che nel suo culto divino molte forme ed usi senza offesa alcuna possano essere permessi, purchè la sostanza della fede sia mantenuta intatta, e che in ogni chiesa quel che non può chiaramente definirsi appartenere alla dottrina, bisogna che si riferisca alla disciplina; e quindi per comune consenso di autorità possa cambiarsi, abbreviarsi, correggersi ed altrimenti disporsi in maniera che sembri più conveniente all’ edificazione del popolo “a seconda delle varie esigenze del tempi e delle circostanze.”
La Chiesa d’Inghilterra, alla quale la Chiesa Protestante Episcopale degli Stati Uniti è obligata dopo Dio per la sua prima fondazione e per una lunga cura e protezione, ha stabilito come regola fissa nel suo libro delle preghiere comuni “che le forme particolari del culto divino ed i riti, e le ceremonie prescritte da doversi usare, essendo cose indifferenti di lor propria natura alterabili e come tali riconosciute, è ragionevole che su gravi ed importanti considerazioni secondo le varie esigenze del tempi e delle circostanze che vi si facessero tali cambiamenti ed alterazioni siccome a quei che sono in autorità, di tempo in tempo sembrasse lor meglio necessario od espediente.”
“La stessa Chiesa ha non solo nella sua prefazione, ma pure nel Buoi articoli ed omelie dichiarato la necessità e la convenienza secondo che le circostanze lo richiedono, dl cambiare le forme della sua liturgia: ed in conformità noi troviamo, che cercando di tenersi x%nel mezzo fra I due estremi di troppa pertinacia nel rigettare, e di troppa facilità nell’ ammettere delle variazioni in cose stabilite una volta con giudizio e serietà; essendo essa a ciò mossa nel regno di alcuni principi sin dal principio della compilazione della sua liturgia al tempo di Eduardo VI su giuste, gravi e serie considerazioni fu indotta a fare tali alterazioni In alcune particolarità, le quali secondo le varie esigenze dei tempi furono considerate convenienti, purchè il corpo principale e le parti essenziali dello stesso, (tanto nei materiali di prima necessità quanto nella disposizione ed ordine) rimanessero Intatti sino ai nostri giorni.”
La sua mira generale in queste varie riviste ed alterazioni è stata, come essa ci dichiara nella sua citata prefazione “di fare quelle cose che a seconda del nostro migliore intendimento potessero maggiormente tendere alla conservazione della pace ed unità della chiesa, ispirare riverenza ed eccitare pietà e devozione nella pubblica adorazione di Dio, e finalmente di togliere l’occasione a coloro che cercano di trovare cavilli e querele nella sua liturgia.” E sebbene nel suo giudizio non vi sia alcuna cosa che sia contraria alla parola ai Dio, od alla sana dottrina, o che un uomo pio nell’ integrità della sua coscienza non potesse usare e sottomettersi, o che non sia equamente difensibile, purchè gli fosse permessa tale giusta e favorevole interpretazione, come quella che per comune equità dovrebbe permettersi ad ogni scritto umano, pure su questi principii già premessi non può supporsi che ulteriori alterazioni potessero col tempo trovarsi espedienti. In conformità a tanto fu autorizzata una commissione nell’ anno 1689 per una rivista, ma questo grande e buon lavoro aborti In quel tempo, e l’autorità civile non credette più opportuno fare ulteriori riviste.
Ma quando per Divina Providenza questi Stati Uniti d’America divennero civilmente indipendenti, ne segui naturalmente la loro indipendenza ecclesiastica, e le differenti denominazioni cristiane in questi Stati furono lasciate egualmente libere ed indipendenti di modellare, ed organizzare le loro rispettive chiese con forme di culto e di disciplina che sembrassero loro più adatte alla loro futura prosperità in armonia alla constituzione ed albe leggi di questo paese.
L’attenzione di questa chiesa fu da prima rivolta a quelle alterazioni della liturgia, che addivennero necessarie per l’autorità civili in consequenza della rivoluzione, e la prima cura all’ uopo fu dl farle concordi a ciò che dovrebbero essere cioè, che “i governanti abbiano la grazia, la sapienza, e l’intendimento di eseguire la giustizia, e di mantenere la verità;” e che il popolo “meni una vita tranquilla in ogni bontà ed onestà.”
Ma mentre queste alterazioni erano In rivista dinanzi alla convenzione, non poteva farsi a meno, con gratitudine a Dio, di cogliere una cosi felice circostanza, che gli si era offerta (senza la minima influenza da qualsiasi autorità civile) e fare un’ ultima rivista del servizio pubblico, e dl stabilire tali alterazioni che potessero considerarsi espedienti.
Non fa qui di bisogno enumerare tutte le diverse alterazioni e correzioni. Si vedranno pure (come si spera) le ragioni delle stesse comparando questo libro col libro delle preghiere comuni della Chiesa d'Inghilterra; nel quale è manifesto ancora che questa chiesa è assai lontana dal volersi dipartire dalla chiesa stessa d’Inghilterra in qualunque siasi punto dottrinale dl disciplina, o di liturgia, o al di là di quel, che sia richiesto da qualche circostanza locale.
Ed ora che questo lavoro cosi importante è venuto ad una conclusione, e si spera che il tutto sarà ricevuto ed esaminato da ogni membro della nostra chiesa, e da ogni Cristiano sincero con una candida, mite, e caritatevole condizione di mente senza pregiudizio, o preoccupazione, considerando seriamente quello ch’è il Cristianesimo, e ciò che sono le verità del Vangelo, pregando sinceramente l’Onnipossente Iddio che accompagni colla sua benedizione ogni suo sforzo per promulgarle all’umanità, nel modo più chiaro, semplice, commosso, e dignitoso per l’amore di Gesù Cristo, nostro benedetto Signore e Salvatore.
CIRCA IL SERVIZIO DELLA CHIESA
L’ORDINE della preghiera della mattina, le litanie e l’ ordine per l' amministrazione della S, Cena, o della S. Comunione sono servizii distinti e possono usarsi sia separatamente, che assieme; purchè nessuno di questi servizii vada in disuso.
Le litanie possono usarsi sia in luogo delle preghiere che seguono la preghiera per il Presidente degli Stati Uniti nell’ ordine della preghiera della mattina, o in luogo delle preghiere che seguono la colletta per l’ ajuto contro i pericoli, nell ordine della preghiera della sera.
In ogni giorno quando le preghiere della mattina e della sera dovranno dirsi o sono per dirsi in chiesa, il ministro può ad ogni altro servizio, per il quale nessuna forma è divisata, usare tali devozioni che a sua discrezione sceglierà da questo libro, soggetto alla direzione dell' ordinario.
Per i giorni di digiuno e di ringraziamento assegnati dalle autorità ecclesiastiche o civili e per qualche altra occasione speciale per la quale nessun servizio o preghiera sia stata divisata in questo libro, il vescovo può provvedere tal forma o forme che crederà opportune nel qual caso, nessun’ altra forma potrà usarsi.
ORDINE DA OSSERVARSI NELLA LETTURA DEL SALTERIO
SI leggerà tutto il Salterio una volta ogni mese, come viene quivi assegnato, tanto per la preghiera della mattina come per quella della sera — e quando il mese ha trent’ un giorno, vien ordinato che nell’ ultimo giorno si leggeranno i medesimi salmi, che furon letti nel giorno precedente. Il ministro leggerà i Salmi Propri, per quei giorni, che sono assegnati come nella tavola dei Salmi Propri. Ma notisi — che in altri giorni, invece dileggerei Salmi del Salterio, come ordinato per la preghiera della mattina e della sera — possa leggersi una delle raccolte dei Salmi ordinate da questa Chiesa.