Letteratura/Attributi/16
Gli attributi di Dio (A. W. Pink) |
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16. L’amore di Dio
Vi sono tre cose che la Bibbia ci dice sulla natura di Dio. La prima che “Dio spirito” (Giovanni 4:24). Nel greco non esiste l’articolo indeterminato, e dire “Dio è uno spirito” è piuttosto discutibile, perciò porrebbe Dio all’interno di una classe di esseri equivalenti. Dio è “spirito” nel senso più alto. Proprio perché Egli è “spirito”, Egli è incorporeo, cioè senza sostanza fisica. Se avesse un corpo tangibile, Egli non sarebbe onnipresente, sarebbe limitato ad un luogo soltanto; ma proprio perché Dio è “spirito” Egli riempie il cielo e la terra.
In secondo luogo, “Dio è luce”(1 Giovanni 1:5), il che l’opposto di tenebre. Nella Bibbia “tenebre” è sinonimo di peccato e morte, e “luce” sinonimo di santità, di bontà, di vita. Dire “Dio è luce” significa dire che Egli è la somma di tutto ciò che più eccellente.
In terzo luogo, “Dio è amore” (1 Giovanni 4:8). Questo non significa semplicemente che “Dio ama”, ma che Egli è l’amore stesso. L’amore non è semplicemente uno dei Suoi attributi, ma la Sua stessa natura.
Vi sono molti oggi che parlano dell’amore di Dio ma sono totalmente estranei al Dio dell’amore. L’amore di Dio è comunemente considerato come una specie di bonaria debolezza, una sorta di indulgenza che sorge da una buona natura; viene ridotto ad un sentimento malaticcio, modellato secondo le emozioni umane. Ora la verità è che su questo, come su tutto il resto, i nostri pensieri devono essere conformi e regolati da ciò che ci viene rivelato dalle Scritture. Che vi sia per questo un bisogno urgente, è evidente non solo dall’ignoranza prevalente, ma anche da una spiritualità molto mediocre, tristemente evidente dovunque fra i cristiani professanti. Quanto poco vero amore c’è per Dio! Una delle ragioni principali di questa situazione è che il nostro cuore riflette troppo poco sullo stupefacente amore che Dio ha per il Suo popolo. Più noi ci familiarizziamo con il Suo amore, il suo carattere, pienezza, benedizioni, più il nostro cuore verrà sospinto ad amarlo sempre di più.
1. L’amore di Dio è incondizionato. Con questo intendiamo che non c’è nulla nell’oggetto del Suo amore a renderlo desiderabile, nulla nella creatura ad attirarlo o a sollecitarlo. L’amore che una creatura ha per un’altra è sempre a causa di qualcosa che in essa lo ha sollecitato; ma l’amore di Dio è liberò spontaneo, senza causa.
L’unica ragione per cui Dio ama si trova nella Sua propria sovrana volontà: “L’Eterno non ha riposto il suo cuore su di voi né vi ha scelto, perché eravate più numerosi di alcun altro popolo; eravate infatti il più piccolo. dì tutti i popoli; ma perché l’Eterno vi ama” (Deuteronomio 7:7,8). Dio ha amato il Suo popolo dall’eternità e quindi non vi può essere stato nulla nella creatura che possa essere stata la causa di ciò che si trova in Dio dall’eternità. Egli ama per sé stesso “secondo il suo scopo” (1 Timoteo 1:9). “Noi lo amiamo perché egli ci ha amati per primo” (1 Giovanni 4:19). Dio non ci ha amato perché noi abbiamo amato Lui, ma Egli ci ha amati prima ancora che non avessimo verso di Lui la minima inclinazione positiva.
Se Dio ci avesse amato come contraccambio al nostro amore, allora esso non sarebbe più stato spontaneo da parte Sua; ma perché ci ha amato quando noi eravamo privi di amore, è chiaro che il Suo amore era incondizionato. È di estrema importanza che, se Dio deve essere onorato e il cuore del Suo Figlio stabilito, questa preziosa verità ci sia assolutamente chiara. L’amore di Dio verso di me e per ciascuno dei “Suoi” era totalmente privo di causa qualsiasi che si trovasse in noi. Che cosa c’era in me in grado di attrarre il cuore di Dio? Assolutamente nulla. Al contrario, in me c’era molto di che respingerlo, tutto in me era calcolato da farmi assolutamente aborrire, io, una massa corrotta; peccatrice, depravata, in me non c’era “nulla di buono”.
“Che mai c’era in me che potesse meritare stima alcuna, o rallegrare il Creatore? Eppure, o Padre, tu mi hai amato, e per questo io celebrerò per sempre: perché tutto ciò era giusto ai tuoi occhi”.
2. È eterno. Questa è una necessità. Dio stesso è eterno; e Dio è amore; quindi, come Dio in Sé stesso, non ha avuto inizio, nemmeno il Suo amore lo ha avuto. Concedo che questo vada ben al di là della capacità umana di comprenderlo, possiamo almeno adorarlo e rendergli culto. Non è forse chiara la testimonianza di Geremia 31:3: “Si, ti ho amata di un amore eterno: per questo ti ho attirata con benevolenza”. Non è meraviglioso pensare come il grande e santo Iddio abbia amato il Suo popolo prima ancora che il cielo e la terra venissero all’esistenza, che Egli avesse riposto in loro l’affezione del Suo cuore e da ogni eternità? Questa è una chiara prova che il Suo amore è spontaneo, perché Egli l’aveva amato da infinite età prima che venisse del tutto all’esistenza.
La stessa preziosa verità viene presentata in Efesini 1:4,5 “allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell'amore, avendoci predestinati ad essere adottati come suoi figli per mezzo di Gesù Cristo secondo il beneplacito della sua volontà”. Non dovrebbe questo far sorgere lode ed adorazione da parte ciascuno dei Suoi figli? Non è forse consolante questo per il cuore, dato che l’amore che Dio ha per me non ha avuto principio, esso non avrà neppure fine! Dato che è vero che “per i secoli dei secoli” Egli è Dio, e dato che Egli è amore, allora è ugualmente vero che Egli ami il Suo, popolo “per i secoli dei secoli”.
3. È sovrano. Anche questo è logico. Dio stesso è sovrano, e non ha obblighi verso nessuno, Egli è legge a Sé stesso, ed agisce sempre secondo il proprio sovrano beneplacito Dato che Dio è sovrano, e dato che Egli è amore, ne consegue necessariamente che il Suo amore è sovrano. Proprio perché Dio è Dio, Egli fa quello che più gli piace. Si tratta di ciò che Egli stesso afferma: “Io ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù” (Romani 9:13). Non cera più ragione in Giacobbe di essere amato da Dio che in Esaù essere odiato.
Avevano entrambi gli stessi genitori ed erano nati” allo stesso tempo, essendo gemelli; ciononostante Dio amava uno ed odiava l’altro! Perché? Semplicemente perché Gli è piaciuto farlo. La sovranità dell’amore di Dio consegue necessariamente dal fatto che essa non sia condizionata da alcunché si trovi nella creatura. Così, affermare che la causa, del Suo amore si trovi in Dio stesso, è solo un altro modo di dire che Egli ama chi vuole. Supponete per un momento che sia vero il contrario.
Supponete che l’amore di Dio fosse regolato da qualunque altra cosa eccetto la Sua volontà: in tal caso Egli amerebbe secondo una regola, e amare secondo una regola vorrebbe dire per Lui essere sottoposto ad una legge di amore e quindi, lungi dall’essere libero, Dio stesso sarebbe sottoposto ad una legge. “Allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi ed irreprensibili davanti a lui nell’amore, avendoci predestinati ad essere adottati come suoi figli per mezzo di Gesù Cristo secondo...” che cosa? Qualcosa che lo raccomandasse in noi e che Egli aveva previsto? No, ma: “'secondo il beneplacito della sua volontà” (Efesini 1:4,5).
4. È infinito. Tutto ciò che riguarda Dio ha carattere infinito. La Sua stessa essenza è quella di riempire cielo e terra. La Sua sapienza è illimitata, perché Egli conosce ogni cosa del passato, del presente e del futuro. Il Suo potere è illimitato, perché per Lui non c’è nulla che sia troppo difficile da compiere. Allo stesso modo il Suo amore è senza limiti. In esso c’è una profondità che nessuno può sondare; c’è un’altezza che nessuno può scalare; c’è una lunghezza ed un’ampiezza che sfida ogni tentativo di misurarla secondo i metri di questo mondo. Questo concetto ci è indicato in modo magnifico da Efesini 2:4: “Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il suo grande amore con il quale ci ha amati”'. Qui la parola “grande” sta in parallelo con il “tanto”di “Dio ha tanto amato il mondo” di Giovanni 3:16. Ci dice che l’amore di Dio è tanto trascendente da non potere essere misurato.
“Nessuna lingua può esprimere il carattere infinito dell’amore di Dio, né alcuna mente lo può comprendere, perché “sopravanza ogni conoscenza” (Efesini 3:19).
L’idea più estesa che mente umana possa concepire sull’amore di Dio è infinitamente al di sotto della sua vera natura. Il cielo non e tanto alto al di sopra della terra più di quanto la bontà di Dio sia al di là delle più elevate concezioni che siamo in grado di formare. È un oceano che si elèva al di là della montagna più alta. E una fonte da cui stilla ogni bene necessario per tutti quelli che ne siano interessati (John Brine, 1743).
5. È immutabile. Proprio come in Dio “non vi è mutamento né ombra di rivolgimento” (Giacomo 1:17), cosi il Suo amore non conosce mutamento né diminuzione; Giacobbe, che solo si definisce “un verme” ne fornisce un esempio significativo: “Io ho amato Giacobbe”, dichiara Jahweh, e nonostante tutta la sua incredulità e caparbietà Egli, non ha mai cessato di amarlo. Giovanni 13:1 fornisce un’altra bella illustrazione. Una sera uno dei Suoi stessi discepoli gli aveva detto “Mostraci il Padre”; un’altro lo avrebbe rinnegato spergiurando; tutti loro si sarebbero scandalizzati e lo avrebbero abbandonato.
Ciononostante: “avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. L’amore divino non è soggetto ad alti e bassi. L’amore divino è “forte come la morte… le grandi acque non potrebbero spegnerlo” (Cantico dei cantici 8:6,7). Nulla mai ci potrà separare da esso (Romani 8:3539). “Il Suo amore non conosce alcuna fine, nessun cambiamento ne può alterare il corso. Esso scorre eternamente lo stesso, da un’unica fonte eterna”.
6. È santo. L’amore di Dio non è regolato dal capriccio, dalla passione, o dal sentimento, ma da un principio. Proprio come la Sua grazia regna non alle spese della giustizia, ma per la giustizia” (Romani 5:21.), così il Suo amore non si trova mai in conflitto con la Sua santità. “Dio è luce”(1 Giovanni 1:5) viene menzionato prima di “Dio è amore”(l Giovanni 4:8). L’amore di Dio non è una semplice bonaria debolezza o dolcezza effeminata. La Scrittura dichiara che: “il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce” (Ebrei 12:6). Dio non. farà mai l’occhiolino al peccato, nemmeno quello del Suo stesso popolo. Il Suo amore è puro, alieno da qualsiasi dolciastro sentimentalismo.
7. È ispirato dalla grazia. L’amore e la grazia di Dio sono inseparabili. Questo risulta chiaramente da Romani 8:2939. Ciò che è quell’amore dal quale non vi può essere “separazione”, lo si intende facilmente dal disegno e dallo scopo del suo contesto immediato: è proprio una tale buona volontà ed amore da parte di Dio ad averlo spinto a dare Suo Figlio per dei peccatori. Quell’amore è stato il potere propulsivo dell’incarnazione: Poiché Dio ha tanto cenato il mondo che ha dato il Suo unigeito Figlio” (Giovanni 3:16). Cristo non è morto affinché Dio ci amasse, ma proprio perché amava il Suo popolo. Il calvario è la dimostrazione suprema dell’amore divino. Se mai fossi tu tentato di dubitare dell’amore di Dio, caro lettore cristiano, pensa al Calvario.
Abbiamo qui motivi sufficienti anche per continuare ad avere fiducia ed a pazientare quando Iddio ci affligge. Cristo era il beneamato del Padre, ciononostante Egli non è stato esonerato dalla povertà, dalla disgrazia e dalla persecuzione. Egli ebbe fame e sete. In questo modo si vede che non era incompatibile con l’amore di Dio per Cristo quando Egli permise agli uomini di sputare su di lui e di colpirlo. Che nessun cristiano, quindi, osi mettere in questione l’amore di Dio quando vene portato ad essere sottoposto a dolorose afflizioni e prove. Dio non arricchì Cristo sulla terra di ricchezze temporali, perché egli non aveva “dove poggiare il capo”, Egli pero gli diede smisuratamente (Giovanni 3:34) lo Spirito. Impara allora il fatto che sono quelle benedizioni spirituali ad essere il dono principale dell’amore divino. Non è meraviglioso sapere che anche quando il mondo intero ci odiasse, Dio ci ama?