Filosofia/Che cos'è l'apologetica presupposizionalista?
Che cos'è l'apologetica presupposizionalista?
Quando spiegano ciò in cui credono, i cristiani spesso sentono di dover prima dimostrare la veridicità della rivelazione biblica o la stessa esistenza di Dio. Quest'approccio rivela che essi ancora non comprendono l'approccio biblico conosciuto come “apologetica presupposizionalista”.
I presupposti (“assunti” o “assiomi[1]”) semplicemente sono le credenze di base che ciascuno possiede e che influenzano tutto ciò che si pensa, come si guarda al mondo, si interpretano le evidenze, e si legge la Bibbia. L'apologetica è una difesa razionale di quel che si crede. L'apologetica presupposizionalista, quindi, è una difesa ragionata delle credenze cristiane basata sul riconoscimento dei presupposti nostri e delle persone alle quali ci rivolgiamo. Per esempio, il mio presupposto è che Dio esiste, che ci ha dato la Sua Parola (la Bibbia), e che è verità assoluta. Così io mi avvalgo della Bibbia come base del mio pensiero, di come interpreto le evidenze, spiego il mondo che mi circonda, e leggo la Bibbia. I presupposti i un ateo, molto probabilmente è che Dio non esiste e che la verità è relativa. Un ateo crede che sia l'uomo a decidere che cosa sia verità e così, su quella base, pensa, interpreta le evidenze e considera il mondo e la Bibbia stessa.
Se noi partiamo dal dato che la Bibbia sia Parola di Dio (2Timoteo 3:16; Salmo 18:30; Proverbi 30:5), allora ne facciamo uso come nostro assioma. Un'assioma (spesso usato in logica) è una proposizione non suscettibile essere provata o disprovata: la sua verità è presupposta. La Bibbia assume questa posizione e presuppone vera l'esistenza di Dio. Per essa non è qualcosa da provare (Genesi 1:1; Esodo 3:14; Apocalisse 1:8), ma che dà per scontata.
La battaglia che dobbiamo ingaggiare, quindi, non è tanto sulle evidenze ma sui punti di partenza filosofici, sui presupposti. Come cristiani non dovremmo mai prescindere dal nostro assioma di base - la Bibbia - quando discutiamo con altri di verità. Questo vorrebbe dire per un soldato andare in guerra privo di armatura o di armi. Chiedere ad un cristiano di lasciare da parte la Bibbia negli interessi della discussione sarebbe lo stesso che chiedere ad un ateo di provare che Dio non esiste facendo uso della Bibbia soltanto. Sarebbe come chiedere ad un ateo di abbandonare il suo assioma.
I profeti e gli apostoli non hanno mai cercato di comprovare l'esistenza di Dio. Scrivono dandola per scontata come proprio presupposto e ragionano sempre sulla base della Scrittura (Atti 17:2,17; 18:4,19). Facendo uso della Parola di Dio, di fatto noi mettiamo il non credente di fronte a Dio e non al nostro pensiero fallibile.
[1] In epistemologia, un assioma è una proposizione o un principio che è assunto come vero perché ritenuto evidente o perché fornisce il punto di partenza di un quadro teorico di riferimento. L'insieme degli assiomi e deiconcetti primitivi costituiscono il fondamento, il "punto di partenza", o l'inizio, di ogni teoria deduttiva che si presenti come sistema assiomatico.