Corsi/Sommario/27

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Indice generale

Sommario della Dottrina cristiana (L. Berkhof)

01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - 07 - 08 - 09 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30

 

XXVII

La Cena del Signore

La Cena del Signore fu istituita al tempo della pasqua, poco prima della morte di Gesù (Mt. 26:26-29; Mr. 14:22-25; Lu. 22:19,20; 1 Co. 11:23-25). Il nuovo sacramento fu collegato con l'elemento centrale del pasto pasquale. Il pane che era mangiato con l'agnello, fu consacrato ad un nuovo uso, e così fu il vino del terzo calice, "il calice della benedizione". Il pane spezzato ed il vino simbolizzano il corpo spezzato del Signore ed il sangue versato; il mangiare ed il bere fisici di questi rivolgono la nostra attenzione all'appropriazione spirituale dei frutti del sacrificio di Cristo; e l'intero sacramento è commemorazione costante della Sua morte redentrice.

1. La Cena del Signore come segno e suggello. Come ogni altro sacramento, la Cena del Signore è prima di tutto un segno. Il segno include non solo gli elementi visibili del pane e del vino, ma pure il mangiare e il bere. E' una rappresentazione simbolica della morte del Signore (1 Co. 11:26), e simbolizza la partecipazione del credente nel Cristo crocifisso e nella vita e forza del Cristo risorto. Oltre a tutto questo, è pure un atto di professione da parte di coloro che vi partecipano. Essi professano fede in Cristo come loro Salvatore, ed adesione a Lui come loro Re. La Cena del Signore, però, è più che un segno; essa è pure un suggello, che è unito alla cosa significata e garanzia della sua realizzazione. Esso dona a chi vi partecipa con fede, la certezza che essi sono oggetto del grande amore di Cristo, rivelato nella resa di Sé stesso ad una morte amara e vergognosa; che tutte le promesse del patto e tutte le ricchezze dell'Evangelo sono loro; e persino che le benedizioni della salvezza appartengono loro di fatto.

2. La presenza di Cristo nella Cena del Signore. La questione a proposito della natura della presenza di Cristo nella Cena del Signore è stata dibattuta a lungo, e su di essa vi sono ancora considerevoli divergenze d'opinione. Vengono qui in considerazione quattro concezioni:

a. La concezione cattolica - romana. La Chiesa di Roma concepisce la presenza di Cristo nella Cena del Signore in senso fisico. Sulla base dell'affermazione di Gesù: "Questo è il mio corpo", sostiene che pane e vino si trasformino nel corpo e nel sangue di Cristo, sebbene continuino a sembrare e a sapere di pane e di vino. Questa concezione può essere contestata in diversi modi. Si potrebbe dire, per esempio: (1) Gesù, che stava di fronte ai Suoi discepoli in carne, non avrebbe potuto dire di avere il Suo corpo in mano in quel momento; (2) La Scrittura parla del pane come di pane anche dopo che il presunto cambiamento ha avuto luogo (1 Co. 10:17; 11:26-28); e (3) E' contrario al senso comune credere che ciò che sembra e sa di pane e di vino sia indubbiamente carne e sangue.

b. La concezione luterana. I Luterani sostengono che, sebbene il pane ed il vino rimangano ciò che sono, l'intera persona di Cristo, corpo e sangue, sia presente in, sotto, ed accanto a questi elementi. Quando Cristo aveva quel pane in mano, accanto ed insieme ad esso c'era il Suo corpo: per questo poteva dire: "Questo è il mio corpo". Tutti coloro che ricevono quel pane, riceve pure il corpo di Cristo, che ci creda oppure meno. Si tratta già di un miglioramento della dottrina cattolica - romana. Esso però ascrive alle parole di Gesù il significato innaturale: "questo accompagna il mio corpo". Inoltre questa concezione implicherebbe (il che è impossibile) che il corpo di Cristo sia onnipresente.

c. La concezione zwingliana. Zwingli negava la presenza corporale di Cristo nella Cena del Signore, sebbene ammettesse che Cristo fosse spiritualmente presente nella fede dei credenti. Per lui la Cena del Signore era semplicemente un segno o simbolo, un memoriale della morte di Cristo, ed un atto di professione da parte del credente. Alcune delle sue affermazioni, però, sembrano indicare che egli la considerasse pure come suggello o garanzia di ciò che Dio fa nella vita del credente in Cristo.

d. La concezione di Calvino. Calvino prese una posizione intermedia. Invece del fisico e del locale, egli insegnava la presenza spirituale di Cristo nella Cena del Signore. In distinzione da Zwingli, egli metteva in evidenza il significato più profondo del sacramento. Egli vedeva in esso il suggello e la garanzia della loro consacrazione a Dio. Le virtù e gli effetti del sacrificio di Cristo sulla croce sono presenti e di fatto comunicati ai credenti per la potenza dello Spirito Santo.

3. Le persone per le quali la Cena del Signore fu istituita. La Cena del Signore non fu istituita per tutti indiscriminatamente, ma solo per i credenti, che comprendessero il suo significato spirituale. I bambini, che ancora non sono giunti all'età della discrezione, non sono adatti a parteciparvi. Anche dei veri credenti potrebberi non essere nella posizione spirituale appropriata per parteciparvi degnamente, e per questo essi dovrebbero esaminare sé stessi a fondo (1 Co. 11:28-32). I non credenti sono naturalmente esclusi dalla Cena del Signore. La grazia che viene ricevuta nel sacramento non differisce sostanzialmente da quella che è ricevuta con la strumentalità della Parola. Il sacramento semplicemente si aggiunge all'efficacia della Parola ed alla misura della grazia ricevuta. Il godere o non godere dei suoi benefici spirituali, dipende dalla fede di chi vi partecipa.

Da apprendere a memoria. Brani che riguardano:

a. L'istituzione della Cena del Signore:

1 Cor 11:23-27 " Poiché io ho ricevuto dal Signore ciò che vi ho anche trasmesso: che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Prendete, mangiate; questo è il mio corpo che è spezzato per voi; fate questo in memoria di me». Parimenti, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me». Poiché ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché egli venga. Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore".

b. La Cena del Signore come Segno e Suggello:

Mat 26:26,27 "Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane e lo benedisse, lo ruppe e lo diede ai discepoli e disse: «Prendete, mangiate; questo è il mio corpo». Poi prese il calice e rese grazie, e lo diede loro dicendo: «Bevetene tutti".

1Co 10:16 "il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse partecipazione con il sangue di Cristo? Il pane, che noi rompiamo, non è forse partecipazione con il corpo di Cristo?".

c. La Cena del Signore come atto di professione:

1 Cor 11:26 "Poiché ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché egli venga".

d. Degna partecipazione ed esame di sé:

1Co 11:27-29 "Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore. Ora ognuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva del calice, poiché chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve un giudizio contro se stesso, non discernendo il corpo del Signore".

Per lo studio ulteriore:

Le parole di Gesù in Gv. 6:48-58 fanno riferimento alla Cena del Signore?

L'espressione "spezzare il pane" si riferisce necessariamente alla Cena del Signore? Cfr. At. 2:42; 20:7,11; 27:35; 1 Co. 10:16.

Puoi citare altri casi in cui il verbo "essere" non può essere preso alla lettera? Gv. 10:7; 11:25; 14:6; 15:1.


Domande di revisione:

Che cos'è che, nella Cena del Signore, appartiene al segno?

Che cosa significa il sacramento, e che cosa suggella?

Qual è la concezione cattolica - romana della presenza di Cristo nella Cena del Signore?

Come la concepiscono i Luterani?

Quali obiezioni si possono contrapporre a queste concezioni?

Qual è la concezione zwingliana della Cena del Signore?

In che modo la concezione di Calvino differisce da essa?

Come concepisce Calvino la presenza del Signore in essa?

In che modo la grazia ricevuta nel sacramento differisce da quella ricevuta tramite la Parola?

Per chi fu istituita la Cena del Signore?

Chi dovrebbe essere escluso dalla Mensa del Signore?


(27, continua)