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Indice generale

Sommario della Dottrina cristiana (L. Berkhof)

01 - 02 - 03 - 04 - 05 - 06 - 07 - 08 - 09 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30

 

La Dottrina della Persona e dell'Opera di Cristo

XIV

Nomi e nature di Cristo

1. I nomi di Cristo. I nomi più importanti di Cristo sono i seguenti:

a. Gesù. E' la forma greca del nome ebraico Giosuè (Gs. 1:1; Za. 3:1) oppure Jeshua (Ed. 2:2). Derivato dalla parola ebraica "salvare", questo nome designa Cristo come il Salvatore (Mt. 1:21). Nell'Antico Testamento due sono i personaggi che tipologicamente prefigurano Cristo: Giosuè, figlio di Nun, e Joshua, figlio di Jehozadak.

b. Cristo. E' la forma greca del titolo ebraico "Messia", che significa: "l'unto, il consacrato". Secondo l'Antico Testamento, venivano unti con l'olio della consacrazione i profeti (1 Re 19:16), i sacerdoti (Es. 29:7), e i re (1 Sa. 10:1). L'olio era simbolo dello Spirito Santo. Mediante questa unzione essi erano destinati ai loro rispettivi compiti, e per essi erano qualificati. Cristo venne consacrato dallo Spirito Santo per il Suo triplice compito di profeta, sacerdote, e re. Storicamente, questa unzione avvenne quando fu concepito di Spirito Santo e quando fu battezzato.

c. Figlio dell'uomo. Questo nome, applicato a Cristo, deriva da Daniele 7:13. E' il nome che generalmente Gesù applica a Sé stesso, mentre altri lo usano raramente. Sebbene esso contenga indicazione dell'umanità di Gesù, alla luce della sua origine storica, esso indica piuttosto il Suo carattere sovrumano e la Sua futura venuta nelle nuvole del cielo e in maestà e gloria (Da. 7:13; Mt. 16:27,28; 26:64; Lu. 21:27).

d. Figlio di Dio. Cristo è chiamato "figlio di Dio" in più che un senso. E' chiamato così perché Egli è la seconda Persona della Trinità, e quindi Egli stesso Dio (Mt. 11:27), ma pure perché Egli è Colui che è stato stabilito Messia (Mt. 24:36) e perché deve la Sua nascita all'attività soprannaturale dello Spirito Santo (Lu. 1:35).

e. Signore. I contemporanei di Gesù gli applicano talvolta questo titolo come forma di cortesia, tanto quanto faremmo noi quando diciamo "signore". Fu specialmente dopo la risurrezione di Cristo che questo titolo acquisisce significato più profondo. In alcuni brani esso designa Cristo come Padrone e Reggitore della Chiesa (Ro. 1:7; Ef. 1:7), mentre in altri corrisponde al nome stesso di Dio (1 Co. 7:34; Fl. 4:4,5).

2. Le nature di Cristo. La Bibbia rappresenta Cristo come una Persona che ha in Sé stesso due nature, una divina e l'altra umana. Questo è il grande mistero della pietà: Dio è stato manifestato in carne (1 Ti. 3:16).

a. Le due nature. Dato che ai giorni nostri molti negano la divinità di Cristo, è necessario sottolineare come la Scrittura lo dimostri. Alcuni brani dell'Antico Testamento lo indicano chiaramente, come Is. 9:6; Gr. 23:6; Mi. 5:2; Ml. 3:1. Le prove nel Nuovo Testamento sono più abbondanti: Mt. 1    1:27; 16:16; 26:63,64; Gv. 1:1,18; Ap. 19:16. L'umanità di Gesù non è messa in questione. Di fatto l'unica divinità che molti Gli ascrivono è quella di una perfetta umanità. Dell'umanità di Cristo vi è prova abbondante. Parla di Sé stesso come di un uomo (Gv. 8:40), e così viene chiamato da altri (At. 2:22; Ro. 5:15; 1 Co. 15:21). Egli aveva gli elementi essenziali della natura umana, cioè un corpo ed un'anima (Mt. 26:26,38; Lu. 24:39; Eb. 2:14). Inoltre Egli era soggetto alle leggi dell'ordinario sviluppo umano (Lu. 2:40, 52), ai bisogni ed alle sofferenze umane (Mt. 4:2; 8:24; Lu. 22:44; Gv. 4:6; 11:35; 12:27; Eb. 2:10,18; Eb. 5:7,8). Eppure, sebbene Egli fosse vero uomo, Egli era senza peccato. Egli non commise mai ciò che Dio considera peccato, né poteva commetterlo (Gv. 8:46; 2 Co. 5:21; Eb. 4:15; 9:14; 1 Pi. 2:22; 1 Gv. 3:5). Era necessario che Cristo fosse sia uomo che Dio. Solo come uomo, infatti, avrebbe potuto essere il nostro sostituto, soffrire e morire; e solo come uomo privo di peccato che Egli avrebbe potuto espiare i peccati di altri. Solo come Dio, inoltre, il Suo sacrificio avrebbe avuto valore infinito, portare su di Sé tutto il peso dell'ira di Dio tanto da liberarne altri (Sl. 40:7-10; 130:3).

b. Le due nature unite in una sola Persona. Cristo ha una natura umana, ma Egli non è una persona umana. La Persona del Mediatore è l'immutabile Figlio di Dio. Nell'incarnazione Egli non si trasformò in una persona umana, né adottò la persona umana. Egli semplicemente assunse, oltre alla Sua natura divina, una natura umana, la quale non si sviluppò in una personalità indipendente, ma divenne personale nella Persona del Figlio di Dio. Dopo aver assunto la natura umana, la Persona del Mediatore non è solo divina, ma divina - umana; Egli è il Dio-uomo, che possiede tutte le qualità essenziali sia della natura umana che di quella divina. Egli ha al tempo stesso una consapevolezza umana ed una consapevolezza divina, come pure una volontà umana ed una divina. Si tratta di un mistero che non possiamo spiegare totalmente. La Scrittura indica chiaramente l'unità della Persona di Cristo. E' sempre la stessa Persona che parla, benché la mente che si esprime è sia divina che umana (Gv. 10:30; 17:5, cfr. Mt. 27:46; Gv. 19:28). Talvolta attributi ed azioni umane vengono ascritte alla Persona designata con titoli divini (At. 20:28; 1 Co. 2:8; Cl. 1:13,14), ed attributi ed azioni divine vengono talora ascritti alla Persona designata con un titolo umano (Gv. 3:13; 6:62; Ro. 9:5).

c. Alcuni degli errori più importanti su questa dottrina. Nella Chiesa primitiva gli Alogi e gli Ebioniti negavano la divinità di Cristo. Questa negazione fu condivisa dai Sociniani al tempo della Riforma, e dagli Unitari e Modernisti dei giorni nostri. Nella Chiesa dei primi secoli fu Ario a non rendere piena giustizia alla piena divinità di Cristo, e Lo considerava come un semi-dio, mentre Apollinare non riconosceva la Sua piena umanità, ma sosteneva che il Logos divini aveva in Cristo preso il posto dello spirito umano. I Nestoriani negavano l'unità delle due nature in un'unica Persona, e gli Eutichiani non distinguevano bene le due nature.

Da apprendere a memoria. Brani che provano:

a. La divinità di Cristo:

Is 9:6 "Non ci sarà fine all'incremento del suo impero e pace sul trono di Davide e sul suo regno, per stabilirlo fermamente e rafforzarlo mediante il giudizio e la giustizia, ora e sempre. Questo farà lo zelo dell'Eterno degli eserciti".

Ger 23:6 "Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele dimorerà al sicuro. Questo sarà il nome con cui sarà chiamato: "L'Eterno nostra giustizia"".

Giov 1:1 "Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio".

Ro 9:5 "...dei quali sono i padri e dai quali proviene secondo la carne il Cristo che è sopra tutte le cose Dio, benedetto in eterno. Amen".

Col 2:9 "...poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità".

b. L'umanità di Cristo:

Giov 8:40 "ma ora cercate di uccidere me, uno che vi ha detto la verità che ho udito da Dio; Abrahamo non fece questo".

Mat 26:38 "Allora egli disse loro: «L'anima mia è profondamente triste, fino alla morte; restate qui e vegliate con me»".

Lu 24:39 "Guardate le mie mani e i miei piedi, perché sono io. Toccatemi e guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa, come vedete che ho io»".

Eb 2:14 "Poiché dunque i figli hanno in comune la carne e il sangue, similmente anch'egli ebbe in comune le stesse cose, per distruggere, mediante la sua morte colui che ha l'impero della morte, cioè il diavolo".

c. L'unità della Persona:

Giov 17:5 "Ora dunque, o Padre, glorificami presso di te della gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse".

Giov 3:13 "Or nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo, cioè il Figlio dell'uomo che è nel cielo".

1 Cor 2:8 "nessuno dei dominatori di questa età ha conosciuta; perché, se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria".

Per lo studio ulteriore:

  1. In che senso Giosuè, figlio di Nun, è un'immagine tipologica di Cristo, e in quale senso lo è Joshua di Jehozadak? Za. 3:8,9; Eb. 4:8.
  2. Che cosa insegnano i segg. brani al riguardo dell'unzione di Cristo? Sl. 2:2; 45:7; Pr. 8:23; Is. 61:1.
  3. Quali attributi divini vengono ascritti a Cristo? Is. 9:6; Pr. 8:22-31; Mi. 5:2; Gv. 5:26; 21:17. Quali opere divine? Mr. 2:5-7; Gv. 1:1-3; Cl. 1:16,17; Eb. 1:1-3. Che onori divini? Mt. 28:19; Gv. 5:19-29; 14:1; 2 Co. 13:14.

Domande di revisione:

  1. Quali sono i nomi più importanti di Cristo? Qual è il significato di ciascuno?
  2. Quali elementi sono compresi nell'unzione di Cristo? Quando avvenne?
  3. Da dove deriva il titolo di "Figlio dell'uomo". Che cosa esprime?
  4. In quale senso il titolo "Figlio di Dio" si applica a Gesù?
  5. Quali diversi significati ha il titolo "Signore" quand'è applicato a Cristo?
  6. Quali sono le prove bibliche della divinità e dell'umanità di Cristo?
  7. Qual è la natura della Persona di Cristo, divina, umana, oppure divina - umana?
  8. Come può essere provata dalle Scritture l'unità della Persona di Cristo?
  9. Quali sono gli errori principali che si possono fare sulla Persona di Cristo?

14, continua