Confessioni di fede/cfv1662/Errori condannati
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Confessione di fede valdese 1662 |
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Errori condannati
Breve giustificatione intorno a quei capo de' quali i Dottori della Religione Romana sono soliti di accusare le nostre Chiese, e le altre Riformate; i quali pure da tutte sono condannati come pieni di empietà, e degni dell'abominio de' Christiani.
Siamo ordinariamente accusati di credere:
- Ch'Iddio è autore del Peccato.
- Ch'Iddio non è onnipotente.
- Che gesù Cristo non fu impeccabile.
- Che Jesu Christo nella croce cadde in disperatione.
- Che l'huomo è come uno stecco od ujna pietra nelle attioni alle quali egli è mosso per la salute dello Spirito di Dio.
- Ch'in virtù della predestinatione egli è indifferente di viver bene o male.
- Che le buone opere non sono necessarie alla salute.
- Che la penitenza e la confessione de' peccati sono tra noi assolutamente condannate.
- Che conviene ributtare i digiuni e altre mortificationi per vivere in dissolutione.
- Ch'egli è lecito ad ognuno di spiegar a suo senso la Scrittura, e secondo i movimenti d'uno spirito particolare.
- Che la Chiesa puole del tutto mancare, ed essere ridotta al niente.
- Ch'il Battesimo non è d'alcuna necessità.
- Che nel Sacramento dell'Eucaristia non c'è alcuna comunione reale a Jesu Christo, ma solo delle figure.
- Che non conviene sottoporsi alli ré, e Principi e Magistrati, ubedirgli.
- Perché non invochiamo la santa Vergine, e gli huomini già glorificati, siamo accusati di sprezzarli, là dove noi gli stimiamo beati, degni di lede et imitatione; e particolarmente teniamo la gloriosa Vergine benedetta sopra tutta le donne.
Questi capi che a noi sono imputati, sono tenuti dalle nostre Chiese per eretici e dannabili: E con tutto 'l cuore denontiamo anathema a chiunque vorrà mantenergli.