Confessioni di fede/Westminster/Sommario conoscenza salvifica/Sommario08
Sommario della conoscenza salvifica |
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IV. Per convincere un uomo di peccato, giustizia e giudizio attraverso l'EvangeloPer convincere un uomo di peccato, giustizia e giudizio attraverso l'Evangelo, o Patto di Grazia, egli deve comprendere tre cose: Che non credere in Gesù Cristo, o rifiutare il Patto di Grazia offerto in Lui, è un peccato più grande e più pericoloso di tutti gli altri peccati commessi contro la Legge. La ragione è che coloro che odono l'Evangelo, non credendo in Cristo, respingono la misericordia di Dio in Cristo, l'unica via per essere liberati dal peccato e dall'ira di Dio, e non acconsentono ad essere riconciliati con Dio. Che la perfetta remissione dei peccati e la vera giustizia, può essere ottenuta solo per fede in Cristo. Dio, infatti, richiede nessun'altra condizione se non la fede. Egli testimonia, infatti, dal Cielo, che Egli si compiace di giustificare i peccatori a questa condizione. Che dopo aver ricevuto la giustizia per fede, ne segue il giudizio, da una parte, per la distruzione delle opere del diavolo nel credente e il perfezionamento con potenza dell'opera di santificazione in Lui. Rifiutando, però, di ricevere la giustizia per fede in Gesù Cristo, ne consegue il giudizio, d'altro canto, finalizzato alla condanna del miscredente e la sua distruzione con Satana ed i Suoi servitori per sempre.
A questo fine, che i seguenti brani della Scrittura, fra gli altri, servano per mostrare come non credere in Cristo sia, di fatto, il peccato più grande; oppure anche, per mostrare la grandezza del peccato di rifiutare il Patto di Grazia che ci è offerto nell'offerta di Cristo, si consideri quanto sia ragionevoli l'offerta di Grazia. "Porgete l'orecchio e venite a me; ascoltate e voi vivrete; io farò con voi un Patto eterno, vi largirò le grazie stabili promesse a Davide" (Isaia 55:3), vale a dire, se crederete in me e sarete riconciliati con me, io vi darò, in forza del Patto, Gesù Cristo e tutte le grazie salvifiche che vengono con Lui. Questo è ripetuto in: "Io vi manterrò le sacre e fedeli promesse fatte a Davide" (Atti 13:34). Ancora, considerate come questa offerta generale sia sostanzialmente equivalente ad una speciale offerta fatta a ciascuno in particolare. Questo appare dal modo in cui l'Apostolo ne fa uso: "Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia" (Atti 16:31). La ragione per la quale ci è fatta quest'offerta si trova in Giovanni 3:16: "Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna". Vedendo così quanto grande sia la salvezza offerta nel Signore Gesù, chiunque non creda in Lui, ma persegua la sua felicità in qualche altro modo, a che altro si affida se non a vanità menzognere quando abbandona la misericordia che avrebbe potuto ricevere in Cristo? "Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del SIGNORE e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo. Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la Grazia" (Giona 2:8-9). Che altro fa se non bestemmiare Dio nel suo cuore? Com'è detto: "Chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; chi non crede a Dio, lo fa bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha resa al proprio Figlio. E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo" (1 Giovanni 5:10-11). Nessun altro peccato contro la Legge è simile a questo peccato, come testimonia Cristo: "Se non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero colpa; ma ora non hanno scusa per il loro peccato" (Giovanni 15:22). Ora, così, non possono dissimulare in alcun modo il loro peccato. Questo potrebbe convincere un uomo della grandezza del peccato di non credere in Cristo. Per convincere un uomo di giustizia Per convincere un uomo della giustizia che si ottiene solo per fede in Gesù Cristo, si consideri Romani 10:3-4: "Perché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio; poiché Cristo è il termine della legge, per la giustificazione di tutti coloro che credono"; Atti 13:39 "Per mezzo di lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto essere giustificati mediante la legge di Mosè", e 1 Giovanni 1:7 "Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato". Per convincere un uomo di giudizio, se un uomo abbraccia questa giustizia, si consideri 1 Giovanni 3:8: "Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin da principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo" e Ebrei 9:14: "...quanto più il sangue di Cristo, che mediante lo Spirito eterno offrì se stesso puro di ogni colpa a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere morte per servire il Dio vivente!". Se un uomo, però, non abbraccia questa giustizia, la sua condanna è pronunciata: "Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie" (Giovanni 3:18-19). Che così il penitente, desiderando credere, ragioni in questo modo: "Che cosa è sufficiente per convincere tutti gli eletti del mondo della grandezza del peccato di non credere in Cristo, o di rifiutarsi di rifugiarsi in Lui per essere alleviati dai peccati commessi contro la Legge, e dall'ira che è loro dovuta? Che cosa è sufficiente per convincerli che la giustizia e la vita eterna la si ha per fede in Gesù Cristo, o consentendo al Patto di Grazia in Lui? Che cosa è sufficiente per convincerli del giudizio che è esercitato da Cristo nel distruggere le opere del diavolo in un uomo, e santificare e salvare tutti coloro che credono in Lui, e sufficiente per convincere anche me? Ciò che lo Spirito ha detto, in questi ed altri simili testi della Scrittura è sufficiente per convincere il mondo eletto del predetto peccato, e giustizia e giudizio. Quello che lo Spirito ha detto in questi ed altri simili passi della Scrittura, serve pure per convincere me stesso". Che il penitente che pure desidera credere prenda nella sua bocca queste parole, e dica di tutto cuore al Signore: "Dato che Tu dici: Cercate il mio volto, la mia anima Ti risponde e dice: Il Tuo volto, Signore, io cerco. Ho udito l'offerta di un Patto eterno al riguardo di tutte le misericordie salvifiche che possono essere trovate in Cristo, e di tutto cuore io accolgo questa offerta. Signore, facciamo un affare; Signore, io credo, ma vieni in soccorso alla mia incredulità. Ecco, io mi dono a Te per servirti in ogni cosa per sempre, ed io spero che la Tua mano destra mi salvi; il Signore porterà a compimento ciò che mi riguarda; la Tua misericordia, o Signore, dura per sempre; non dimenticare l'opera delle Tue mani". E' così che un uomo è reso credente non finto in Cristo. Per rafforzare la fede di un uomo che ha consentito al Patto di Grazia Proprio perché molti credenti sono deboli e molto dubitano se mai saranno sicuri che la loro fede sia sana e la loro vocazione efficace, o resi certi della loro giustificazione e salvezza, quando essi vedono che molti che professano la fede si ritrovano ad ingannare soltanto sé stessi, vediamo come ciascun credente possa essere rafforzato nella fede, ed assicurato della propria elezione e salvezza su solide basi, attraverso sicure conferme e vere evidenze di fede. A questo fine, fra molti altri testi biblici, consideriamo i seguenti. Stabilire solide basi di fede: 2 Pietro 1:10 Per stabilire solide basi di fede si consideri 2 Pietro 1:10. />
In queste parole l'Apostolo ci insegna quattro cose per aiutarci e guidarci a come diventare forti nella fede. Che coloro che credono in Cristo Gesù e si sono rifugiati in Lui per essere protetti dal peccato e dell'ira, nonostante che siano deboli nella fede, essi sono indubbiamente figli dello stesso Padre degli apostoli, perché così li considera mentre li chiama fratelli. Che nonostante noi non si sia sicuri, per il momento, della nostra vocazione efficace ed elezione, eppure possiamo essere assicurati di entrambe se noi siamo diligenti. Questo, infatti, è ciò che egli presuppone quando dice: "impegnatevi sempre di più a render sicura la vostra vocazione ed elezione". Che non dobbiamo scoraggiarci quando vediamo molti credenti apparenti che comprovano d'essere dei rami marci e disertano. Dobbiamo, al contrario prendere maggiore cura di noi stessi. Dice infatti: "Perciò, fratelli, impegnatevi sempre di più". Che il modo per essere sicuri della nostra vocazione efficace ed elezione è di fare opera sicura della nostra fede poggiandovi solidamente le basi e portando il frutto della nostra fede costantemente con una nuova ubbidienza. "...perché, così facendo, non inciamperete mai" intendendovi cos'aveva detto precedentemente sulla fede sana, versetti 1-4, e ciò che aveva detto a proposito del produrre i frutti della fede, nei versetti 5-9.
Allo stesso proposito si consideri Romani 8:1-4: />
In questo testo, per poggiare solidamente le basi della nostra fede, l'Apostolo ci insegna quattro cose: Che vero credente è chiunque, consapevole del suo peccato e temendo l'ira di Dio, fugge per trovare sicuro sollievo da entrambi soltanto presso Gesù Cristo, l'unico Mediatore e Redentore pienamente sufficiente. Essendo poi fuggito presso Cristo, lotta contro la propria carne, le corrotte inclinazioni della propria natura, e si studia di seguire la regola dello Spirito di Dio, disposta dalla Sua Parola. L'uomo, infatti, che qui l'Apostolo benedice come vero credente, è un uomo in Cristo Gesù, che "cammina non secondo la carne, ma secondo lo Spirito". Che coloro che si sono rifugiati in Cristo e lottano contro il peccato, per quanto si sentano oppressi dal pensiero dell'ira di Dio e temano la condanna, non sono di fatto in pericolo alcuno, perché: “Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù". Che nonostante l'Apostolo stesso (citato qui come esempio) ed ogni altro vero credente in Cristo, sia per natura sottoposto alla legge del peccato e della morte, perché siamo legati al peccato ed alla morte fintanto che Cristo ce ne liberi, eppure la legge dello Spirito e della vita in Cristo Gesù, o Patto di Grazia (così chiamato perché risveglia ed abilita un uomo alla vita spirituale in Cristo), di fatto libera l'Apostolo ed ogni vero credente dal Patto d'Opere o "legge del peccato e della morte", tanto che ogni uomo possa dire con lui: "mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte", o Patto d'Opere. Che la fonte e prima base dalla quale scorre la nostra libertà dalla maledizione della Legge, è il Patto di Redenzione, stabilito fra Dio Padre e Dio il Figlio incarnato, laddove Cristo prende su di Sé la maledizione della Legge per il peccato, affinché il credente, che non avrebbe potuto altrimenti liberarsi dal Patto d'Opere, ne possa essere liberato.
Che era del tutto impossibile per la Legge, o Patto d'Opere, portare giustizia e vita ad un peccatore a causa della sua debolezza. Che questa debolezza ed incapacità rispetto alla Legge, o Patto d'Opere, non è colpa della Legge, ma colpa della carne peccaminosa, che non è in grado né di pagare la pena del peccato, né rendere perfetta ubbidienza alla Legge, presupponendo che i peccati passati siano perdonati: "...perché la carne la rendeva impotente". Che la giustizia e salvezza dei peccatori, che era impossibile conseguire attraverso la Legge, è realizzata nell'avvento del Figlio proprio di Dio, Gesù Cristo, nella carne, nella cui carne il peccato è stato condannato e punito, per rendere soddisfazione in favore degli eletti, affinché potessero essere liberi. Che per Suo mezzo la Legge non perde nulla, perché la giustizia della Legge è meglio adempiuta in questo modo: in primo luogo attraverso l'ubbidienza attiva di Cristo a nome nostro in tutte le cose; poi pagando a nostro nome la pena dovuta per i nostri peccati nella Sua morte; e, alla fine, per il Suo operare in noi santificazione, noi che siamo veri credenti, che si impegnano nel rendere nuova ubbidienza alla Legge e "non camminano secondo la carne, ma secondo lo Spirito".
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