Confessioni di fede/Westminster/Confessione di fede/cfw18/cfw18-3

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18:3 Questa certezza infallibile non appartiene all'essenza della fede; difatti [pure] un vero credente può aspettare a lungo e lottare con molte difficoltà prima di esserne partecipe (356). Tuttavia, essendogli data dallo Spirito la facoltà di conoscere le cose che gli sono gratuitamente date da Dio, egli può conseguirla senza [alcuna] rivelazione straordinaria, facendo debito uso di mezzi ordinari (357). E' quindi dovere di ciascuno prestare massima diligenza nel rendere sicura la propria vocazione ed elezione (358) affinché abbia nel cuore la pace e la gioia dello Spirito Santo, amore e gratitudine verso Dio, forza ed allegrezza [alacrità] nel suo dovere di ubbidirgli (359), [come pure] i genuini frutti di questa certezza, che è ben lungi dall'inclinare gli uomini alla dissolutezza (360).

Testo originale

Inglese Latino
This infallible assurance doth not so belong to the essence of faith, but that a true believer may wait long, and conflict with many difficulties before he be partaker of it: yet, being enabled by the Spirit to know the things which are freely given him of God, he may, without extraordinary revelation, in the right use of ordinary means, attain thereunto. And therefore it is the duty of every one to give all diligence to make his calling and election sure; that thereby his heart may be enlarged in peace and joy in the Holy Ghost, in love and thankfulness to God, and in strength and cheerfulness in the duties of obedience, the proper fruits of this assurance: so far is it from inclining men to looseness. III. Hæc certitudo infallibilis, non ita spectat essentiam fidei, quin vere fidelis expectare quandoque diutius, et cum variis difficultatibus confligere prius possit, quam illius compos fiat, verum poterit idem ordinariorum usu debito mediorum, absque revelatione ulla extraordinaria eam adipisci, spiritu nempe quæ Deus illi gratuito donaverit cognoscendi facultatem subministrante. Proindeque tenetur quisque, quo vocationem suam sibi et electionem certmen faciat, omnem adhibere diligentiam, unde cor suum habeat pace et gaudio in spiritu sancto, in Deum amore et gratitudine, in actibus observantiæ robore et alacritate dilatatum; qui certitudinus huius fructus proprii sunt ac genuini. Tantum abest ut homines inde ad omnem nequitiam discingantur.

Riferimenti biblici

  • (356) "Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio" (1 Giovanni 5:13); "Chi di voi teme il SIGNORE e ascolta la voce del suo servo? Sebbene cammini nelle tenebre, privo di luce, confidi nel nome del SIGNORE e si appoggi al suo Dio!" (Isaia 50:10); "Subito il padre del bambino esclamò: «Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità" (Marco 9:24); Leggere anche Salmo 77:1‑12.
  • (3­57) "Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate" (1 Corinzi 2:12); "Da questo conosciamo che rimaniamo in lui ed egli in noi: dal fatto che ci ha dato del suo Spirito" (1 Giovanni 4:13); "Soltanto desideriamo che ciascuno di voi dimostri sino alla fine il medesimo zelo per giungere alla pienezza della speranza, 12 affinché non diventiate indolenti, ma siate imitatori di quelli che per fede e pazienza ereditano le promesse" (Ebrei 6:11-12); "...e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell'amore ... e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio" (Efesini 3:17‑19).
  • (358) "Perciò, fratelli, impegnatevi sempre di più a render sicura la vostra vocazione ed elezione; perché, così facendo, non inciamperete mai" (2 Pietro 1:10).
  • (359) " Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, 2 mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; ... Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato. ... perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. ... Or il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo" (Romani 5:1-2,5; 14:17; 15:13); "Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo. In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui" (Efesini 1:3-4); "Molti van dicendo: «Chi ci farà vedere la prosperità?» O SIGNORE, fa' risplendere su di noi la luce del tuo volto! Tu m'hai messo in cuore più gioia di quella che essi provano quando il loro grano e il loro mosto abbondano ... Io correrò per la via dei tuoi comandamenti, perché mi hai allargato il cuore" (Salmo 4:6-7; 119:32).
  • (360) "Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo" (1 Giovanni 2:1-2); "Che diremo dunque? Rimarremo forse nel peccato affinché la grazia abbondi? 2 No di certo! Noi che siamo morti al peccato, come vivremmo ancora in esso?" (Romani 6:1-2); "Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, 12 e ci insegna a rinunciare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo ... Egli ha dato se stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone" (Tito 2:11-12,14); "Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio" (2 Corinzi 7:1); "Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù ... Così dunque, fratelli, non siamo debitori alla carne per vivere secondo la carne" (Romani 8:1,12); "Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quand'egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com'egli è. E chiunque ha questa speranza in lui, si purifica com'egli è puro" (1 Giovanni 3:2-3); "Ma presso di te è il perdono, perché tu sia temuto" (Salmo 130:4); "Se diciamo che abbiamo comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato" (1 Giovanni 1:6-7).

Commento

Questa certezza [sicurezza] infallibile non fa parte dell'essenza della fede [non è essenziale in un credente]: un vero credente può aspettare a lungo e lottare contro molte difficoltà prima di esserne partecipe [di giungere a goderne]. Tuttavia, essendo reso capace dallo Spirito a conoscere le cose che Dio dà gratuitamente, egli potrà, senza alcuna rivelazione straordinaria, raggiungere questa sicurezza servendosi dei mezzi [della grazia] in modo giusto, corretto. Perciò tutti hanno il dovere di impegnarsi a rendere sicura la loro vocazione ed elezione affinché il loro cuore possa essere ripieno di pace e di gioia nello Spirito Santo, di amore e riconoscenza verso Dio, nonché di forza e di allegrezza nel compimento dei [propri] doveri di obbedienza. Tutto questi sono frutti naturali della certezza [sicurezza], che non dispone certo gli uomini ad azioni dissolute [nequizia].