Confessioni di fede/Westminster/Catechismo minore/cmw020
Catechismo minore di Westminster |
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20. R. Dio ha lasciato che tutto il genere umano perisse in stato di peccato e di miseria?
R. Dio, avendo dal Suo semplice beneplacito e da ogni eternità, eletto alcuni a vita eterna, ha stipulato con essi un patto di grazia al fine di liberarli dallo stato di peccato e di miseria e traslarli ad uno stato di salvezza attraverso un Redentore.
Riferimento biblico
- "In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà" (Efesini 1:4-5);
- "Per questo i Giudei perseguitavano Gesù e cercavano di ucciderlo; perché faceva quelle cose di sabato" (Giovanni 5:16);
- "... perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza ... Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione ... Egli allontanerà da Giacobbe l'empietà; e questo sarà il mio patto con loro, quando toglierò via i loro peccati»" (Romani 3:20-22; 11:27);
- "La legge è dunque contraria alle promesse di Dio? No di certo; perché se fosse stata data una legge capace di produrre la vita, allora sì, la giustizia sarebbe venuta dalla legge; ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato, affinché i beni promessi sulla base della fede in Gesù Cristo fossero dati ai credenti" (Galati 3:21-22).
Commento
Dio, per semplice suo beneplacito, ha eletto alcuni da ogni eternità a vita eterna stabilendo con loro un patto di grazia [foedus gratiae] affinché fossero liberati dalla condizione di peccato [statum peccati] e di miseria e fossero portati in condizione di salvezza [statum salutis] tramite un Redentore.
Qualcuno ha detto che "non c'è dottrina che non sia stata più odiata di questa, ma non c'è dottrina che nella Scrittura venga insegnata più chiaramente di questa". Fissiamo così alcuni punti della fede biblica nella prospettiva riformata:
- E' per sola grazia che viene provveduta all'essere umano una via di salvezza,
- ed è pure per la sola potenza di Dio che uomini peccatori possono avere la forza per uscire dalla loro condizione di peccato e di miseria.
- Dio elegge persone alla salvezza incondizionatamente (senza tenere conto di eventuali requisiti che possano nella creatura stessa motivare tale scelta). Per cui: Dio sceglie dal numero totale dei perduti una parte di essi per destinarli alla salvezza; Dio non sceglie queste persone perché abbiano in sé stesse qualcosa di speciale o di diverso dagli altri; Dio sceglie queste persone ai fini della salvezza solo per grazia e per gli esclusivi meriti di Gesù Cristo, quando a tempo debito, vengono innestate in Lui.
Questa scelta incondizionata è stata decisa dall'eternità. Dio è forse ingiusto quando opera questa scelta? Tutti però meritano la dannazione. Dio non è ingiusto quando dà agli uomini quello che si meritano, mentre dà ad altri la grazia che non meritano.
Allora non importa quello che si fa, tanto uno sarà salvato o dannato automaticamente? No, perché se uno è eletto, sarà salvato in Cristo ravvedendosi del suo peccato e riponendo in Cristo la sua fede, e verrà così salvato secondo i piani vedendo radicalmente trasformata la sua vita.
Ma se io non sono eletto allora non c'è nulla che possa fare non importa quanto io desideri essere salvato? Nessuno può mai desiderare di essere salvato se questo desiderio prima non gli sia stato ispirato da Dio tramite il dono di "un nuovo cuore". Nessuno che voglia essere salvato nel modo stabilito da Dio - che desideri cioè venire a Cristo - sarà perduto. Coloro che non vogliono essere salvati venendo a Cristo con il ravvedimento e la fede sono gli unici responsabili del loro destino.