Confessioni di fede/Gallicana/24
Confessione di La Rochelle (o Gallicana) |
Articolo XXIV - Rifiuto di false dottrine
Dato che Gesù Cristo è il nostro unico avvocato e che ci ordina di avvicinarci familiarmente al Padre nel suo nome, non ci è consentito pregare se non nella forma che Dio ci ha prescritto attraverso la sua Parola.
Noi crediamo che tutto ciò che gli uomini hanno immaginato circa l'intercessione dei santi defunti non è che abuso e inganno di Satana per sviare gli uomini dalla forma della buona preghiera.
Noi rigettiamo quindi anche tutti gli altri mezzi che gli uomini credono di possedere per redimere se stessi davanti a Dio come mezzi che recano offesa al sacrificio della morte e passione di Gesù Cristo.
Consideriamo, infine, il purgatorio come illusione derivante da quella stessa fabbrica da cui sono venuti i voti monastici, i pellegrinaggi, le proibizioni del matrimonio e dell'uso delle carni, l'osservanza rituale dei giorni, la confessione auricolare, le indulgenze e tutte le altre cose del genere con cui si pensa di meritare la grazia e la salvezza.
Tutte queste cose noi rigettiamo non solo per la falsa opinione del merito che vi è connessa, ma anche perché sono invenzioni umane che impongono un giogo alle coscienze.
1 Timoteo 2:5; Ebrei 7:24-25; 10:19-22; 1 Giovanni 2:1-2; Giovanni 16:23-24; Matteo 6:5-13; Luca 11:2-4; Giovanni 14:6,13; Matteo 15:7-11; Atti 10:14-15; Romani 14:2-3; Galati 4:9-11; 5:1-4; Colossesi 2:16-17, 20-23; 1 Timoteo 4:1-5; Tito 1:15.