Confessioni di fede/Elvetica/25
Confessione di fede elvetica del 1566 |
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XXV. La catechesi e la consolazione e visita dei malati
La gioventù dev’essere educata nella pietà
II Signore ha espressamente comandato al suo antico popolo di mettere ogni cura e diligenza nella retta istruzione dei giovani fin dalla loro infanzia e ha pure ingiunto espressamente di istruirli nella sua legge e di spiegare loro i misteri dei sacramenti. Ora poiché sappiamo dagli scritti sia degli evangelisti che degli apostoli che Dio non ha meno a cuore la gioventù del suo nuovo popolo (avendo detto apertamente: “Lasciate che i bambini vengano a me, perché di loro è il regno dei cieli, Mr. 10:14), si comportano molto saggiamente i pastori delle chiese che catechizzano e istruiscono di buon’ora e diligentemente la gioventù, insegnandole i primi fondamenti della fede, istruendola fedelmente sui rudimenti della nostra religione e esponendole il Decalogo o dieci comandamenti di Dio, come pure il Simbolo degli apostoli, l’orazione del Signore e ciò che riguarda i sacramenti, con gli altri primi principi e principali punti della nostra religione. Ma occorre, d’altra parte, che ognuno sia diligente da parte sua per condurre i propri figli alla catechesi, mostrando in questo un grande desiderio e una grande gioia che i suoi figli siano ben istruiti.
La visita ai malati
Del resto, poiché gli uomini non sono mai esposti a tentazioni più gravi e difficili di quando Dio li esercita con le infermità, o quando sono malati, essendo come spezzati da tante malattie spirituali o fisiche, non esiste tempo che richieda maggior diligenza e vigilanza da parte dei pastori delle chiese per adoperarsi per la salvezza del loro gregge di quello di simili malattie e infermità. Visitino dunque di buon’ora i malati, e anche i malati li facciano chiamare di buon’ora se la loro situazione lo richiede, e li consolino e confermino nella vera fede e li muniscano contro le perniciose e pericolose tentazioni di Satana, facciano preghiere nella casa del malato e, se necessario, preghino Dio per la sua salute anche nella pubblica assemblea, ponendo ogni sforzo e diligenza perché possa felicemente partire da questo mondo. Ma per quanto riguarda la visita abituale nella Chiesa romana con l’estrema unzione, abbiamo detto sopra che noi non l’approviamo affatto, presentando essa cose assurde e per nulla approvate dalla sacra Scrittura.