Confessioni di fede/Confessione di fede di Savoy/Prefazione

Da Tempo di Riforma Wiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ritorno


Prefazione alla Confessione di fede di Savoy

La Confessione della Fede che è in noi, quando giustamente richiesta, è un dovere così indispensabile che tutti devono alla Gloria del Sovrano DIO, che è annoverata tra i Doveri del primo Comandamento, come lo è la Preghiera; e quindi da Paolo aggiogato con la fede stessa, come necessario per la salvezza: con il cuore l'uomo crede per la giustizia, e con la bocca si fa confessione per la salvezza. Nostro Signore Cristo stesso, quando fu accusato della sua Dottrina, considerata semplicemente come un dato di fatto dalla Predicazione, si rifiutò di rispondere; perché, come tale, poggiava su prove e una questione di testimonianza di altri; al quale dunque si riferisce lui stesso: Ma quando sia il Sommo Sacerdote che Pilato esporre la sua fede e ciò che riteneva di essere; lui senza alcuna esitazione, fa esplicitamente la sua Dichiarazione, che era il Figlio di Dio; così al sommo sacerdote: e che era un re e nato per essere un re; così a Pilato. Anche se pronunciandolo la sua vita era in gioco; La quale sua santa Professione si celebra per nostro esempio (1 Timoteo 6:13).

Confessioni, quando fatte da una compagnia di professanti di Cristianesimo riuniti congiuntamente a tal fine, l'uso più genuino e naturale di tali Confessioni è che sotto la stessa forma di parole esprimono la sostanza della stessa comune salvezza o unità della loro fede; per cui dicendo le stesse cose, si mostrano perfettamente uniti nella stessa mente, e nello stesso giudizio (1 Corinzi 1:10).

E di conseguenza una tale transazione deve essere considerata solo come un mezzo appropriato o adatto o mezzi con cui esprimere quella loro comune fede e salvezza, e nessun modo per essere utilizzato come un'imposizione su nessuno: qualunque cosa sia di forza o costrizione in questioni di questa natura, le fa degenerare dal nome e dalla natura di Confessioni, e le trasforma dall'essere Confessioni di Fede, in Esazioni e Imposizioni di Fede.

E tali Confessioni comuni della fede ortodossa, fatte con semplicità di cuore da un simile corpo di cristiani, con concordia tra di loro, dovrebbero essere accolte da tutti gli altri che amano la verità com'è in Gesù, con una gioia responsabile: le opinioni e le affermazioni unanimi, ma in alcuni pochi punti della Religione, e che quando da due Chiese, cioè quella di Gerusalemme, e i Messaggeri di Antiochia si incontrarono, assistiti da alcuni degli Apostoli, furono dai Credenti di quei tempi accolti con così molta gioia, (come si dice, Si rallegrarono per la consolazione ) molto di più questo deve essere fatto, quando tutta la sostanza della Fede, e forma di sane parole sarà dichiarata dai Messaggeri di una moltitudine di Chiese, pur mancando quei vantaggi di Consiglio e Autorità degli Apostoli, che aveva quell'Assemblea.

Quale accettazione è poi più particolarmente dovuta, quando questi (scegliere) pronunceranno e dichiareranno la loro Fede, nella stessa sostanza per materia, sì, parole, per la maggior parte, che altre Chiese e Assemblee, reputate le più ortodosse, hanno fatto davanti a loro: Perché su tale corrispondenza, tutti possono vedere ciò che l'Apostolo ha effettivamente compiuto, che l'Apostolo non fece che esortare e per cui pregava, in quelle due più eminenti Chiese dei Corinzi e dei Romani (e così in loro per tutti i cristiani del suo tempo) che sia Giudei che Gentili, cioè uomini di diverse convinzioni, (come erano) potessero glorificare DIO con una sola mente e con una sola bocca. E veramente, lo stesso volgersi dei gentili al possesso della stessa fede, nella sostanza di essa, con l'ebreo cristiano (sebbene differisca in punti maggiori rispetto a noi dai nostri fratelli) è subito dopo nobilitato dall'Apostolo con questo stile, Che è la Confessione di Gesù Cristo stesso; non solo come Oggetto, ma come Autore e Fattore: ti confesserò (dice Cristo a Dio) tra i Gentili. Sicché in tutti tali accordi Cristo è il grande e primo confessore; e noi, e tutta la nostra Fede da Noi proferita, non siamo altro che le Epistole (come Paolo ) e le Confessioni (come lì Isaia ) di loro Signore e nostro; Lui, ma esprimendo ciò che è scritto nel suo cuore, attraverso i loro cuori e le loro bocche, alla gloria di Dio Padre: E non dovremmo tutti gioire qui, quando come si dice che Cristo stesso lo faccia in questa occasione: come anche lì segue, canterò al tuo nome.

Inoltre, come la solidità e la salubrità della materia danno il vigore e la vita a tali Confessioni, così la libertà interiore, la volontà e la prontezza degli Spiriti dei Depositari contribuiscono alla loro bellezza e amabilità: Come è nella Preghiera a Dio, così nelle Confessioni fatte agli uomini. Se due o tre si incontrano, sono d'accordo, rende entrambi più accettabili. Lo Spirito di Cristo è in se stesso troppo libero, uno Spirito grande e generoso, a lasciarsi usare da qualsiasi braccio umano, per frustare gli uomini alla fede; non spinge, ma conduce dolcemente in tutta la verità, e persuade gli uomini a dimorare nelle tende di una Fede altrettanto preziosa; che perderebbe della sua preziosità e del suo valore, se in esso non brillasse quella scintilla di libertà: Il carattere del suo popolo, è essere un popolo volenteroso nel giorno del suo potere (non dell'uomo) nelle bellezze della santità, che sono il Assemblee dei Santi: una gloria di cui si dice che le Assemblee in quella prima Chiesa siano state, si sono riunite di comune accordo; che c'è in quel Salmo profetizzato, nel caso di quella prima Chiesa, per tutte le altre che dovrebbero succedere.

E come questo grande Spirito è in se stesso libero, quando, e fino a che punto, e in chi opera, così dove e quando opera, lo porta con la stessa libertà, e si dice che è uno Spirito libero, poiché entrambi è e opera in noi: e dove c'è questo Spirito del Signore, c'è libertà.

Quanto a questa nostra Confessione, inoltre, che vi è apparsa una cospicua congiunzione dei particolari menzionati: Vi sono anche quattro notevoli Assistenti su di essa, i quali aggiunsero, potrebbero forse agli occhi di Spiriti sobri e indifferenti, dare tutto questo Transa una stanza e classifica tra le altre molte cose buone e memorabili di questa Era; almeno tutti messi insieme, gettano un bagliore e una manifestazione della Potenza e della Presenza di Dio così chiari, come è apparso in qualsiasi tipo di Confessioni del genere, fatte da una compagnia così numerosa in questi ultimi anni.

Il primo è il Temperamento (o piuttosto il temperaggio) dei Tempi, durante i quali queste Chiese si sono radunate e che hanno attraversato. Tutti (in senso generale) si lamentano che questi tempi sono stati tempi pericolosi o difficili (come predetto dall'Apostolo); e quello rispetto al pericolo degli spiriti seduttori, più pericoloso delle stagioni più calde della persecuzione.

Abbiamo fallito attraverso una Aestuatio, Flussi e Riflussi di grandi varietà di Spiriti, Dottrine, Opinioni e Avvenimenti, e specialmente in materia di Opinioni, che sono state accompagnate nelle loro diverse stagioni, con potenti persuasioni e tentazioni, per sedurre quelli del nostro modo. È noto che gli uomini si sono presi la libertà (nonostante quale Autorità abbia interposto in contrario) di sfogare e vendere le proprie vane e maledette immaginazioni, contrarie alle grandi e fisse Verità del Vangelo, tanto da prendere tutto il Rotondo e Circle of Delusions, ilDiavolo ha corso in questo breve tempo; si scoprirà che ogni Verità, di peso maggiore o minore, è stata dall'una o dall'altra parte, una volta o l'altra, messa in discussione e chiamata alla sbarra tra di noi, sì, e implorata,

Onde è avvenuto che molti dei più validi professanti furono messi a una nuova ricerca e disquisizione di tali verità, che avevano dato per scontate, e tuttavia avevano vissuto del conforto di: alla fine potevano essere in grado di convincere altri, e consolidare il proprio cuore contro quella tenebra e incredulità, che è pronta a chiudersi con l'errore, o almeno a dubitare della verità, quando l'errore è speciosamente presentato. E quindi lo consideriamo apertamente uno dei più grandi vantaggi ottenuti dalle tentazioni di questi tempi, sì l'onore dei santi e dei ministri di queste nazioni, che dopo essersi dolcemente esercitati e aver migliorato le verità pratiche e sperimentali, questa dovrebbe essere la loro ulteriore sorte, da esaminare e discutere, e in effetti di nuovo imparare su ogni verità dottrinale, sia dalle Scritture, e anche con un sapore fresco nei loro cuori; il che non è altro che ciò a cui esorta l'Apostolo: "Prova ogni cosa, mantieni ciò che è buono". La conversione a Dio all'inizio, che cos'è se non un'applicazione appetitosa e affettuosa, e portare a casa nel cuore con luce e vita spirituali, tutte le verità che sono necessarie alla salvezza, insieme ad altre Verità minori? Tutto ciò che prima della conversione avevamo preso, ma teoricamente, dall'Educazione e Tradizione comuni.

Ora che dopo questo primo soffio coloro che sono stati così convertiti dovrebbero essere sottoposti a una nuova prova e ricercare le Scritture, non solo di tutti i principi esplicitamente ingredienti della conversione; (al quale l'Apostolo fa riferimento ai Galati quando si erano allontanati da essi) ma di tutte le altre sovrastrutture e fondamenti; e insieme a ciò, sperimentare di nuovo il potere e la dolcezza di tutti questi nelle proprie anime: che cos'è questa se non una fede provata? Ed equivale a una nuova conversione alla verità? Un'ancora che si è dimostrata sicura e salda, che certamente reggerà in tutte le tempeste contrarie. Questo fu l'eminente sigillo e lode che quei santi Apostoli che vissero e scrissero per ultimi (Pietro, Giovanni e Giuda nelle loro epistole) posero e diedero ai cristiani dell'ultima parte di quei tempi primitivi. E inoltre è chiaro ed evidente da tutte le altre epistole, dalla prima all'ultima, che agli Apostoli tanto, e molte più cure e fatiche per conservarli che si erano convertiti, nella verità, costò agli Apostoli di quanto non avessero preso per convertirsi loro dapprima: Ed è di per sé un'opera e un'istanza altrettanto grandiose della potenza di Dio, che ci custodisce, sì, ci custodisce mediante la fede fino alla salvezza.

In secondo luogo, si aggiunga (o piuttosto si superaggiunga) questo per dare tutto il peso e la misura, anche al traboccare, che abbiamo per tutta questa stagione, sostenuto (anche se litigato per questo dai nostri fratelli) questo grande principio di questi tempi, Che tra tutti gli Stati e le Chiese cristiane, dovrebbe essere concessa tolleranza e mutua indulgenza ai santi di tutte le convinzioni, che custodiscono e mantengono saldi i necessari fondamenti di fede e santità, in tutte le altre questioni extra fondamentali, sia di fede che di Ordine.

Questo per essere stato il nostro principio costante, non ci vergogniamo di confessarlo a tutto il mondo cristiano. Dove tuttavia desideriamo di poter essere compresi, non come se in astratto fossimo indifferenti alla falsità o alla verità, o fossimo indifferenti se la fede o l'errore, in qualsiasi Verità ma fondamentale, ottenesse o meno, così avevamo la nostra libertà nel nostro meschino e differenze minori; o come se per esserne sicuri avessimo ritagliato per essa questo ampio mantello: No, professiamo che tutta e ogni particella di quella Fede consegnata ai Santi (la cui sostanza secondo la nostra luce abbiamo qui professata ) è, per quanto riguarda la propagazione e la promozione di esso con tutti i mezzi evangelici, prezioso per noi come le nostre vite; o ciò che si può supporre caro a noi; e nella nostra sfera ci siamo sforzati di promuoverli di conseguenza: ma tuttavia, abbiamo e lottiamo per questo, che in concreto, le persone di tutti questi santi misericordiosi, loro e i loro errori, come sono in loro, quando sono solo errori che fanno e possono stare con la comunione con Cristo, anche se non dovrebbero pentirsene, come non esserne convinti fino alla fine dei loro giorni; che quelli, con i loro errori (che sono puramente spirituali, e trincerano e rovesciano non le società civili), come concreti con le loro persone, dovrebbero per amor di Cristo essere sopportati insieme da tutti i cristiani del mondo; e nonostante ciò è loro permesso di godere di tutte le ordinanze e dei privilegi spirituali secondo la loro luce, liberamente come qualsiasi altro dei loro fratelli che pretende di essere la più grande Ortodossia; come avere un uguale e giusto diritto in e verso Cristo, e tutte le cose sante di Cristo, che qualsiasi altro può sfidare a se stesso.

E questo ci offre una piena e invincibile testimonianza da parte nostra, in quanto mentre abbiamo tanto strenuamente conteso questa giusta libertà dei santi in tutte le Chiese di Cristo, noi stessi non ne abbiamo bisogno: cioè quanto alla questione della la professione di Fede che abbiamo mantenuto insieme ad altri: e di ciò questa successiva Confessione di Fede dà prova sufficiente. Così, poiché abbiamo la fiducia in Cristo, per esprimere con le parole di quei due grandi Apostoli, che siamo rimasti saldi nella libertà con la quale Cristo ci ha resi liberi (a favore degli altri, piuttosto che di noi stessi) ed essendo stati liberi, non abbiamo fatto uso della nostra libertà perun mantello di errore o malizia in noi stessi. Eppure, ecco, mentre dall'inizio dell'educazione di queste Chiese, quella dell'Apostolo è stata (da alcuni) profetizzata di noi, e applicata a noi, che mentre promettevamo (agli altri) la libertà, noi stessi saremmo diventati servi della corruzione, ed essere ridotto in schiavitù a tutti i tipi di fantasie e immaginazioni, eppure il mondo intero può ora vedere dopo l'esperienza di molti anni trascorsi (ed è manifesto da questa Confessione) che il grande e misericordioso Dio non solo ci ha mantenuti in quella comune unità della Fede e Conoscenza del Figlio di Dio, a cui l'intera Comunità dei Santi è giunta e giungerà nelle loro Generazioni, ma anche nelle stesse Verità, piccole e grandi, che sono edificate su di essa, che ogni altro dei migliori e più puri Riformati Le chiese nei loro tempi migliori (che erano i loro primi tempi) sono arrivate a: Questa Confessione, al contempo, esprime una dichiarata opposizione agli errori e alle eresie comuni di questi tempi.

Queste due considerazioni sono state tratte dalle stagioni che abbiamo attraversato.

In terzo luogo, lasciamo lo spazio del tempo stesso, o giorni, in cui dall'inizio alla fine l'intera Confessione è stata formulata e accettata da tutti noi, sia debitamente considerata da spiriti sobri e ingegnosi: l'insieme dei giorni in cui abbiamo avuto riunioni su di essa (lasciare da parte i due I giorni del Signore, e la riunione del primo giorno, in cui abbiamo considerato e dibattuto su cosa proporre) sono stati solo 11 giorni, parte dei quali sono stati anche trascorsi da alcuni di noi in Preghiera, altri in consultazione; e alla fine tutti d'accordo. Menzioniamo questa piccola circostanza ma a questo fine (che si aggiunge ancora alla prima) che dà dimostrazione, non solo della nostra libertà e disponibilità, ma della nostra prontezza e preparazione a un'opera così grande; che altrimenti, e in altre Assemblee, ha normalmente assunto lunghi e grandi dibattiti, come in una tale varietà di questioni di tale interesse, si può ben supporre che cada.Pietro esorta: Sii sempre pronto a dare una risposta a chiunque ti domandi ragione o conto della speranza che è in te. L'apostolo Paolo dice delle verità spirituali del Vangelo: Dio le ha preparate per coloro che lo amano. L'intima e innata costituzione della nuova Creatura essendo in sé tale come si conviene a tutte quelle verità, come ad esse congeniale: ma sebbene ci sia questa mutua adattabilitàtra questi due, tuttavia tale è la miscela di ignoranza, oscurità e incredulità, ragione carnale, preoccupazione del giudizio, interesse delle parti, lussuria nell'opinione, orgogliosa adesione alle proprie convinzioni e opposizioni perverse e avversione a concordare con gli altri, e una moltitudine di simili malattie comuni all'uomo credente: Tutto ciò che non solo è mescolato con, ma a volte (specialmente in quei tempi che sono passati sopra le nostre teste) sono pronti a offuscare i nostri giudizi e a far sì che i nostri occhi siano doppi, e talvolta prevalgano così come le concupiscenze, e fanno pregiudicare le nostre volontà e i nostri affetti: e tale è la loro mescolanza, che sebbene possa esistere una preparazione abituale negli spiriti degli uomini, tuttavia non sempre si può trovare una disponibilità presente, specialmente non in una moltitudine così varia di uomini, per fare un solenne e professione deliberata di tutte le verità, essendo un'opera tanto grande trovare gli spiriti dei giusti (forse il migliore dei Santi) pronti per ogni verità, quanto essere preparati per ogni opera buona.

È quindi da considerarsi come una grande e speciale opera dello Spirito Santo, che una così numerosa compagnia di ministri e altri importanti fratelli si dedichino così prontamente, rapidamente e congiuntamente a un tale intero Corpo di Verità. che cercano la pietà.

Questo sostiene che non avevano la loro fede da cercare; ma, come si dice di Esdra, che erano scribi pronti e (come Cristo) istruiti nel Regno dei Cieli, essendo come i buoni capifamiglia di tante famiglie di Cristo, portando avanti dal loro tesoro e tesoro Nuovo e Vecchio. Mostra che queste verità erano loro familiari e che le conoscevano, come per il cibo e le provviste quotidiane (come insinua l'allusione di Cristo): In una parola, che così avevano predicato e che così il loro popolo aveva creduto, come l'Apostolo parla in una simile occasione particolare. E l'apostolo Paoloconsidera (in casi di questa natura) l'improvvisa o la durata, in un modo o nell'altro; se fosse nell'abbandono da parte degli uomini dell'apprendimento della verità. Così la subitaneità nel caso dei Galati nel lasciare la verità, ne fa una meraviglia: mi meraviglio che tu sia COSÌ PRESTO (cioè in così poco tempo) allontanato dal vero Vangelo per un altro. Ancora al contrario, negli Ebrei aggrava la loro arretratezza, Che quando per la prima volta doveste essere Maestri, avevate bisogno che vi insegnassero i primissimi principi degli Oracoli di Dio. Il parallelo contrario a entrambi questi che sono caduti in questa transazione, può avere qualche ingrediente e peso con gli spiriti ingegnosi nel suo genere, secondo la proporzione che viene posta su uno di questi sopra menzionati nella loro specie avversa, e ottenere la stessa osservazione speciale.

Questo nostro accordo è scaturito senza aver tenuto insieme alcuna corrispondenza, o preparato consultazione, mediante la quale potessimo essere informati delle menti degli altri. Lo affermiamo non come una questione di encomio in noi; no, riconosciamo che è stata una grande negligenza: E di conseguenza una delle prime proposte di unione tra di noi è stata, Che ci fosse una corrispondenza costante tra le Chiese per il consiglio e l'edificazione reciproca, così per il tempo a venire per presentare il come omissione.

Confessiamo che fin dall'inizio ognuna, o almeno la generalità delle nostre Chiese, sono state in qualche modo come tante Navi (pur presentando gli stessi colori generali) varate singolarmente, e navigando separate e sole sul vasto Oceano di questi tempi tumultuosi, ed essi esposti ad ogni vento di Dottrina, sotto nessun'altra condotta che la Parola e lo Spirito, e i loro Anziani e Fratelli principali particolari, senza Associazioni tra di noi, o tanto da offrire luci comuni agli altri, per cui per sapere dove siamo.

Ma mentre confessiamo così a nostra vergogna questa negligenza, ammettiamo tutti che Dio l'ha ordinato per la sua alta e maggiore gloria, in modo che la sua singolare cura e potenza avrebbero dovuto vegliare su ciascuno di questi, affinché tutti fossero trovati di aver guidato la loro rotta secondo la stessa carta, e di essere stati diretti a uno stesso porto, e che su questa ricerca generale ora fatta, che le stesse verità sante e benedette di ogni sorta, che sono correnti e giustificabili tra tutti i altre Chiese di Cristo nel mondo, dovrebbero essere il nostro carico.

Tutte queste cose, e ciascuna [una] quando messe insieme, ci inducono (qualunque uomo di spirito prevenuto e contrario possa scoprire di disprezzarle) con una santa ammirazione, per dire, che questo non è altro che l'azione del Signore; e che noi con ringraziamento prendiamo dalla sua mano come segno speciale su di noi per il bene, e mostra che Dio è fedele e retto verso coloro che sono piantati nella sua casa: e che come la fede era solo una volta per tutte, e intenzionalmente prima consegnato ai santi; così i Santi, quando non dimorano dispersi, ma riuniti sotto i loro rispettivi Pastori secondo il cuore di Dio in una casa, e Chiese per il Dio vivente, tali insieme sono, come disse Paolo, la colonna e il seggio più saldi e saldi della Verità che Dio ha un luogo assegnato a se stesso sulla terra, dove la sua verità è meglio conservata e pubblicamente esposta; essendosi settimanalmente in tali Assemblee una ricca dimora della Parola in mezzo a loro, cioè una casa quotidiana aperta tenuta per mezzo di quei buoni Padri di Famiglia, loro Maestri e altri Istruttori rispettivamente loro appropriati, che Cristo in virtù della sua Ascensione, continua a fare doni al suo popolo, abitando lui stesso in mezzo a loro; al fine che con questo, come mezzo permanente più sicuro, i Santi possano essere perfezionati, finché noi tutti (anche tutti i Santi nelle età presenti e future) arriviamo con questa sua ordinanza costante e quotidiana all'unità del Fede e conoscenza del Figlio di Dio fino a un uomo perfetto, fino alla misura della statura della pienezza di Cristo (che sebbene cresca per parti e per pezzi, apparirà ancora completa, quando quella grande e generale Assemblea sarà riunita, quando questo mondo sarà finito, e queste dispensazioni avranno avuto la loro pienezza e il loro periodo) e così che d'ora in poi (un tale fatto per noi) non saremo più bambini sballottati avanti e indietro e portati in giro da ogni vento di Dottrina.

E infine, questo dà una nuova e recente dimostrazione, che il grande Apostolo e Sommo Sacerdote della nostra professione è davvero asceso al cielo, e vi rimane con potenza e sollecitudine, fedele come un figlio sulla propria casa, di cui noi siamo la casa., se manterremo ferma fino alla fine la fiducia e la gioia della speranza: e mostrerà che, come ha promesso, sarà con le sue stesse istituzioni fino alla fine del mondo.

È vero che molti tristi aborti spontanei, e divisioni, calzoni, cadute dalle sante Ordinanze di Dio, sono stati trovati lungo questo periodo di tentazione (specialmente all'inizio di esso) in alcune delle nostre Chiese; e non c'è da stupirsi, se si considera pienamente quanto è stato detto: Molte ragioni potrebbero essere ulteriormente fornite di ciò, che sarebbero un'Apologia sufficiente, senza l'aiuto di una replica ad altre Chiese (che si sono ripromesse di pace) come sono accadute quelle rotture più distruttive loro, e quello in una sfera e una bussola più ampie; il che, sebbene non dovrebbe giustificarci, tuttavia può servire a chiudere la bocca agli altri.

Che Roma si vanti della pace e dell'obbedienza dei suoi Figli contro le Chiese Riformate per le loro divisioni che si sono verificate (specialmente nel loro primo allevamento) mentre tutti sappiamo che le cause della loro ottusa e stupida pace sono state interessi carnali, corrispondenze e coalizioni mondane, rafforzate dalle gratificazioni di ogni sorta di uomini da parte di quella Religione, i principi della Cieca Devozione, della Fede Tradizionale, della Tirannia Ecclesiastica, con cui tiene ancora oggi in schiavitù i suoi Figli. Siamo anche certi che gli stessi pregiudizi che da qui avrebbero gettato sui Riformati (se fossero giusti) mentono altrettanto pienamente contro quelle Chiese pure suscitate dagli stessi Apostoli in quei primi tempi: poiché come abbiamo sentito parlare della loro pazienza, sofferenze, consolazioni e dei doni trascendenti effusi e delle grazie che risplendono in loro, così abbiamo sentito anche lamentele delle loro divisioni, dell'abbandono delle loro Assemblee, come era costume o modo di ALCUNI ( che in seguito furono sotto questo aspetto felo de se, e non ebbero bisogno di consegnare a Satana come loro punizione altro che quello che eseguirono su se stessi). Si legge del naufragio anche della Fede e della buona Coscienza, e sconvolgimenti della fede di ALCUNI; e ancora ma di alcuni notutto, né il più: che è un pezzo di un'Apologia che l'Apostolo ancora e ancora inserisce nelle età future, e attraverso la misericordia abbiamo lo stesso da fare

E veramente prendiamo la sicurezza dichiaratamente di dire che queste tentazioni comuni alle più pure Chiese di Santi separate dalla mescolanza del mondo, sebbene ci addolorino (perché chi è offeso, e noi non bruciamo?), tuttavia non lo fanno a tutti ci inciampano, quanto alla verità della nostra via, se fossero stati molti di più: lo ripetiamo, questi non ci inciampano più (in quanto a questo punto) di quanto non ci offenda contro il potere della religione stessa, per aver visto, e vedere quotidianamente in particolari persone chiamate fuori e separate dal mondo da un'efficace opera di conversione, che soffrono per un po' sotto inquietudini, vessazioni, tumulti, turbamenti di spirito, che sono sballottati da tempeste e orribili tentazioni, quali non avevano nella loro condizione precedente, mentre camminavano secondo il corso di questo mondo: poiché Pietro ci ha sufficientemente istruito il cui compito è per sollevare tali tempeste, anche quelle del Diavolo; e anche di chi è il disegno, che dopo aver sofferto per un po', in tal modo saranno sistemati, perfezionati, stabiliti, che hanno così sofferto, anche il Dio di ogni Grazia. E guarda quale corso di dispensazione Dio tiene personalmente ai santi, fa lo stesso con i corpi dei santi nelle chiesee anche il Diavolo da parte sua: E quella Massima consolatoria dell'Apostolo, Dio calpesterà presto Satana sotto i tuoi piedi, che Paolo pronuncia riguardo alla Chiesa di Roma, mostra come sia Dio che Satana abbiano questa stessa mano in essa; perché dice proprio questo in riferimento alle loro divisioni, come manifesta chiaramente la coerenza; e così hai entrambi i disegni espressi contemporaneamente.

Sì, siamo non poco indotti a pensare, che le divisioni, le rotture, ecc., di quelle Chiese primitive non sarebbero state così frequenti tra il popolo stesso, e non solo tra gli Anziani, se non ci fosse stata la libertà, libertà e diritti di Membri (i Fratelli, intendiamo) sono stati affermati ed esercitati in quelle Chiese, le stesse che sosteniamo e pretendiamo siano nelle nostre.

Sì (cosa che forse a molti può sembrare più strana) quelle Chiese non erano state costituite da membri illuminati oltre che con la conoscenza nozionistica e tradizionale, da una nuova e più potente luce dello Spirito Santo, in cui erano stati resi partecipi dello Spirito Santo e il dono celeste, ei loro cuori avevano gustato la buona Parola di dio, e le Potenze del mondo a venire, e di tali Membri al minimo, non erano scesi quei tipi di divisioni tra di loro.

Perché l'esperienza ha dimostrato che il tipo comune di semplici professanti dottrinali (come la maggior parte sono oggigiorno), la cui più alta educazione non è altro che libertà dallo scandalo morale, unita alla devozione a Cristo attraverso la mera educazione, come si trova in molti turchi verso Maometto, che questi trovandosi e sentendosi poco interessati alla parte attiva della Religione, possano avere l'onore (soprattutto in occasione di una Riforma di un nuovo Raffinamento) di essere essi stessi Membri approvati, ammessi alla Cena del Signore, e i loro Figli alla Ordinanza del Battesimo; non riguardano altre cose (come Gallio non), ma si arrendono facilmente e prontamente alle loro Guide, essendo come pesci morti trasportati dalla comune corrente; mentre coloro che hanno un'ulteriore Luce rinnovata per opera dello Spirito Santo, sia salvifica che temporanea, sono al contrario suscettibili di essere occupati e indagare su ciò che devono ricevere e praticare, o in che modo le loro coscienze sono dichiaratamente preoccupati e coinvolti: e quindi si prendono la libertà di esaminare e provare gli spiriti, che siano di Dio o meno: e da qui sono più inclini all'insoddisfazione, e da lì a correre nella divisione, e molti di loro si dimostrano illuminati ma con una Fede temporanea, non salvifica (che hanno una tale opera dello Spirito su di loro, e professano in loro, come si approva e si approva al giudizio dei Santi, e dovrebbero essere giudicati così, fino a quando non saranno scoperti altrimenti) che alla lunga, dimostrano ipocriti, attraverso l'indulgenza alle concupiscenze, e poi a causa delle loro concupiscenze, persistono nel sostenere queste divisioni fino a violare o allontanarsi dalle Chiese e dalle ordinanze di Dio, e Dio è anche con loro per questo, stanno peggiorando sempre di più, ingannare ed essere ingannati; e anche molti di quelli che sono sinceri, attraverso un misto di oscurità ed erronea nei loro giudizi, sono per un periodo inclini dalla coscienza ad essere portati via con l'errore di altri, che stanno in agguato per ingannare.

Tanto che l'Apostolo sull'esempio di quei primi tempi, prevedendo anche gli avvenimenti simili nelle generazioni successive sulle cause, ha osato porre questo come Caso regolato, che similmente in altre Chiese così costituite e de facto privilegiate come quella di era la Chiesa di Corinto (la quale singola Chiesa, nei Sacri Registri a riguardo, è lo Specchio più completo della Costituzione, dell'Ordine e del Governo della Chiesa, e degli Eventi che ne derivano, di qualsiasi Chiesa di qualunque cosa abbiamo una storia), la sua Massima cioè, ci devono essere divisioni anche tra di voi; inserisce decisamente un [ ANCHE ] nel caso, come quello che era stato la sua stessa osservazione, e quello che sarebbe epi to polu il destino delle altre Chiese simili, così profetizza: E lo dice così perentoriamente, come fa altrove in quell'altro, Dobbiamo attraverso le tribolazioni entrare nel Regno dei Cieli: Sì, e che tutti coloro che vivranno devotamente in Cristo Gesù, soffrirà la persecuzione: C'è un [ DEVE ] su entrambi allo stesso modo; e noi benediciamo Dio, che li abbiamo esaminati entrambi, e diciamo, e non diciamo altro, che com'era allora, così è adesso, in entrambi gli aspetti.

Tuttavia, tale è stata la potente mano della provvidenza di Dio in queste, che sono state le peggiori delle nostre Prove, che da un'Esperienza approvata e dall'Osservazione della Questione, siamo in grado di aggiungere quell'altra parte della Predizione dell'Apostolo, Che quindi tali affitti devono essere, affinché quelli che sono approvati possano essere resi manifesti tra di voi; quale santo sbocco Iddio (in quanto in esso mirato) fa spesso e certamente produrre nelle Chiese, poiché porta su di loro quell'altro destino di divisione. L'apostolo avverte (Galati 5:10). L'esperimento è questo, che abbiamo visto, e vediamo ogni giorno, che moltitudini di anime sante e preziose, e (nella parola dello Spirito Santo)santi approvati, sono stati e sono tanto più radicati e radicati per mezzo di questi scuotimenti, e continuano ad aggrapparsi più rapidamente a Cristo e alla purezza delle sue ordinanze, e ad apprezzarli maggiormente per questo costo a cui Dio li ha posti per il godimento di loro, che essendo stati piantati nella casa del Signore, sono fioriti negli atri del nostro Dio, in questi tempi malvagi, per mostrare che il Signore è giusto. E questo evento sperimentato da tali divisioni, ci ha più confermato, ed è per noi un'apologia più forte, di tutto ciò che i nostri opposti possono dalle nostre violazioni allegare per pregiudicarci.

Aggiungeremo qualche parola di conclusione e daremo un resoconto più particolareggiato di questa nostra Dichiarazione. Nel redigere questa Confessione di Fede, abbiamo avuto davanti a noi gli Articoli di Religione, approvati e approvati da entrambe le Camere del Parlamento, dopo consiglio avuto con un'Assemblea di Teologi, da loro convocata a tale scopo. Alla quale Confessione, per la sostanza di essa, siamo pienamente d'accordo, come fanno i nostri Fratelli del New England, e anche le Chiese della Scozia, come hanno testimoniato ciascuno nei loro Sinodi generali.

Abbiamo aggiunto alcune cose per ovviare ad alcune opinioni erronee, che sono state qui di recente sostenute più ampiamente e arditamente dagli Assertori, che in passato; e fece altre aggiunte e modifiche di metodo, qua e là, e alcune Spiegazioni più chiare, come trovammo occasione.

Ci siamo sforzati dappertutto di mantenere tali Verità in questa nostra Confessione, come sono più propriamente chiamate questioni di Fede; e ciò che è di ordine ecclesiastico, lo disponiamo in certe Proposizioni da sé. A questo corso ci conduce l'Esempio delle Onorevoli Camere del Parlamento, osservando quanto stabilito, e quanto da esse omesso in quella Confessione che l'Assemblea presentò loro. Chi ha pensato che non fosse conveniente che questioni di disciplina e governo della Chiesa fossero messe in una confessione di fede, specialmente i suoi particolari, come allora erano, e sono tuttora controversi e contestati da uomini ortodossi e trovati nella fede. Il 30 ° cap. Perciò di quella Confessione, come fu loro presentata dall'Assemblea, che è delle censure della Chiesa, del loro uso, specie e in chi poste: Come anche cap. 31, dei Sinodi e dei Concili, da chi essere convocati, di quale forza nei loro Decreti e Determinazioni. E il 4 ° Paragr. del 20 ° cap., che determina quali Opinioni e Pratiche turbino la quiete della Chiesa, e come tali Disturbatori debbano essere perseguiti dalle Censure della Chiesa, e puniti dal Magistrato Civile. Anche gran parte del 24esimo cap. di Matrimonio e Divorzio. Queste erano affermazioni così dubbie e così inadatte a una Confessione di Fede, che le Onorabili Case nella loro grande Saggezza ritennero opportuno metterle da parte: Non essendoci nulla che tenda maggiormente ad accrescere i Dissensi tra i Fratelli, che determinare e adottare il modo di la loro differenza, sotto un titolo così alto, da essere un articolo della nostra fede: così che ci sono due interi capitoli e alcuni paragrafi in altri capitoli nella loro Confessione, che abbiamo per questo motivo omesso; e tanto più diamo questo avviso, perché quella Copia del Parl. seguito da noi, è nelle mani di pochi uomini; l'altro come proveniva dall'Assemblea, approvato in Scozia, fu stampato e affrettato nel mondo, prima del Parl. avevano dichiarato le loro Risoluzioni al riguardo; che non era fino al 20 giugno 1648, eppure è stata e continua ad essere la copia (ordinariamente) venduta, stampata e ristampata solo per questi 11 anni.

Dopo il 19 ° cap. della Legge, abbiamo aggiunto un cap. del Vangelo, essendo titolo che non si può omettere in una Confessione di fede: nel quale Capitolo, ciò che è disperso, e per accenno nella Confessione delle Assemblee, con qualche piccola aggiunta, è qui raccolto, e più pienamente, sotto una testa.

Che non ci siano Scritture allegate, come in alcune Confessioni (sebbene in diverse altre sia diversamente), diamo lo stesso resoconto della Reverenda Assemblea nello stesso caso; che era questo: "Poiché la Confessione è ampia e così strutturata da incontrare gli errori comuni, "Se le Scritture fossero state addotte con una certa chiarezza, e mostrando dove risiede la forza della prova, sarebbe stato necessario un volume". io

Diciamo di più, essendo il nostro massimo fine in questo (come è infatti di una Confessione ) rendere umilmente conto di ciò che sosteniamo e affermiamo in queste questioni; che gli altri, specialmente le Chiese di Cristo, possano giudicarci di conseguenza: a questo miravamo, e non tanto per istruire gli altri, o convincere gli oppositori. Queste sono le opere proprie di altre Istituzioni di Cristo, e devono essere fatte in forza dell'espressa Scrittura. Una confessione è un'ordinanza di altra natura.

Ciò che abbiamo stabilito e affermato sulle Chiese e il loro governo, lo concepiamo umilmente essere l'Ordine che Cristo stesso ha stabilito di osservare, ci siamo sforzati di seguire la luce delle Scritture; e anche quelli che ci hanno preceduto secondo quella Regola, desiderosi della massima uniformità con le Chiese riformatrici, come con i nostri fratelli nel New England, così con altri, che differiscono da loro e da noi.

I modelli e le piattaforme di questo argomento stabiliti da uomini dotti e praticati dalle Chiese sono vari: non giudichiamo fraterno, o grato, insistere sui confronti, come alcuni hanno fatto; ma questa esperienza insegna che la varietà, e forse le controversie e le emulazioni che ne derivano, hanno molto rafforzato, se non fissato, questa persuasione infelice nelle menti di alcuni uomini dotti e buoni, vale a dire che non esiste un ordine stabilito stabilito in Scrittura; ma è lasciato alla prudenza del magistrato cristiano comporre o scegliere la forma più adatta e consona al loro governo civile. Dove questa opinione è intrattenuta nella persuasione dei Governatori, lì, le Chiese che affermano che il loro potere e ordine sono jure divino, e la nomina di Gesù Cristo, non può avere intrattenimento migliore né più onorevole di una tolleranza o di un permesso.

Eppure qui c'è questo notevole vantaggio per tutte le parti che differiscono, su ciò che è nel governo è della nomina di Cristo;in quanto tali magistrati hanno una libertà di coscienza molto maggiore, per tollerare e consentire le diverse forme di ciascuno così legate alla loro persuasione, di quanto non debbano sottomettersi a ciò che il magistrato imporrà: e quindi il magistrato esercitando indulgenza e tolleranza, con protezione e incoraggiamento al popolo di Dio, così diverso da lui, e tra di loro: in esso manifesta una fedeltà a Cristo e un amore per il suo popolo così grandi, come si può in ogni modo supporre e aspettarsi da qualsiasi magistrato cristiano, di quello che persuasione qualunque egli sia. E laddove questa clemenza da parte dei Governatori sia mostrata a qualsiasi tipo di persone, o Chiese di Cristo, in base a un tale principio, produrrà in equità questo giusto effetto, che tutti coloro che differiscono così tanto da lui, e tra di loro,

Questa fedeltà nei nostri Governatori la riconosciamo con gratitudine a Dio e al loro eterno onore, che è apparso molto nella tarda Riforma. Rimosse la Gerarchia, il Libro delle Preghiere e tutte le altre cose gravose per il Popolo di Dio, essi scelsero un'Assemblea di uomini dotti, per consigliare quale Governo e Ordine fosse opportuno stabilire nella stanza di queste cose; e poiché era noto che c'erano opinioni diverse (come sempre è stato tra gli uomini pii) sulle forme di governo della Chiesa, fu emanata per prima l'ordinanza per convocare un'assemblea, non solo una scelta fatta da persone di diverse convinzioni, per sedersi come Membri lì, ma libertà data, a un numero minore, se dissenziente, di riferire i loro giudizi e ragioni, così e liberamente come la maggior parte.

Al che l'Onorevole Camera dei Comuni (un'Indulgenza che speriamo non sarà mai dimenticata) trovando da Carte da loro ricevute, che i Membri dell'Assemblea non erano disposti a comporre divergenze tra loro, in modo da unirsi nella stessa Regola per il Governo della Chiesa, ha ordinato inoltre quanto segue: che un Comitato di Lord e Comuni, ecc., prenda in considerazione le differenze delle opinioni nell'Assemblea dei Divini in merito al governo della Chiesa, e tenti un'unione se possibile; e nel caso che ciò non si possa fare, per cercare di scoprire in qualche modo, fino a che punto le coscienze tenere, che non possono in tutto sottomettersi alla stessa Regola che è stabilita, possono nascere secondo la Parola, e come possono stare con la Pace Pubblica.

Da tutto ciò è evidente, il Parlamento si proponeva di non stabilire la Regola del governo della Chiesa con tale rigore, da non consentire e sopportare una pratica diversa da quella che avevano stabilito: nelle persone e nelle Chiese di principi diversi, se l'occasione fosse. E questa cristiana clemenza e indulgenza nei nostri governanti, è stata il fondamento di quella libertà e libertà, nella gestione degli affari della Chiesa, che i nostri fratelli, così come NOI, che differiscono da loro, facciamo ora e abbiamo goduto per molti anni.

Le Honorable Houses con diverse Ordinanze del Parlamento dopo molte consultazioni, avendo stabilito le Regole per il Governo della Chiesa, e un tale Ordine Ecclesiastico che giudicassero meglio congiunto con le Leggi e il Governo del Regno, le pubblicarono, richiedendo la pratica del presente documento in tutta la Nazione; ed in particolare dal Min. del pr. di Lon. Ma (per la prima ragione, o per analoga considerazione caritatevole) queste regole non furono da loro imposte sotto alcuna sanzione o rigorosa applicazione, sebbene spesso sollecitate da alcuni.

I nostri reverendi fratelli della provincia di Londra, dopo aver considerato queste ordinanze e il governo della Chiesa in esse stabilito, hanno dichiarato che le loro opinioni sono che non c'è una regola completa in quelle ordinanze; anche che ci sono molte cose necessarie non ancora stabilite, e alcune cose in cui le loro coscienze non sono così pienamente soddisfatte. Questi Fratelli, nello stesso Foglio, hanno anche pubblicato la loro risoluzione congiunta di praticare in ogni cosa secondo la Regola della Parola, e secondo queste Ordinanze, nella misura in cui le concepiscono [per] corrispondere ad essa, e così facendo, confidano di non contristare lo Spirito dei veri pii, né di dare alcuna giusta occasione a coloro che sono di mentalità contraria, per incolpare i loro procedimenti.

Noi umilmente concepiamo che ( NOI essendo insoddisfatti in queste cose come nostri Fratelli) la stessa libertà fosse intesa dalle Onorevoli Case, e possa essere presa da noi alla maniera Congregazionale (senza colpa o dolore per gli spiriti di quei Fratelli almeno), risolvere, o piuttosto continuare nella stessa risoluzione e pratica in queste materie, che in effetti erano le nostre pratiche in tempi di massima opposizione, e prima che questa Riforma fosse iniziata.

E come i nostri fratelli ministri di Londra, hanno redatto e pubblicato le loro opinioni e apprensioni sul governo della Chiesa in un intero sistema; così ora diamo il medesimo pubblico resoconto delle nostre Coscienze e delle Regole con le quali abbiamo costantemente praticato finora; che abbiamo qui redatto e presentiamo. Per cui apparirà quanto o quanto poco differiamo in queste cose dai nostri fratelli presbiteriani.

E confidiamo che non vi sia alcuna giusta causa per cui qualsiasi uomo, sia per la nostra divergenza dal presente accordo, essendo per coscienza, e non per disprezzo, sia per le nostre divergenze reciproche, non essendo volontarie, dovrebbe addebitare a uno di noi con quell'odioso rimprovero di scisma. E infatti, se non per la nostra divergenza dall'accordo di Stato, molto meno perché differiamo dai nostri fratelli, le nostre differenze sono solo in alcune cose minori e circostanze, come essi stessi riconoscono. E si consideri inoltre che non abbiamo rotto da loro o dal loro Ordine per queste differenze (ma piuttosto loro da noi), e sotto questo aspetto meritiamo meno la loro censura; la nostra pratica non era diversa da quella che era nella nostra rottura dall'episcopato, e molto prima che il presbiterio, o qualsiasi forma simile in cui si trovano ora, fosse assunto da loro; e non diremo quanto sia probabile che il giogo dell'Episcopato fosse stato sul nostro collo fino ad oggi, se un tale modo (come prima, e ora è, ed è stato chiamato scisma) non fosse stato allora praticato con molta sofferenza, e da allora continuato in.

Per Novità di cui siamo ugualmente accusati entrambi dai Nemici di entrambi, è vero, riguardo alla professione pubblica e aperta, sia di Presbiterio che di Indipendenza, questa Nazione è stata estranea a ogni modo, è possibile, da quando ha stato cristiano; anche se per noi stessi siamo in grado di rintracciare le orme di un cammino Congregazionale Indipendente nelle usanze più antiche delle Chiese; come anche negli Scritti dei nostri più solidi teologi protestanti, e (ciò di cui siamo molto soddisfatti) un pieno concorso in tutto e per tutto nelle parti sostanziali del governo della Chiesa, con i nostri Reverendi Fratelli nei vecchi anticonformisti puritani, che essendo istantanei nella preghiera e nelle molte sofferenze, prevalsero nel Signore, e noi raccogliamo con gioia ciò che seminarono nelle lacrime. Anche i nostri Fratelli che sono per le Subordinazioni Presbiterali, professano ciò che è di peso contro la Novità per il loro modo.

E ora quindi vedendo il Signore, nelle cui mani è il cuore dei Principi, ha messo nei cuori dei nostri Governatori, di tollerare e permettere (come hanno fatto per molti anni) persone di ogni persuasione, di godere delle loro coscienze, sebbene nessuno dei due venga fino alla regola stabilita dall'autorità: e ciò che è di più, per darci sia la protezione, sia lo stesso incoraggiamento, di cui godevano i conformisti più devoti in quei vecchi tempi superstiziosi; sì, e con una legge pubblica per stabilire questa libertà per il tempo a venire; e ancora di più, in mezzo ai nostri timori, di porre sopra di noi un Principe che possiede questo Stabilimento, e risolve cordialmente di assicurare le nostre Chiese nel godimento di queste Libertà, se ne abusiamo per non turbare la Pace Civile.

Questo dovrebbe essere un grandissimo impegno nei cuori di tutti, anche se di diverse convinzioni, per fare del nostro meglio, insieme per promuovere l'onore e la prosperità di un tale governo e governatori con qualsiasi mezzo, che nelle nostre chiamate come ministri del Vangelo, e come Chiese di Gesù Cristo Principe della Pace, siamo in ogni modo in grado di fare; come anche essere pacificamente disposti gli uni verso gli altri, e con reciproca tolleranza all'amore come fratelli, nonostante tali differenze: ricordando, come è molto uguale dovremmo, le differenze che ci sono tra Presbiteriani e Indipendenti essendo differenze tra compagni di servizio, e nessuno dei due ha l'autorità data da Dio o dall'uomo, di imporre le proprie opinioni, l'uno più dell'altro. Che i nostri governatori, dopo una così solenne istituzione, dovrebbero così sopportare entrambi noi, nelle nostre maggiori differenze dalla loro regola: e dopo questo, se qualcuno di noi prende per la gola un compagno di servizio, a causa di un conto minore, e nulla che gli sia dovuto su di esso, è dimenticare, almeno non esercitare, quella compassione e tenerezza che abbiamo trovato, dove avevamo meno motivo per sfidarla o aspettarla. La nostra preghiera a Dio è: Ciò che abbiamo già raggiunto, possiamo tutti camminare secondo la stessa regola, e ciò in cui la nostra mente è diversa, Dio ce lo rivelerebbe a suo tempo.