Confessioni di fede/Augustana/03
Confessione augustana (1530) |
III. Il Figlio di Dio
Allo stesso modo insegnano che il Verbo, cioè il Figlio di Dio, ha assunto la natura umana nel ventre della beata vergine Maria, cosicché vi sono due nature, la divina e l’umana, inseparabilmente congiunte nell’unità della persona, un solo Cristo, vero Dio e vero uomo, il quale nacque dalla vergine Maria, soffrì realmente, fu crocifisso, morì e fu sepolto per riconciliare con noi il Padre ed essere vittima offerta in sacrificio, non sol tanto per la colpa d’origine, ma anche per tutti i peccati attuali degli uomini. Così pure discese agli inferi, risuscitò realmente il terzo giorno, poi salì ai cieli per sedere alla destra del Padre, per regnare in perpetuo e signoreggiare su tutte le creature, per santificare tutti coloro che credono in lui, avendo inviato nei loro cuori lo Spirito Santo che li guidi, li consoli, li vivifichi e li difenda contro il diavolo e la forza del peccato. Il medesimo Cristo sta per ritornare e manifestarsi a tutti per giudicare i vivi e i morti, ecc., secondo il Simbolo degli apostoli.