Catechismi/Piccolo catechismo di Lutero/5

Da Tempo di Riforma Wiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ritorno


Quinto Capitolo: Il Sacramento dell’Altare

Primo

  • D. Che cosa è il Sacramento dell’Altare?
  • R. È il vero Corpo e Sangue del Nostro Signore Gesù Cristo, istituito per noi cristiani da Cristo stesso, sotto forma di pane e di vino, quale nutrimento e bevanda.
  • D. Dove e scritto questo?
  • R. Così scrivono gli Evangelisti S. Matteo, S. Marco, S. Luca e l’Apostolo S. Paolo: «Il Nostro Signore Gesù Cristo, nella notte in cui fu tradito, prese il pane, rese grazie, lo ruppe e lo diede ai Suoi Discepoli, dicendo: Prendete, mangiate, questo è il mio Corpo che vien dato per voi. Fate questo in memoria di me». Parimenti, dopo aver cenato, prese pure il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: Prendete e bevetene tutti. Questo Calice e il nuovo testamento nel mio Sangue, che viene sparso per voi, per il perdono dei peccati. Fate questo ogni volta che ne berrete in memoria di me.

Secondo

  • D. A che giova, dunque, questo mangiare e bere?
  • R. Ce lo mostrano queste parole: Dato per voi e sparso per il perdono dei peccati », cioè, che mediante queste parole, nel sacramento, ci vien dato perdono dei peccati, vita e beatitudine, poiché dove c’è perdono dei peccati, vi e pure vita e beatitudine.
  • D. Come può l’atto materiale del mangiare e bere, operare si grandi cose?
  • R. Il mangiare e il bere non lo fanno certamente, ma le parole che stanno qui scritte: «Dato per voi e sparso per il perdono dei peccati». Queste parole, sono accanto all'atto materiale del mangiare e del bere, la parte principale del sacramento. E chi crede in queste parole ha ciò che esse dicono e significano, cioè, perdono dei peccati.
  • D. Chi riceve, dunque, degnamente questo Sacramento?
  • R. Digiunare e prepararsi corporalmente è certo una buona disciplina esteriore, ma e veramente degno ed idoneo colui che ha fede in queste parole: Dato per voi e sparso per il perdono dei peccati». Ma chi non crede a queste parole o ne dubita, e indegno e non idoneo, perché la parola: «Per voi», esige cuori totalmente credenti.