Articoli/Credi e Confessioni
Credi e confessioni
Archibald Alexander Hodge (1823-1886)
Poiché i Credi e le Confessioni, il loro uso e la loro storia, costituiscono da soli una materia di studio distinta, essi saranno trattati insieme in questo capitolo, mentre i riferimenti si troveranno nei capitoli successivi […]. Su questo intero argomento consultate l’ammirabie opera storica e critica del Dott. Philip Schaff del Union Theological Seminary, New York– i “CREDI DELLA CRISTIANITA’. ”Nel primo volume egli presenta una storia degli autori e del contesto di ogni Credo o Confessione ed un’analisi critica dei suoi contenuti e valore. Nei volumi secondo e terzo egli include il testo di tutti i principali credi in due lingue".
Perché sono necessari i Credi e le Confessioni, e in che modo sono stati prodotti?
Le Scritture dell’Antico e del Nuovo Testamento, essendo state date per ispirazione di Dio, sono per l’uomo nel suo stato attuale l’unica e sufficiente regola di fede e di pratica. La parola divina, quindi, è l’unico canone di dottrina che abbia un’autorità intrinseca per vincolare le coscienze degli uomini. Tutti gli altri canoni hanno valore o autorità solo nella misura in cui essi insegnano ciò che le Scritture insegnano.
Tuttavia è un dovere inalienabile ed una necessità per gli uomini di giungere al significato delle Scritture nell’uso delle loro facoltà naturali, e mediante gli strumenti ordinari d’interpretazione. Poiché tutta la verità è coerente in tutte le sue parti, e poiché la ragione umana istintivamente cerca sempre di ridurre tutti gli elementi della conoscenza con cui si confronta all’unità logica e alla coerenza, ne segue che gli uomini devono più o meno formalmente costruire un sistema di fede con i materiali presentati nelle Scritture. Ogni studente della Bibbia necessariamente compie questo nel processo stesso di comprensione e assimilazione dei suoi insegnamenti, e tutti gli studenti dimostrano di aver trovato, in un modo o nell’altro, un sistema di fede il più completo possibile, attraverso lo stesso linguaggio usato nella preghiera, nella lode, e nei normali discorsi religiosi.
Se gli uomini rifiutano l’assistenza offerta dalle affermazioni di dottrina lentamente elaborate e definite dalla chiesa, devono allora, separatamente, creare senza aiuto il loro credo con la loro sola intelligenza. La vera questione tra la chiesa e coloro che si oppongono ai credi umani non è, come questi ultimi spesso pretendono, tra la parola di Dio e il credo dell’uomo, ma tra la convalidata e dimostrata fede del corpo collettivo del popolo di Dio, e il privato giudizio e l’intelligenza non assistita dell’obiettore individuale.
Come sarebbe stato anticipato, è un fatto che la chiesa sia avanzata molto gradualmente in questo lavoro di accurata interpretazione della Scrittura, e di definizione delle grandi dottrine che compongono il sistema di verità che essa rivela. L’attenzione della chiesa è stata indirizzata in modo particolare allo studio di una dottrina in un’epoca, e di un’altra dottrina in un’epoca seguente. E mentre essa avanzava gradualmente nelle chiara distinzione della verità evangelica, in diversi periodi fissava un’accurata esposizione dei risultati dei suoi nuovi conseguimenti in un credo, o Confessione di Fede, al fine di preservarli e di istruire il popolo, di distinguere e difendere la verità dalla perversione degli eretici e dagli attacchi degli infedeli, e di fornire un comune legame di fede ed una regola d’insegnamento e di disciplina.
Gli antichi credi della Chiesa universale furono formulati dai primi quattro concili ecumenici, o concili generali, tranne il cosiddetto Credo degli Apostoli, formato gradualmente dalle confessioni battesimali in uso nelle diverse chiese dell’Occidente, ed il cosiddetto Credo Atanasiano, che è di origine privata e sconosciuta. La grande e autorevole Confessione della Chiesa Papale fu prodotta dal concilio ecumenico tenuto a Trento, nel 1545. La maggior parte delle principali Confessioni Protestanti furono il prodotto di singoli individui o di piccoli circoli di individui, ad esempio, la Confessione di Augusta e l’Apologia, la Seconda Confessione Elvetica, il Catechismo di Heidelberg, l’Antica Confessione Scozzese, i Trentanove Articoli della Chiesa d’Inghilterra, etc. Due, tuttavia, delle più preziose e ampiamente accolte Confessioni Protestanti furono prodotte da grandi e venerabili Assemblee di dotti teologi, ovvero: i Canoni del Sinodo internazionale di Dordt, e la Confessione e i Catechismi dell’Assemblea nazionale di Westminster.
Quali sono i loro legittimi usi?
Le Confessioni sono state considerate in ogni epoca della chiesa utili per i seguenti scopi:
- Per fissare, preservare e divulgare i conseguimenti ottenuti nella conoscenza della verità Cristiana da qualsiasi ramo della chiesa in qualunque grande crisi del suo sviluppo.
- Per distinguere la verità dalle interpretazioni dei falsi maestri, e per definirla accuratamente nella sua integrità e giuste proporzioni. ***
- Per servire come un legame di fratellanza ecclesiastica tra coloro che concordavano così strettamente da poter lavorare insieme in armonia. *
- Per essere utilizzate come strumenti nella grande opera d’istruzione popolare.
Qual’è il fondamento e l’estensione della loro autorità, o il potere di vincolare la coscienza?
La materia di tutti questi Credi e Confessioni vincola le coscienze degli uomini solo nella misura in cui essa è puramente scritturale, e perché è tale. La forma in cui questa materia è esposta, d’altra parte, vincola solo coloro che volontariamente sottoscrivono la Confessione, e a motivo di tale sottoscrizione.
In tutte le chiese si fa una distinzione tra i termini a cui i membri privati sono ammessi alla congregazione, e i termini a cui i ministri sono ammessi al loro sacro obbligo di insegnamento e governo. Una chiesa non ha alcun diritto di rendere una condizione di partecipazione qualunque cosa non sia stata resa da Cristo una condizione di salvezza. La chiesa è il gregge di Cristo. I Sacramenti sono i sigilli del suo patto.
Hanno diritto ad essere ammessi tutti coloro che fanno una credibile professione di fede della vera religione, ovvero, coloro che si presume siano il popolo di Cristo. Questa professione credibile ovviamente implica una conoscenza competente delle dottrine fondamentali del Cristianesimo, una dichiarazione di fede personale in Cristo ed una devozione al suo servizio, ed una tempra di mente e una condotta di vita coerenti con essa.
D’altra parte, nessuno può essere ammesso ad alcun ufficio in alcuna chiesa se non prefessa di credere nella verità e nella saggezza della costituzione e delle leggi che sarà suo compito conservare e amministrare. Altrimenti tutta l’armonia di sentimento e ogni efficace cooperazione sarebbe impossibile. I Canoni dei credi e delle confessioni sono vincolanti per i funzionari delle congragazioni presbiteriane. I voti presi dagli anziani e dai diaconi sono solennemente amministrati e accettati davanti a Dio e all’uomo.