Letteratura/Non dice forse/09
Ma quel versetto non dice forse che... (di John Samson) |
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CAPITOLO 9: MA 2 PIETRO 3:9 NON DICE FORSE...
Senz'alcun dubbio questo è il versetto biblico maggiormente citato da coloro che vorrebbero negare la dottrina biblica dell'Elezione. Semplicemente si dà per scontato che cosa significherebbe e chi lo cita non si prende neppure la briga di studiarlo a fondo, il che descrive molto bene che cosa possa fare una tradizione. Devo ammettere che io stesso per molti anni ho fatto proprio questo. Chi pensa di non seguire alcuna tradizione sono proprio quelli che ne sono maggiormente schiavi.
Prima di tutto, leggiamo questo versetto nel suo contesto:
- "(1) Carissimi, questa è già la seconda lettera che vi scrivo; e in entrambe io tengo desta la vostra mente sincera facendo appello alla vostra memoria, (2) perché vi ricordiate le parole già dette dai santi profeti, e il comandamento del Signore e Salvatore trasmessovi dai vostri apostoli. (3) Sappiate questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri peccaminosi (4) e diranno: «Dov'è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione». (5) Ma costoro dimenticano volontariamente che nel passato, per effetto della parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua; (6) e che, per queste stesse cause, il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì; (7) mentre i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della perdizione degli empi. (8) Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. (9) Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento"(2 Pietro 3:1-9).
La prima cosa che notiamo chel'argomento di questo brano non è la salvezza ma il ritorno di Cristo. Qui Pietro spiega la ragione del ritardo in questo ritorno. Egli tornerà più che certamente e questo sarà "come un ladro nella notte" (v. 10).
La seconda cosa da notare è che il versetto in questione, il 9,parla della volontà di Dio. "Egli non vuole" che qualcosa accada.
Da lungo tempo i teologi riconoscono che vi sono tre modi in cui le Scritture parlano della volontà di Dio.
Vi è quella che è chiamatala sovrana volontà decretale[1]. Essa si riferisce alla volontà per la quale Dio realizza tutto ciò che decreta. Si tratta di qualcosa che accade SEMPRE. Niente e nessuno può impedirla, frustrarla, vanificarla (Isaia 46:10-11). Questa volontà è pure chiamata la volontà segreta di Dio, perché rimane nascosta a noi fintanto che si realizza nel corso del tempo.
In secondo luogo vi è lavolontà precettiva di Dio.Questa è la volontà di Dio rivelata nella Sua Legge, comandamenti o precetti. Come rivela il corso della storia umana, le creature umane sono in grado di infrangere, contravvenire a questi comandamenti e lo fanno ogni giorno. E' importare affermare, però, che per quanto le creature umane abbiano la capacità di infrangere questi precetti, essi non hanno il diritto di farlo. Le Sue creature hanno il preciso obbligo di ubbidire a tutti i Suoi comandamenti e, se non lo fanno, saranno sottoposte a giudizio.
In terzo luogo, abbiamola volontà di disposizione di Dio. Il dott. R. C. Sproul afferma: "Questa volontà descrive l'atteggiamento di Dio. Definisce quel che Gli piace. Per esempio, Dio non prende piacere alcuno nella morte dell'empio, eppure Egli più certamente vuole o decreta la morte dell'empio. Il piacere ultimo di Dio sta nella propria santità e giustizia. Quando Egli giudica il mondo, Egli si rallegra che la Sua giustizia e la Sua rettitudine sia fatta prevalere, eppure non gode in senso vendicativo quando i colpevoli ricevono il castigo che meritano. Dio si compiace quando noi troviamo piacere nell'ubbidirgli. Egli è profondamente dispiaciuto quando noi disubbidiamo" ("Verità essenziali della fede cristiana").
Vi sono molti nell'ambito riformato che guardano a 2 Pietro 3:9 e sentono che qui Dio esprima la Sua volontà di disposizione. Essi credono che il testo dica che Dio non desidera vedere che una qualsiasi creatura umana perisca (in un certo senso), anche se quello è esattamente ciò che avverrà se una persona non giunge al Ravvedimento. Il fatto che vi siano creature umane che periscano non è qualcosa che renda felice Dio. Egli avrebbe piacere se questo non succedesse. Per sostenere la Sua santità e la Sua giustizia, però, Egli deve punire i peccatori ribelli facendoli finire per l'eternità all'inferno.
Si potrebbe discutere molto su questa concezione del testo, ed io ho molti amici riformati che vi si attengono. Essa sembra risolvere molti problemi. Io, però, preferisco assumere una idea diversa a causa di ciò che vedo quando seguo i pronomi che vengono usati in questo testo.
CHI SONO QUEI "TUTTI"?
Le persone alle quali qui Pietro si rivolge sono chiaramente identificabili. Egli parla di "schernitori" come ad "essi", ma in ogni altro luogo egli parla al suo uditorio come a "voi" e "carissimi". Credo che questo sia molto importante.
"Tutti" significa "tutti", non è vero? Beh, di solito sì, ma non sempre. Questo deve essere determinato dal contesto in cui si trovano queste parole. Quando un insegnante è di fronte alla sua classe e sta per iniziare la lezione, chiede agli studenti: "Siamo tutti qui?", oppure: "Tutti sono presenti?". Egli non sta chiedendo se tutti gli abitanti del pianeta terra siano nella sua aula! A causa del contesto in cui è posta la domanda, comprendiamo come egli si riferisca a tutti nell'ambito di una certa classe o tipo - in questo caso, tutti gli studenti nella classe. Dire che egli si riferisca a tutti gli abitanti del pianeta terra significherebbe equivocare grossolanamente il significato della domanda intesa.
La questione in 2 Pietro 3:9 è se quel "tutti" si riferisca a tutte le creature umane senza eccezione, o se si riferisca a tutti nell'ambito di un dato gruppo.
Il contesto di 2 Pietro 3:9 indica chePietro si sta riferendo ad un gruppo specifico, e non a tutta l'umanità. L'uditorio è confermato quando Pietro scrive:"Carissimi, questa è già la seconda lettera che vi scrivo; e in entrambe io tengo desta la vostra mente sincera facendo appello alla vostra memoria"(2 Pietro 3:1).
Possiamo essere più specifici? Sì, perché se questa è la seconda lettera che è stata loro inviata, la prima rende chiaro a chi si sta rivolgendo: "Pietro, apostolo di Gesù Cristo, agli eletti che vivono come forestieri dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell'Asia e nella Bitinia" (1 Pietro 1:1).
In 2 Pietro 3:8-9Pietro sta quindi scrivendo agli eletti:"Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento".
Sono d'accordo con il dott. Sproul (ed altri studiosi) che credono come qui la volontà di Dio di cui si parla non sia la Sua volontà di disposizione, mala Sua sovrana volontà decretale. Dio non vuole che nessuno di loro perisca e non permetterà in alcun modo che avvenga.
Data questa premessa, quindi, se quel "tutti" si riferisce a ciascun essere umano nella storia, questo versetto proverebbe l'universalismo, e non il Cristianesimo. (L'universalismo è la falsa dottrina che insegna che alla fine tutti saranno salvati, e nessuno andrà all'inferno). Se Dio non vuole (nella Sua sovrana volontà decretale) che qualcuno perisca, allora cosa? Nessuno mai perirà! Eppure, in questo contesto, il "tutti" che Dio non vuole che periscano è limitato allo stesso gruppo al quale sta scrivendo, gli eletti; e quei tutti che giungeranno al Ravvedimento è lo stesso gruppo.
Questa interpretazione è perfettamente sensata nel brano in esame, combacia con tutto quanto essa afferma. La seconda venuta di Cristo è stata "ritardata"affinché tutti gli eletti giungano a salvezza. Gli eletti non sono giustificati dall'Elezione, ma per avere riposto la loro fede in Cristo. Se una persona deve essere salvata, essa dovrà venire a Cristo con ravvedimento e fede. La dottrina dell'Elezione sovrana spiega semplicemente chi lo farà. Gli eletti giungeranno al ravvedimento ed alla fede in Cristo.
Gesù ci assicura di questo quando dice:"Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37) ed è confermata dalla testimonianza di Luca in Atti 13:48 quando osserva che: " tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero".
2 Pietro capitolo 3 ci insegna che la ragione per la quale Cristo non è ancora tornato è perché vi sono molti eletti che ancora non sono stati raccolti nell'ovile di Cristo. Ecco perché Egli non è tornato ieri. A questo punto nel tempo, non tutti gli eletti sono giunti ancora al ravvedimento ed alla fede in Cristo. Quindi Cristo non è ancora tornato sulla terra nella Sua potenza e gloria. La seconda venuta di Cristo può sembrare ad alcuni che ritardi, ma Dio sta avendo pazienza con noi (voi, amati) e non vuole che alcuno perisca ma che tutti (quelli che sono dall'eternità destinati alla salvezza) non periscano ma giungano, a luogo e a tempo, al ravvedimento. Per parlare personalmente, sono contento che Cristo non sia tornato il giorno prima che io fossi convertito! Se fosse successo io sarei stato perduto per sempre nei miei peccati.
Piuttosto che negare l'Elezione, questo versetto, dunque, compreso nel suo contesto biblico, è uno dei più forti in suo favore. Il contesto di 2 Pietro 3 grida in modo inequivocabile che Pietro, quando scrive di "tutti", di fatto si riferisca a tutti gli eletti.
Note
[1] Dicesi decretale ciò che ha la forza di un decreto. Cfr.http://www.treccani.it/vocabolario/decretale/