Confessioni di fede/cfv1662/Articolo 10

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Indice generale

Confessione di fede valdese 1662

Intro - 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - Errori condannati -Atto 1894 -

Articolo X (il peccato originale)

Che tutta la posterità d'Adamo è colpevole in esso lui e con esso lui della sua disubbidienza, infetta della sua corruzione, e caduta nella medesima calamità, infino alli piccoli fan­ciulli fin dal ventre della madre: onde viene il nome di peccato originale.

Nota: questo articolo, nella sua forma antica italiana, rende per noi ostica la prima frase. Più chiara però è la sua versione originale francese, che dice: "Que toute la posterité d'Adam est coupable en lui de sa desobbeisance, infestée de sa corruption et tombée dans la mesme calamité iusqu'aux petit enfans dés le ventre de leur mere, d'ou vient le nom de peché originel." Deve quindi essere in italiano: "Che tutta la posterità d'Adamo è colpevole in lui della sua disubbidienza, infetta ecc.".

Prove

  • "Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze; e non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d'iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio; infatti il peccato non avrà più potere su di voi; perché non siete sotto la legge ma sotto la grazia. Che faremo dunque? Peccheremo forse perché non siamo sotto la legge ma sotto la grazia? No di certo! Non sapete voi che se vi offrite a qualcuno come schiavi per ubbidirgli, siete schiavi di colui a cui ubbidite: o del peccato che conduce alla morte o dell'ubbidienza che conduce alla giustizia? Ma sia ringraziato Dio perché eravate schiavi del peccato ma avete ubbidito di cuore a quella forma d'insegnamento che vi è stata trasmessa; e, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia. Parlo alla maniera degli uomini, a causa della debolezza della vostra carne; poiché, come già prestaste le vostre membra a servizio dell'impurità e dell'iniquità per commettere l'iniquità, così prestate ora le vostre membra a servizio della giustizia per la santificazione" (Romani 6:12-19).
  • "Chi può trarre una cosa pura da una impura? Nessuno" (Giobbe 14:4).
  • "Chi è mai l'uomo per esser puro, il nato di donna per esser giusto?" (Giobbe 15:14).
  • "Tu farai perire i bugiardi; il SIGNORE disprezza l'uomo sanguinario e disonesto" (Salmo 5:6).
  • "Quando peccheranno contro di te, poiché non c'è uomo che non pecchi, e ti sarai sdegnato contro di loro e li avrai abbandonati in balìa del nemico che li deporterà in un paese ostile, lontano o vicino" (1 Re 8:46).
  • "Chi può dire: «Ho purificato il mio cuore, sono puro dal mio peccato?»" (Proverbi 20:9).
  • "Certo, non c'è sulla terra nessun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai" (Ecclesiaste 7:20).
  • "Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni" (Matteo 15:19).
  • "Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri" (Efesini 2:1-3).
  • "Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati" (1 Corinzi 15:22).

Commento

L'articolo X tratta di quello che è andato sotto il nome di "peccato originale". Tutti noi indistintamente di fatto siamo peccatori fin dall'infanzia, anzi, siamo generati così. Il nostro "cuore" stesso è "infetto" e fonte di ogni sorta di malvagità. Siamo naturalmente bugiardi e disonesti. Per natura siamo "in Adamo" e subiamo la maledizione della morte. Nessuno di noi, "nato di donna", può essere considerato puro e giusto. Non esiste alcuna persona che possa dirsi giusta e non pecchi mai. Il peccato regna su di noi e noi gli ubbidiamo volentieri servendolo come schiavi e prestando le nostre membra a servizio dell'impurità e dell'iniquità per commettere iniquità. Nessuno è in grado di purificare sé stesso da questa contaminazione perché spiritualmente siamo morti nelle nostre colpe e nei nostri peccati. Seguiamo l'andazzo di questo mondo ubbidendo allo spirito che opera in noi ribelli. Ubbidiamo alle voglie della nostra carnalità e dei nostri pensieri corrotti.