Confessioni di fede/Belga/Articolo 24
Confessione di fede belga |
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Articolo 24: Della Santificazione, e delle buone opere
Noi crediamo che questa vera fede, essendo generata nell’essere umano per mezzo dell'ascolto della Parola di Dio e per l'operazione dello Spirito Santo (1) lo rigenera, e lo fa un essere umano nuovo, facendolo vivere di una nuova vita (2), liberandolo dalla servitù del peccato (3). Dunque è un così grande errore che questa fede giustificante raffreddi gli esseri umani nel vivere bene e santamente (4) che, tutto al contrario, senza di essa non farebbero mai nulla per amore di Dio, ma solamente per amore di se stessi, temendo di essere condannati. È dunque impossibile che questa santa fede sia oziosa nell’essere umano, dato che noi non parliamo affatto della fede vana (5), ma di quella che la Scrittura chiama fede operante per mezzo dell’amore (6) la quale induce l’essere umano ad esercitarsi nelle opere che Dio ha comandato per mezzo della sua Parola.
Queste opere procedendo dalla buona radice della fede, sono buone e gradite davanti a Dio, perché esse son tutte santificate dalla sua grazia. Tuttavia esse non vengono affatto tenute in conto per giustificarci (7), poiché è per la fede in Cristo che noi siamo giustificati anche prima di fare delle buone opere (8), altrimenti esse non potrebbero essere buone, non più che il frutto di un albero possa essere buono prima che l’albero sia buono (9).
Noi facciamo dunque delle buone opere, ma non per meritare (perché che cosa meriteremmo?) ma piuttosto noi siamo debitori a Dio per le opere buone che facciamo, e non Lui nei nostri confronti (10), poiché è lui che mette in noi il volere e l'agire secondo il suo beneplacito (11), secondo quanto è scritto: “Quando avrete fatto tutto quello che vi è comandato dite: Noi siamo dei servitori inutili, quello che noi dovevamo fare l’abbiamo fatto” (12). Noi non vogliamo affatto negare, tuttavia, che Dio remuneri le buone opere, ma è per sua grazia che egli corona i suoi doni. (13).
Del resto, sebbene noi facciamo delle buone opere, non vi fondiamo affatto la nostra salvezza (14) poiché non possiamo fare alcuna opera che non sia macchiata dalla nostra carne, e quindi degna di punizione (15) e anche quando noi ne potessimo mostrare una, la memoria d’un solo peccato è sufficiente perché sia rigettata davanti a Dio: in questa maniera saremmo sempre nel dubbio e sballottati qua e là senza alcuna certezza, e le nostre povere coscienze sarebbero sempre tormentate, se esse non si riposassero sul merito della morte e passione del nostro Salvatore (16).
- (1) Pietro 1:23; Romani 10:17; Giovanni 5:24.
- (2) 1 Tessalonicesi 1:5; Romani 8:15; Giovanni 6:29; Colossesi 2:12; Filippesi 1:1; Filippesi 1:29; Efesini 2:8. *(3) Atti 15:9; Romani 6:4; Romani 6:22; Tito 2:12; Giovanni 8:36.
- (4) Tito 2:12.
- (5) Tito 3:8; Giovanni 15:5; Ebrei 11:6; 1 Timoteo 1:5.
- (6) 1 Timoteo 1:5; Galati 5:6; Tito 3:8.
- (7) 2 Timoteo 1:9; Romani 9:32; Tito 3:5.
- (8) Romani 4:4; Genesi 4:4.
- (9) Ebrei 11:6; Romani 14:23; Genesi 4:4; Matteo 7:17.
- (10) 1 Corinzi 4:7; Isaia 26:12; Galati 3:5; 1 Tessalonicesi 2:13.
- (11) Filippesi 2:13.
- (12) Luca 17:10.
- (13) Matteo 10:42; Matteo 25:34-35; Apocalisse 3:12; Apocalisse 3:21; Romani 2:6; Apocalisse 2:11; 2 Giovanni 8; Romani 11:6.
- (14) Efesini 2:9-10.
- (15) Isaia 64:6.
- (16) Isaia 28:16; Romani 10:11; Abacuc 2:4.