Escatologia/L'unità del popolo di Dio attraverso i secoli
L'unità del popolo di Dio attraverso i millenni
Un vasto movimento evangelicale oggi sostiene incondizionatamente il moderno stato di Israele ritenendo che quella particolare realtà sia l'Israele di cui parla la Bibbia e che, secondo le loro interpretazioni, sarà protagonista degli ultimi tempi dei quali parla la Bibbia. Si tratta però di un'interpretazione fallace (fra l'altro gradita a certi politici senza scrupoli che non esitano a sfruttare questo movimento per i loro fini). Alla base di questa interpretazione stanno le concezioni del dispensazionalismo, che separa Israeliti e cristiani come se si trattasse di due realtà distinte con destini diversi. Non è così.
Per comprendere il rapporto esistente fra la chiesa cristiana e l'Israele etnico è essenziale sottomettere il nostro pensiero all'intero consiglio delle Sacre Scritture e trarre il nostro metodo per interpretarle dalla Bibbia stessa. Il sapere in questo campo non può provenire da fonti extra-bibliche, ma dobbiamo chiedere allo Spirito Santo di aiutarci a comprendere la Parola e, secondo la Parola, il significato della Legge e dei Profeti come si trova spiegato in Gesù Cristo.
L'Apostolo disse: "Tutte le promesse di Dio hanno in lui [in Cristo]il «sì» e l'«Amen», alla gloria di Dio" (2 Corinzi 1:20). Queste stesse promesse sono l'adempimento delle benedizioni contenute nel Patto e promesse ad Abraamo, cioè che tutti i popoli della terra sarebbero stati benedetti attraverso di lui, "affinché la benedizione di Abrahamo pervenisse ai gentili in Cristo Gesù, perché noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede" (Galati 3:14). Il regno di Dio è un regno solo perché Gesù è il Re che regna su di esso tanto che solo coloro che sono uniti a Gesù Cristo sono membri di questo regno.
Attraverso la storia della chiesa vi sono stati tre sistemi teologici principali che hanno cercato di spiegare il rapporto intercorrente fra i discendenti fisici di Abraamo (ebrei dal punto di vista etnico) e la chiesa apostolica (composta sia da ebrei che da non ebrei):
Popolarizzato dagli insegnamenti di Darby e della Scofield Reference Bible, il dispensazionalismo è quello che ha ottenuto maggiore diffusione fra gli evangelicali. Secondo questo punto di vista, Israele (gli ebrei etnici) si distinguono radicalmente dalla chiesa. Secondo questa ideologia, essi governeranno la terra di Israele per 1000 anni dopo che Cristo sarà tornato ed avrà "rapito" (portato via con Sé) i cristiani. La chiesa, in questo sistema, deve attendere il sorgere del nuovo cielo e della nuova terra dopo il compimento di questi 1000 anni. Alcune forme più radicali di dispensazionalismo, chiamato "Sionismo cristiano" credono che uno dei maggiori obiettivi della chiesa oggi sia quello di sostenere l'Israele etnico (lo stato di Israele). Tutto questo sarebbe basato sulla promessa di benedizioni e di maledizioni date ad Abraamo ed alla sua discendenza.
Un altro sistema che cerca di spiegare il rapporto esistente fra l'Israele etnico e la chiesa, è chiamato teologia della sostituzione o supersessionismo. Questa è stata la concezione prevalente attraverso la storia, sia nella Chiesa cattolica romana che presso molti protestanti. Questo sistema afferma che Dio abbia fondamentalmente interrotto ogni forma di rapporto d'Alleanza con gli ebrei etnici e che abbia sostituito a loro, come Suo popolo, la chiesa. Questo tipo di teologia ha avuto influenza fino alla seconda metà del XX secolo fra la maggior parte dei cristiani nel mondo.
Un terzo sistema, che credo sia il più coerente con la Bibbia, è quello che vede il popolo di Dio attraverso la storia come unificato in Cristo, anche se coloro che godono di minor rivelazione possono aver compreso Cristo in modo più sfocato. Questa differenza è simile a quella esistente fra un nuovo albero che esce dal terreno ed un albero pienamente cresciuto. Si tratta dello stesso albero, ma a differenti stadi di maturazione organica. Uno è in una camera buia con una candela, l'altro con le luci tutte accese. Sono però nella stessa camera. Questo di solito è chiamata escatologia realizzata o teologia del patto (anche "federale"), sostenuta dagli studiosi più recenti della teologia biblica, premillenialisti storici, amillennialisti, postmillenialisti ed i cosiddetti dispensazionalisti progressivi. Gli antichi israeliti guardavano in avanti verso l'avvento del Cristo, e la chiesa guarda indietro alla sua venuta storica. Entrambi sono concentrati su Cristo. Entrambi fanno parte ugualmente del corpo di Cristo - perché anche la salvezza dei credenti nel Nuovo Testamento è basata sul solo Cristo. Secondo Paolo, la definizione di un vero Giudeo è uno che ubbidisce alla legge di Dio dal cuore. "I veri circoncisi infatti siamo noi che serviamo Dio nello Spirito e ci gloriamo in Cristo Gesù senza confidarci nella carne". Questa prospettiva considera la salvezza come basata sulla grazia sia nell'Antico come nel Nuovo Patto, per tutti coloro che ricevono Cristo per fede. Come scrive Paolo, l'Evangelo era stato pure anticipatamente predicato ad Abraamo. Sebbene la chiesa non abbia più confini nazionali, come l'Israele etnico, lo Spirito Santo ci unisce entrambi a Cristo, che scrive la Legge di Dio nei nostri cuori (Filippesi 3:3). Se questo è il caso, vi è stato un solo giudeo: Gesù Cristo. Egli è il residuo del vero Israele di Dio, nel quale sia Giudei che Gentili sono innestati e del quale condividono le benedizioni spirituali. Vi è quindi unità nel Patto di Dio operante dal tempo dell'Israele etnico e dopo Pentecoste. E' così che l'antico patto non è mai stato sostituito da uno nuovo, al contrario, si è allargato. Dapprima Dio ha rivelato Sé stesso soprattutto ai Giudei, ma ora include sia Giudei che Gentili.(Romani 4:16-18; 11:17-21; Galati 3:14). Come dice Paolo: "Voi dunque non siete più forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio" (Efesini 2:19).
Romani 9 insegna che non tutto Israele è Israele ... dimostrando così che non tutti i discendenti fisici diAbraamo fanno parte del piano di benedizione. Solo il popolo della promessa, coloro che sono circoncisi nel cuore. Esso include per grazia nel popolo di Dio ogni credente in Cristo (sia giudeoche Gentile). E' vero: "Tutte le promesse di Dio hanno in lui il «sì» e l'«Amen», alla gloria di Dio" (2 Corinzi 1:20).
Tratto da: http://www.reformationtheology.com/mt/mt-tb.cgi/765
P.C. 071020