Escatologia/Il rapimento della Chiesa

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Ritorno


Il rapimento della Chiesa

Questo termine è usato nell’ambito dell’escatologia per indicare l’avvenimento di cui l’apostolo Paolo, fondandosi sulla Parola del Signore, descrive, quando, profeticamente, dice[1]:

“Poiché vi diciamo questo fondandoci sulla parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore” (1 Tessalonicesi 4:15-17).

Nel versetto 17 dell’originale greco[2], il termine tradotto in italiano con “rapire” è harpázō, ed ha il significato di “impadronirsi di qualcosa”. Questo termine è imparentato per radice al latino rapio[3] con il significato di: “Prendere in fretta, afferrare, accogliere in sé, portar via in fretta, trarre fuori, trascinare via, sottrarre”. Nella versione della Bibbia greca dei Settanta, harpázō è usato nel senso di “trasferire in un altro mondo o condizione” e, nel commento che ne fa il libro apocrifo della Sapienza, si riferisce ad Enoc: “Divenuto caro a Dio, fu amato da lui e poiché viveva fra peccatori, fu trasferito. Fu rapito, perché la malizia non ne mutasse i sentimenti e l'inganno non ne traviasse l'animo” [4]. Di Enoc, il libro della Genesi dice che: “…camminò con Dio; poi scomparve, perché Dio lo prese” (Ge. 5:24). Enoc, dunque, per via di una vita gradita a Dio, era stato condotto direttamente alla comunione con Dio senza dover passare attraverso l’esperienza della morte. Il racconto non dice come questo sia avvenuto. Di lui la lettera agli Ebrei scrive: “Per fede Enoc fu rapito perché non vedesse la morte; e non fu più trovato, perché Dio lo aveva portato via; infatti prima che fosse portato via, ebbe la testimonianza di essere stato gradito a Dio” (Eb. 11:5). L’esperienza è simile a quella di Elia rapito in cielo dal Signore, in un turbine, in un carro di fuoco[5].

In 1 Corinzi 4:17 l’apostolo Paolo parla del rapimento finale e definitivo della comunità dei redenti alla fine dei giorni. In quella comunità alcuni erano preoccupati per la sorte dei cristiani defunti. Questa preoccupazione viene superata con la certezza della risurrezione. Al momento del promesso ritorno di Cristo, i morti in Cristo risorgeranno e saranno riuniti a Lui. Quelli invece che saranno in vita in quel momento, salteranno, in un certo senso, il momento della morte e saranno immediatamente ricevuti, accolti, in cielo, nella comunità dei risorti. Essi, quindi, saranno sottratti a questo mondo, dopodiché il Cristo darà il via al giudizio finale.

Altri esempi di “rapimento temporaneo”, mutamenti improvvisi di luogo o in un mondo ultraterreno, ad opera di una potenza sovrumana, è quella dell’apostolo Paolo, il quale racconta di essere stato “rapito in cielo” e di aver ricevuto rivelazioni direttamente dal Signore[6] in 2 Co. 12:2ss. Lo gnosticismo, concezione allora popolare, alla quale Paolo si contrappone, pretendeva di condurre l’iniziato ad abbandonare nello spirito il carcere del corpo, per immergersi momentaneamente nel corpo cosmico di Cristo. A questa sublime esperienza estatica Paolo oppone il rapimento che gli era stato concesso. Non lo racconta volentieri perché potrebbe facilmente essere equivocato, ma di esso Paolo ne parla non come un viaggio dell’anima in cielo (egli non sa se il rapimento sia avvenuto con il corpo o fuori di esso), né un viaggio celeste del corpo. La descrizione è piuttosto reticente e non tradisce nulla della natura del rapimento. Rimane solo l’essenziale. Paolo si limita solo a sottolineare che provvisoriamente era passato dalla fede alla visione. In quel caso, però, egli non ha sperimentato il compimento finale che sopprime la fede.

Allo stesso modo, la verità del rapimento finale dei credenti in Cristo, fondata sulla Parola del Signore, non è qualcosa in cui s’indulge in particolari sui quali speculare, non soddisfa la nostra curiosità sul “come” questo avverrà. La preoccupazione pastorale dell’Apostolo è solo quella di confermare che, di fatto, la cosa avverrà, e questo deve essere in sé stesso un grande motivo di consolazione per il cristiano, il quale si affida a questa promessa pur senza pretenderne di conoscerne i dettagli.

Quali altre cose, però, possiamo sapere dalla Scrittura, su questo avvenimento?

Il ritorno di Cristo

Il Nuovo Testamento annuncia ripetutamente che un giorno Gesù Cristo ritornerà. Il Suo secondo “avvento” o “presenza” (in greco parousia) sarà come la visita che i re facevano ai loro sudditi. Il ritorno di Cristo sarà personale e fisico[7], visibile e trionfante[8].

Quando tornerà, Gesù porrà fine alla storia. Farà risorgere i morti e giudicherà il mondo[9], come pure impartirà ai figli di Dio la loro gloria finale[10]. Allora Cristo “consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre” e potrà dire di aver portato a compimento il compito affidatogli di redimere gli eletti (1 Co. 15:24-28). Nel cielo gli eletti onoreranno l’Agnello che aprirà loro il libro della salvezza (Ap. 5).

Quando Cristo scenderà dal cielo “…con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio” e i credenti in Cristo, morti e viventi, saranno riuniti con Lui, questo segnerà la fine di questo mondo come noi l’abbiamo fin ora conosciuto e l’inizio di una vita in comunione ininterrotta con Dio.

E’ stata talvolta sostenuta l’idea che i cristiani saranno portati via da questo mondo solo per un certo tempo, dopodiché Cristo apparirà ancora per una terza volta per la Sua “seconda venuta”. Non vi sono, però, al riguardo, convincenti prove scritturali.

Gli avvenimenti fra i due avventi

Il Nuovo Testamento specifica diverse cose che avverranno nel periodo fra le due venute del Cristo. A parte, però, dalla predizione della caduta di Gerusalemme, avvenuta nell’anno 70 d. C.[11], queste predizioni riguardano più processi graduali che singoli eventi e non suggeriscono nemmeno una data approssimata della riapparizione del Cristo. Il mondo pagano sarà chiamato alla fede in Cristo[12] e gli Israeliti saranno portati nel Regno di Cristo[13] (benché questo non significhi una conversione della totalità della nazione israelita).

Vi saranno falsi cristi e falsi profeti[14]Vi sarà un’apostasia dalla fede e grandi tribolazioni per i fedeli[15]Dovrà apparire “l’uomo del peccato” (2 Ts. 2:3-12). Da queste predizioni non è possibile trarre alcuna data. Il tempo del ritorno di Cristo rimane completamente sconosciuto[16].

Cristo insegna che vi sarà un tragico disastro per chiunque non sia trovato pronto al Suo ritorno (Mt. 24:36-51). Il pensiero del ritorno di Cristo dovrebbe essere costante nella nostra mente ed incoraggiarci a portare avanti con coraggio il nostro servizio cristiano[17] e a vivere sempre pronti per il momento in cui incontreremo Cristo, il che potrebbe avvenire in qualsiasi momento (Mt. 25:1-13).

Paolo Castellina, 30.03.2004


[1] Presupponiamo che le cose avverranno esattamente come descritto e rifiutiamo quelle interpretazioni che tendono a “spiritualizzare” questi avvenimenti, a considerarli solo dei “simboli” o delle figure retoriche, come pure certo razionalismo che vorrebbe “spiegare” tutto ciò, negandone la validità oggettiva. Evidentemente, pur prendendo letteralmente queste rivelazioni, ammettiamo che esse utilizzino figure ed un linguaggio adatto alla cultura del tempo in cui sono state scritte. Nostro compito è tradurre, non certo negare. Ci asteniamo pure dallo speculare immaginosamente sui dettagli di come questi avvenimenti si presenteranno, ammettendo che, per la nostra limitata esperienza, non sia possibile sempre comprenderli appieno.

[2] “…epeita hêmeis hoi zôntes hoi perileipomenoi hama sun autois harpagêsometha en nefelais eis apantêsin tou kuriou eis aera; kai houtôs pantote sun kuriôi esometha”.

[3] Ecco la traduzione latina dello stesso versetto: “…deinde nos qui vivimus qui relinquimur simul rapiemur cum illis in nubibus obviam Domino in aera et sic semper cum Domino erimus”.

[4] “Divenuto caro a Dio, fu amato da lui e poiché viveva fra peccatori, fu trasferito. Fu rapito, perché la malizia non ne mutasse i sentimenti e l'inganno non ne traviasse l'animo, poiché il fascino del vizio deturpa anche il bene e il turbine della passione travolge una mente semplice. Giunto in breve alla perfezione, ha compiuto una lunga carriera. La sua anima fu gradita al Signore; perciò egli lo tolse in fretta da un ambiente malvagio. I popoli vedono senza comprendere; non riflettono nella mente a questo fatto che la grazia e la misericordia sono per i suoi eletti e la protezione per i suoi santi" (Sapienza 3:10-15 CEI).

[5] "Quando il SIGNORE volle rapire in cielo Elia in un turbine, Elia se ne andò da Ghilgal con Eliseo. (...) I discepoli dei profeti che erano a Gerico si avvicinarono a Eliseo, e gli dissero: «Sai che il SIGNORE quest'oggi rapirà in alto il tuo signore?» Egli rispose: «Sì, lo so; tacete!» (...) Essi continuarono a camminare discorrendo insieme, quand'ecco un carro di fuoco e dei cavalli di fuoco che li separarono l'uno dall'altro, ed Elia salì al cielo in un turbine" (2 Re 2:1,5,11).

[6] "Conosco un uomo in Cristo, che quattordici anni fa (se fu con il corpo non so, se fu senza il corpo non so, Dio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo. So che quell'uomo (se fu con il corpo o senza il corpo non so, Dio lo sa) fu rapito in paradiso, e udì parole ineffabili che non è lecito all'uomo di pronunziare" (2 Co. 12:1-4).

[7] "Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà" (Mt. 24:44); "Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo" (At. 1:11), "Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria" (Cl. 3:4); "Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione" (2 Ti. 4:8); "...così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza" (Eb. 9:28).

[8] "Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando verrà nella gloria del Padre suo con i santi angeli" (Mr. 8:38);"...quando verrà per essere in quel giorno glorificato nei suoi santi e ammirato in tutti quelli che hanno creduto, perché è stata creduta la nostra testimonianza in mezzo a voi" (2 Ts. 1:10); "Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui. Sì, amen" (Ap. 1:7).

[9] “Non vi meravigliate di questo; perché l'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio” (Gv. 5:28,29).

[10] "Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui. Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che deve essere manifestata a nostro riguardo" (Ro. 8:17,18); "Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria" (Cl. 3:4).

[11] „Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora quelli che sono in Giudea, fuggano sui monti; e quelli che sono in città, se ne allontanino; e quelli che sono nella campagna non entrino nella città. Perché quelli sono giorni di vendetta, affinché si adempia tutto quello che è stato scritto. Guai alle donne che saranno incinte, e a quelle che allatteranno in quei giorni! Perché vi sarà grande calamità nel paese e ira su questo popolo. Cadranno sotto il taglio della spada, e saranno condotti prigionieri fra tutti i popoli; e Gerusalemme sarà calpestata dai popoli, finché i tempi delle nazioni siano compiuti“ (Lu. 21:20-24).

[12] „E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine“ (Mt. 24:14).

[13] „Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte d'Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri; e tutto Israele sarà salvato, così come è scritto: «Il liberatore verrà da Sion. Egli allontanerà da Giacobbe l'empietà; e questo sarà il mio patto con loro, quando toglierò via i loro peccati». Per quanto concerne il vangelo, essi sono nemici per causa vostra; ma per quanto concerne l'elezione, sono amati a causa dei loro padri; perché i carismi e la vocazione di Dio sono irrevocabili“ (Ro. 11:25-29).

[14] "Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: "Io sono il Cristo". E ne sedurranno molti. (...) perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti" (Mt. 24:5,24). "Ragazzi, è l'ultima ora. Come avete udito, l'anticristo deve venire, e di fatto già ora sono sorti molti anticristi. Da ciò conosciamo che è l'ultima ora (...) Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Egli è l'anticristo, che nega il Padre e il Figlio. (...) e ogni spirito che non riconosce pubblicamente Gesù, non è da Dio, ma è lo spirito dell'anticristo. Voi avete sentito che deve venire; e ora è già nel mondo" (1 Gv. 2:18,22; 4:3).

[15] "Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione" (2 Ts. 2:3); "Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demòni" (1 Ti. 4:1); "Or sappi questo: negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, irreligiosi, insensibili, sleali, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, traditori, sconsiderati, orgogliosi, amanti del piacere anziché di Dio, aventi l'apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza. Anche da costoro allontànati!" (2 Ti. 3:1-5); "Poi uno degli anziani mi rivolse la parola, dicendomi: «Chi sono queste persone vestite di bianco e da dove sono venute?». Io gli risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell'Agnello" (Ap. 7:13,14; cfr. 3:10).

[16] „Ma quanto a quel giorno e a quell'ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo“ (Mt. 24:36).

[17] „Perciò, fratelli miei carissimi, state saldi, incrollabili, sempre abbondanti nell'opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore“ (1 Co. 15:58).