Corsi/Essere cristiani/25

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Indice generale

Essere cristiani (J. I. Packer)

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Il Credo, o Simbolo apostolico. Credo in Dio padre onnipotente, creatore del cielo e della terra. E in Gesù Cristo, suo figlio unigenito, Signor nostro, il quale fu concepito di Spirito santo, nacque da Maria vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto. Discese nel soggiorno dei morti, il terzo giorno risuscitò, salì al cielo, siede alla destra di Dio, padre onnipotente.  Di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito santo, la santa chiesa universale, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione dei corpi e la vita eterna. Amen.

Essere cristiani

25. Uniti con Cristo

Possiamo dire che nella fede cristiana vi sia molto di più che praticare una morale e dare il proprio appoggio ad una chiesa? Molti pensano di no, ma, in realtà, c’è molto di più. La fede cristiana autentica è una vita dalle caratteristiche del tutto nuove. Essa consiste in un nuovo rapporto con Dio, con gli altri, e con le cose. Tutti questo sorge da un’unica fonte: un legame particolare, speciale, del credente con il suo Maestro, Gesù.

Il Nuovo Testamento ne parla con chiarezza, ma ne parla con un linguaggio sorprendente e a volte difficile da digerire. La comunione del credente con Cristo è affermata con termini che suonano troppo forti per essere veri.

L’apostolo Paolo dice: “Cristo, che è la nostra vita” (Cl. 3:4), e: “Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Ga. 2:20). Anche Gesù dice: “Dimorate in me e io dimorerò in voi; come il tralcio non può da sé portare frutto se non dimora nella vite, così neanche voi, se non dimorate in me” (Gv. 15:4).

Qual è il rapporto, il legame con Cristo che spinge la Scrittura ad esprimersi in questi termini?

Una duplice unione

Questo legame ha due aspetti. Consideriamoli separatamente.

(1) In primo luogo si tratta di un rapporto con la Persona di Gesù, un rapporto, cioè, di discepolato. Il Gesù dei vangeli oggi è vivo, risorto, reale. Nei termini del Suo carattere, atteggiamenti, ed interessi, Egli rimane oggi tanto quanto lo era nella Sua vita terrena. “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno” (Eb. 13:8). Egli ci chiama oggi a fare esattamente ciò a cui chiamava i Suoi primi discepoli – amarlo ed essergli fedeli, imparare da Lui, ubbidirgli fedelmente, rinnegare noi stessi al fine di identificarci completamente con la Sua volontà, affinché ciò che Lui è trovi un riflesso nella nostra vita. Questo è l’aspetto del nuovo impegno implicito nel nostro legame con Gesù.

(2) In secondo luogo, questo legame è pure un rapporto personale a ciò che i teologi chiamano l’avvenimento di Cristo. Il termine tecnico che si usa per questo, è incorporazione. Dovremmo comprendere questo aspetto dell’unione nostra personale con Lui come segue.

Il Figlio eterno di Dio divenne Gesù il Cristo attraverso l’incarnazione. Per cancellare il nostro peccato Egli subì la morte mediante crocifissione; attraverso la Sua risurrezione, Egli riassunse vita corporea per ogni eternità; e con l’ascensione Egli rientrò nella gloria del cielo. Questo è l’avvenimento di Cristo. Si tratta di una realtà storica, perché avvenne in Palestina 2000 anni fa. E’ ugualmente vero, però, che questo avvenimento in qualche modo attraversi l’intera storia umana, nel senso che non è legato allo spazio ed al tempo come gli altri avvenimenti. Questo avvenimento può toccare e coinvolgere qualsiasi persona, in qualsiasi tempo e luogo. La fede in Gesù dà luogo a qualcosa che ti coinvolge personalmente, tanto che si può dire che ogni autentico credente sia lui, di fatto, morto e risorto, e che ora viva e regni, con Gesù ed attraverso Gesù. Quando nella Bibbia troviamo l’espressione “essere in Cristo”, si intende “essere con Cristo” e “attraverso Cristo”. Questo è l’aspetto di nuova creazione del nostro legame con Cristo.

Abbiamo ora guardato separatamente ai due aspetti di questo legame con Cristo affinché ci siano chiari, allo stesso modo in cui il pianista suona al tempo stesso due linee musicali, una con la mano sinistra, ed una con la destra. Si tratta però di un’unica “melodia”, di due aspetti di un’unica ed indivisibile realtà, e di essi insieme parla la Bibbia. Il modo per esprimere tutto questo è che nel Gesù al quale andiamo con fede, risiede tutta la potenza dell’intero avvenimento di Cristo, e che nel salvarci non solo Egli ci riabilita agli occhi di Dio, ma pure, per così dire, “attacca la nostra spina” al Suo proprio morire, risorgere, e regnare. Viviamo così in gioiosa comunione con Lui, sapendo di essere giustificati per fede attraverso la Sua morte e trovando, in questo, la nostra libertà dalla tirannia del peccato, pregustando sulla terra il cielo attraverso il potere di trasformazione che esercita in noi la Sua morte e la Sua risurrezione.

Quanto abbiamo qui esposto non è che una descrizione molto breve di una verità stupefacente che le parole riescono a mala pena a descrivere. L’esposizione classica di questa verità è Romani, dal sesto all’ottavo capitolo, come pure Colossesi 3. E’ necessario studiar bene questi testi.

Battesimo ed unione

Il battesimo ha rilevanza diretta con quanto fin ora abbiamo spiegato. Spingendo un attimo il candidato sotto l’acqua, il battesimo non significa solo un lavaggio dalla colpevolezza personale a causa del peccato, ma pure il morire ed il risorgere con Cristo che porta libertà dal dominio del peccato.

Scrive Paolo: “Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati in Gesù Cristo, siamo stati battezzati nella sua morte? Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi similmente camminiamo in novità di vita. Poiché, se siamo stati uniti a Cristo per una morte simile alla sua, saremo anche partecipi della sua risurrezione” (Ro. 6:3-5). Se si vuole conoscere la vera natura ed il cuore stesso del cristianesimo, bisogna guardare al battesimo. Il battesimo, infatti proclama insieme questi due aspetti, il legame personale con il vivente Signore, che rende nuova ogni cosa.

Per lo studio biblico ulteriore

La vita del Figlio di Dio: Giovanni 6:35-59; 15:1-11; 2 Corinzi 5:14-21; Galati 3:23-29.

Domande per la riflessione e la discussione

  • Il cristianesimo è soltanto una questione di morale e di rapporti? Spiega la tua risposta.
  • Che cosa ci dice sul discepolato il fatto che Gesù Cristo è sempre lo stesso?
  • Che cosa si intende dicendo che l’avvenimento di Cristo attraversa la storia?
  • Che cosa implica questo per te?