Letteratura/Elezione

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La dottrina dell'elezione

di Arthur W. Pink

Tutto il consiglio di Dio

In un tempo come il nostro in cui si grida da ogni parte "contro ogni discriminazione", divulgare la dottrina biblica dell'elezione, altrimenti detta della predestinazione, in certi circoli susciterà sicuramente indignate proteste. La dottrina dell'elezione, che Arthur W. Pink espone in questa sua opera e che Tempo di Riforma ripropone al pubblico di lingua italiana, però, è un concetto centrale per la fede cristiana che deve essere conosciuto ed apprezzato perché è una verità rivelata da Dio nella Sua Parola. La divina elezione, infatti, sta alla base di tutta la storia della salvezza. Com'è possibile, però, che questa dottrina sia stata equivocata, avversata e diffamata e che oggi spesso sia persino lasciata da parte, come se fosse cosa sconveniente, da coloro che pure la contemplano nella loro confessione di fede? Questo non deve essere non è motivo di sorpresa per chi conosce l'arroganza della natura umana. Un'esposizione sistematica della dottrina dell'elezione è quanto mai necessaria. Come scrive lo stesso A. W. Pink: "Quanti, infatti, possono oggi dire di aver ricevuto nelle loro chiese, istruzione sistematica su questa dottrina? Sono molti i cristiani che non ne hanno neppure mai sentito parlare o, molto probabilmente, ne hanno sentito parlare, ma solo in maniera dispregiativa attraverso presentazioni caricaturali ed inesatte. Non è quindi affatto da prendersi per scontato che sia necessario ... stabilire la verità della dottrina dell'elezione. In altre parole, ci proponiamo ... di fornire prove che ciò di cui stiamo scrivendo non sia una qualche invenzione teologica di Giovanni Calvino o di qualche altro autore umano, ma che si tratti di una dottrina chiaramente rivelata nelle Sacre Scritture. Il fatto, cioè, che Dio, prima della stessa fondazione del mondo, abbia operato una differenza fra le Sue creature, scegliendone alcune e rendendole speciale oggetto del Suo favore, è insegnato apertamente nella Bibbia". Questo dobbiamo proclamare e senza alcuna vergogna, anzi consapevoli della precisa responsabilità che abbiamo come cristiani di annunziare tutto il consiglio di Dio. Come l'apostolo Paolo, anche noi dovremo un giorno poter dire: "Non mi sono tirato indietro dall'annunciarvi tutto il consiglio di Dio" (Atti 20:27).

E' vero che il solo credere nella dottrina dell'elezione in quanto tale non salva nessuno. Solo l'accoglienza dell'annuncio dell'Evangelo lo può fare. La divina elezione è l'esposizione, rivelata da Dio nelle Sacre Scritture, del progetto, anzi del programma di Dio Padre attraverso il quale Egli si propone di riservare per Sé stesso un popolo, salvandolo dal peccato e dalle sue conseguenze attraverso l'opera redentrice di Gesù Cristo ed applicata ad esso dallo Spirito Santo attraverso la predicazione dell'Evangelo. Secondo il preciso mandato di Cristo, il seme dell'Evangelo è sparso dalla chiesa in modo indiscriminato, ma la dottrina dell'elezione afferma che l'essere umano, così com'è, non lo accoglierà fintanto che lo Spirito Santo non faccia germogliare quel seme in coloro che il Padre ha affidato al Figlio sin dall'eternità ([=Nuova+Riveduta&versioni[]=C.E.I. Giovanni 6:37, 44, 63-65]; [=Nuova+Riveduta&versioni[]=C.E.I. 17]; [=Nuova+Riveduta&versioni[]=C.E.I. Efesini 1:4-5]).

di A. W. Pink