Letteratura/Sovranitadidio/13-3
La sovranità di Dio, di A. W. Pink |
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Appendice III - Il significato di "Kosmos" in Gv. 3:16
Qualche nostro lettore potrebbe aver avuto l'impressione, quando abbiamo trattato di Giovanni 3:16 nel capitolo "Difficoltà ed obiezioni", che la nostra interpretazione di quel testo sia forzata ed innaturale. La nostra definizione del termine "mondo", infatti, non sembra essere in armonia con il significato e la prospettiva di questa parola in altri brani dove affermare che "mondo" significa "il mondo dei credenti" (gli eletti di Dio), non avrebbe senso.
Molti ci hanno detto: "E' certo che 'mondo' significa 'mondo', cioè tu, io e tutti gli altri". Rispondendo, diremmo: Sappiamo dall'esperienza quanto sia difficile lasciare da parte "le tradizioni degli uomini" e giungere ad un testo che abbiamo udito spiegare in un certo modo dozzine di volte, e studiarlo da noi stessi senza pregiudizi. Ciononostante, questo è essenziale, se davvero vogliamo intendere la mente di Dio. Molti suppongono di conoscere già il semplice significato di Giovanni 3:16, e quindi ne concludono non essere necessario, da parte loro, scoprire l'insegnamento preciso di questo versetto. Inutile dire che un tale atteggiamento ci preclude la scoperta dell'ulteriore luce che potrebbero altrimenti ottenere da questo brano. Eppure, se prendete solo una concordanza, e leggete attentamente i vari brani in cui compare il termine "mondo" (così tradotto da "kosmos"), vi renderete ben presto conto che accertare il significato preciso della parola "mondo" in un dato brano, non è così facile ed immediato come comunemente si crede. La parola "kosmos" e l'equivalente italiano "mondo", non è usata, nel Nuovo Testamento, con un significato uniforme, anzi, è vero il contrario. Essa è usata in maniere diverse. Citiamo, qui di seguito, alcuni versetti dove ricorre questo termine, suggerendo, per ogni caso, un'ipotesi di definizione.
1. "Kosmos" è usato per l'universo nel suo insieme: "Il Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo" (At. 17:24).
2. "Kosmos" è usato in riferimento alla terra: "Or prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta per lui l'ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine" (Gv. 13:1); "passare da questo mondo al Padre" significa "lasciare questa terra". "In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui" (Ef. 1:4); cfr. Giobbe 38:4ss.
3. "Kosmos" è usato in riferimento al "sistema", al "l'ordine di cose" vigente in questo mondo. " Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo" (Gv. 12:31); si confronti con Matteo 4:8 e 1 Giovanni 5:19.
4. "Kosmos" è usato per l'intera umanità. "Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli che sono sotto la legge, affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio" (Ro. 3:19)
5. "Kosmos" è usato in riferimento all'umanità meno i credenti: "Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me" (Gv.15:18). I credenti non "odiano" Cristo, così "mondo" deve significare il mondo degli increduli contrapposto a quello che crede in Cristo e lo ama. "No di certo! Perché, altrimenti, come potrà Dio giudicare il mondo?" (Ro. 3:6). Qui c'è un altro brano in cui "il mondo" non può significare "tu ed io, e tutti gli altri", perché i credenti non saranno "giudicati" da Dio. Ecco così come qui si parla del mondo degli increduli.
6. "Kosmo" è usato in riferimento alle genti, ai Gentili, ai pagani, "gli stranieri", in contrapposizione agli Israeliti. "Ora, se la loro caduta (di Israele) è una ricchezza per il mondo e la loro diminuzione (di Israele) è una ricchezza per gli stranieri, quanto più lo sarà la loro piena partecipazione!" (Ro. 11:12). Notate come il significato di "mondo" nella prima affermazione, sia ulteriormente precisato dalla seconda. Qui "mondo" non può significare "tutta l'umanità" perché n'esclude Israele.
7. "Kosmos" è usato in riferimento solo ai credenti: Giovanni 1:29; 3:16,17; 6:33; 1 Corinzi 4:9; 2 Corinzi 5:19. Lasciamo che i lettori vadano a verificare essi stessi questi brani, e chiediamo loro di notare esattamente, con attenzione, ciò di cui si parla e ciò che, in ciascuno di essi, si intende per "mondo".
Si vede, così, come "kosmos" abbia, nel Nuovo Testamento, almeno sette significati chiaramente definibili. Ci chiediamo, allora: forse che Dio ha usato una parola in questo modo solo per confondere coloro che leggono le Scritture? Rispondiamo: no! Dio non ha neanche scritto la Sua Parola per gente pigra che, invece di prendersi il tempo necessario per "investigare" e studiare attentamente le Scritture, come Marta, è troppo occupata per "servire", lo rimanda sempre, o è troppo occupata con le cose di questo mondo!
Se poi si chiedesse ancora: "In che modo, chi legge le Scritture, potrà sapere quale fra quei sette significati, sia il significato esatto di 'mondo' nel testo in esame?". La risposta è: lo potrà conoscere studiando attentamente, in spirito di preghiera, il contesto in cui si trova il brano, notando, per ognuno dei casi, ciò che si attribuisce a "mondo" e consultando tutti i brani paralleli dei testi in esame.
Il soggetto principale di Giovanni 3:16 è Cristo, come Dono di Dio. La prima affermazione ci parla della motivazione che ha spinto Dio a "dare" il Suo unigenito Figlio, ed essa è il Suo grande "amore"; la seconda affermazione ci informa sull'oggetto per il quale Dio "ha dato" Suo Figlio, cioè per "chiunque (o meglio "tutti coloro") che credono; mentre l'ultima affermazione rende noto il perché Dio abbia "dato" Suo Figlio (il Suo proposito), cioè che tutti coloro che credono "non periscano, ma abbiano vita eterna".
Che la parola "il mondo" in Giovanni 3:16 si riferisca al mondo dei credenti (gli eletti di Dio), in contrapposizione al "mondo degli increduli" (2 Pi. 2:5) è stabilito inequivocabilmente confrontando questo brano con altri che parlano de "l'amore" di Dio. "Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per NOI" (Ro. 5:8); "il Signore corregge QUELLI che egli ama, e punisce tutti coloro che riconosce come figli" (Eb. 12:6); "Noi amiamo perché egli CI ha amati per primo" (1 Gv. 4:19). Dio "ha pietà" degli empi (v. Mt. 18:33). Verso gli ingrati ed i malvagi Egli è "buono" (v. Lu. 6:35). I vasi destinati all'ira Egli sopporta "con grande pazienza" (v. Ro. 9:22), "i Suoi", però, Egli "ama"!