Letteratura/Non dice forse/13

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Indice generale

Ma quel versetto non dice forse che... (di John Samson)

Capitoli: PREFAZIONE - 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20

 

CAPITOLO 13 – MA GIOVANNI 12:32 NON DICE FORSE...

In un capitolo precedente abbiamo già discusso brevemente Giovanni 6:34-45. In quel brano, l'insegnamento di Gesù potrebbe essere riassunto come segue:

Fintanto che non sia concesso [che Dio non lo conceda ad una persona in modo specifico], nessuno può venire a Cristo. Tutti coloro ai quali questo è stato accordato, saranno attratti [tratti] a Cristo e [di fatto] verranno a Cristo, e tutti questi saranno fatti risorgere a vita eterna l'ultimo giorno.

Stando così le cose, che significa Giovanni 12:32, dove Gesù dice:"...e io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me"?

Quel che ora sto per dire vi potrebbe sorprendere, ma come ho cercato di spiegarvi altrove, il termine "tutti" nella Bibbia ha un certo numero di significati diversi. Noi tendiamo a presumere che quando Gesù parla di attirare "tutti", Egli si riferisca ad ogni singolo individuo del pianeta. Beh, quello potrebbe talvolta essere così, ma è il CONTESTO dove troviamo questa frase che ci può dire se questa supposizione sia corretta oppure malriposta.

Anche oggi facciamo uso dei termini "tutti" o "ogni" in molti modi diversi. Quando un insegnante in una classe chiede: "Siamo tutti qui?", oppure "Tutti stanno ascoltando?", comprendiamo che egli non stia parlando di ciascuno dei sette miliardi e più di persone che ci sono sul pianeta, ma degli studenti che compongono quella classe. Quando si usa la parola "tutti", essa è usata in un certo contesto.

In questa illustrazione, il "tutti" si pone nel contesto di un'aula scolastica, e non include tutti i giocatori di calcio in Islanda, "tutti" i dentisti della Danimarca, oppure tutti i commercianti di tappeti della Georgia. Strappare quel "tutti" fuori dal suo contesto e dire che quell'insegnante si riferiva a tutti gli abitanti del mondo, significa equivocare del tutto il modo in cui quella parola è stata usata.

Così, in che modo potremmo comprendere la natura di quell'attirare in Giovanni 12:32?Chi sono esattamente quelli che vengono attirati?

La risposta la troviamo smettendo di essere pigri, impegnandoci in uno studio serio e permettendo alla Scrittura di mettere in questione le nostre tradizioni, i nostri presupposti non pertinenti.

Se allora la nostra comprensione del contesto gioca un ruolo così importante nella corretta interpretazione del testo, qual è esattamente il contesto di Giovanni 12? Beh, si tratta di un contesto diverso da quello che troviamo in Giovanni 6. In Giovanni 12, dei Greci (o Gentili) stavano accostandosi a Gesù e credendo in Lui.

Giovanni 12:20-22"Or tra quelli che salivano alla festa per adorare c'erano alcuni Greci. Questi dunque, avvicinatisi a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, gli fecero questa richiesta: «Signore, vorremmo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea; e Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù".

Il dott. James White, nel suo libro "La libertà del vasaio" (p. 163), descrive quel contesto come segue:

Giovanni 12 racconta degli avvenimenti finali del ministero pubblico di Gesù. Dopo questo particolare avvenimento, il Signore si ritira in un periodo di ministero privato verso i Suoi discepoli poco prima di andare alla croce. Le parole finali del ministero pubblico di Gesù sono sollecitate dall'arrivo di certi Greci che vogliono incontrare Gesù. Quest'importante volgere degli avvenimenti sta all'origine dell'insegnamento che segue. Ora Gesù viene cercato da non-giudei, dei Gentili. E' proprio quando Gesù viene informato di questo, che dice: "L'ora è venuta, che il Figlio dell'uomo dev'essere glorificato" (23). E' dunque questo il contesto che ci conduce alle parole di Gesù del versetto 32-33.

"Ora, l'animo mio è turbato; e che dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma è per questo che sono venuto incontro a quest'ora. Padre, glorifica il tuo nome!». Allora venne una voce dal cielo: «L'ho glorificato, e lo glorificherò di nuovo!». Perciò la folla che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Gli ha parlato un angelo». Gesù disse: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo; e io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me». Così diceva per indicare di qual morte doveva morire".

Io credo che nel suo contesto, quel "tutti" si riferisca aGiudei e Gentili assieme, non a ciascun individuo o persona sulla terra. Attraverso la Sua opera sulla croce, Gesù attirerà a Sé da ogni nazione ogni tipo di persone, incluse quelle che non sono incluse dal Patto al quale è legato Israele. Dobbiamo tenere a mente che questo allora era un pensiero estremamente radicale per i Giudei che Lo ascoltavano pronunciare queste parole.

FOLLIA O PIETRA DI SCANDALO?

Guardiamo la questione da un altro angolo e facciamoci la domanda:"E' vero che tutti sulla terra sono attirati alla croce?". E' forse quello che la Bibbia veramente insegna sulla croce?

Che cosa dice la Scrittura? Dice che per i Gentili la croce è una follia e che per i Giudei è cosa scandalosa. 1 Corinzi 1:22-24"Giudei infatti chiedono miracoli e i Greci cercano sapienza, ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per gli stranieri pazzia; ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio".

Domanda: "Chi è che considera la croce come qualcosa di diverso da una follia o uno scandalo?".

Risposta: "Quelli che sono chiamati ... tanto Giudei quanto Greci" (Per "Greci" qui si intende "Gentili").

Ancora una volta, citando il dott. White:

Per chi Cristo è potenza e sapienza di Dio? Per "i chiamati". Che cos'è la predicazione della croce per quelli che non sono chiamati? Qualcosa che li attira o qualcosa che li respinge? La risposta è ovvia. La croce di Cristo per il mondo è una follia. Queste considerazioni, insieme al contesto immediato dei Gentili che cercano Cristo, rendono chiaro che quando Cristo è innalzato sulla croce, Egli attirerà a Sé tutti, sia Giudei che Gentili. Questo è lo stesso che dire che Egli possiede pecore che non sono di quell'ovile (Giovanni 10:16), i Gentili, che diventano un corpo solo in Cristo (Efesini 2:13-16).

Se noi presumessimo che Dio stia attirando ogni singolo individuo del pianeta, incontreremmo un problema di notevole entità quando usiamo questo per interpretare Giovanni 12:32 (fuori da questo contesto) e poi cerchiamo di comprendere alla sua luce il significato di "attirare" in Giovanni 6:44.

Consideriamo pure che noi avremmo bisogno di dimostrare che il semplice termine "attirare" DEVE avere esattamente lo stesso significato ed oggetti in entrambi i contesti - qualcosa che non ritengo proprio possibile fare.

Qual è il problema?

Beh, se facciamo questo, finiamo solo per ammettere la dottrina non biblica dell'universalismo (tutti verranno salvati).

Perché? Perché Gesù dice in Giovanni 6:44 "Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno". Colui che qui viene attirato è pure fatto risorgere a vita eterna. Se tutti sulla terra fossero attirati, allora tutti sarebbero salvati, il che, sono sicuro che ne converrete, non si tratta di una posizione biblica, perché le Scritture insegnano chiaramente che non tutti erediteranno la vita eterna.

Più che risolvere la questione, questa interpretazione causa gravi problemi e di fatto pregiudica la verità dell'Evangelo. Credo quindi che dobbiamo scartare del tutto questo presupposto, ed interpretare entrambi i brani nel loro contesto biblico. Risultato ne sarà una rivelazione coerente dei propositi sovrani di Dio nell'attirare a Sé i Suoi eletti, per i Suoi propositi, sia Giudei che Gentili, da ogni tribù, popolo, lingua e nazione.