Letteratura/Non dice forse/01

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Indice generale

Ma quel versetto non dice forse che... (di John Samson)

Capitoli: PREFAZIONE - 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20

 

CAPITOLO 1: IL LUOGO DA CUI INIZIARE: SORPRESO DALLA GRAZIA COMUNE

La grazia comune. Si tratta di un termine usato in teologia per descrivere quella grazia che Dio si compiace di dare ad ogni persona vivente del pianeta Terra. È chiamata "comune" non perché sia di poco prezzo, a buon mercato, da prendersi per scontata, ma perché tutti i viventi in comune la ricevono.

Per definizione la grazia non può mai essere qualcosa che si possa esigere o che si meriti. Dio dà la Sua grazia non perché debba darla, ma perché Egli decide di impartirla. La Scrittura dice che Dio"fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti"(Matteo 5:45).

Dio è davvero molto generoso. Egli non discrimina il non-cristiano nel non mandargli la pioggia di cui ha bisogno, ma la dà gratuitamente sia a santi che a peccatori.Quelloè ciò che dovrebbe stupirci. Anzi, la grandezza di questo fatto è tale da farci davvero stare a bocca aperta. Eppure, il concetto di grazia comune di solito non suscita in noi questi sentimenti, forse perché ci siamo tanto abituati, perché è così comune. Dobbiamo, però, ricordarci sempre che Dio si dimostra estremamente generoso nel concedere questo tipo di grazia, perché il punto è cheEgli non sarebbe tenuto a farlo.

Attraverso l'uso di un breve racconto, vorrei farvi dare un'occhiata nel perché la grazia comune dovrebbe stupirci a questo modo.

Il racconto riguarda una giovane donna di 18 anni di York, in Inghilterra. Nata a Malta da genitori irlandesi, era fidanzata ad un brillante giovanotto dell'esercito britannico. Avevano progettato che, non appena la guerra fosse finita, entrambi avrebbero servito il Signore come missionari, dovunque Egli li avrebbe condotti.

Mandato in Francia durante il famoso D-Day del 6 giugno 1944, il giovane è gettato nel più bel mezzo della battaglia per la conquista della città di Caen, in Normandia. Tragicamente, poche settimane dopo, il 10 luglio 1944, egli è ucciso da una delle pallottole nemiche.

Nell'udire la notizia della morte del suo fidanzato, la giovane donna ne rimane devastata, con il cuore affranto. Mentre partecipa a dei culti a York, nei mesi che seguono, avrebbe udito di drammatiche testimonianze di protezione divina, allorché i militari ritornavano a casa e narravano le loro esperienze. Tutti questi soldati che ritornavano erano stati protetti da pericoli imminenti. Molti di questi soldati erano estremamente consapevoli del diretto intervento del Signore nel conservarli in vita. Ciononostante, la giovane donna doveva vivere sapendo che l'uomo che amava non sarebbe più tornato a casa.

Quante domande tormentavano la mente di questa giovane donna. Nulla che le si potesse dire avrebbe potuto consolarla e calmare il suo dolore e cordoglio. E quelle domande ostili e persistenti continuavano ad affliggerla.

Un giorno, era corsa in camera sua, gettandosi sul letto a piangere con grande dolore, come spesso faceva. Poi, qualcosa di molto forte le avvenne, un'esperienza che le cambia la vita. Il Signore stesso appare a questa giovane donna. Il bagliore della Sua gloria riempie la sua stanza. Non dice una parola. In quel momento, però, il Signore le aveva teso la mano. Era stata totalmente rapita dallo sguardo dei Suoi occhi. Le sorrideva e tutte le sue domande in un attimo erano scomparse. Il grido del suo cuore aveva trovato una risposta da quell'unico Suo sguardo, pieno di indicibile amore.

Quella giovane donna parla raramente oggi di quanto le era accaduto. Però, quando lo fa, di solito solo a suoi stretti familiari ed amici, ancora una volta le scendono le lacrime solo a pensare alla grazia che aveva trovato nel volto di Cristo.

Il racconto continua. Nello stesso tempo, un giovane militare gallese era di stanza nella stessa città di York in Inghilterra. Cresciuto cattolico-romano, questo giovane aveva avuto una forte conversione a Cristo mentre serviva nell'esercito britannico a Gibilterra. Nel comprendere l'Evangelo di Cristo, questo giovane era uscito dal sistema della Chiesa cattolica-romana, affrontandone però l'ostilità della sua famiglia. In seguito segue un corso di addestramento per servire come cappellano militare presso le forze armate britanniche.

Avendo la vocazione di evangelista, questo giovane aveva visto innumerevoli uomini venire a Cristo mentre serviva in Francia ed in Belgio. Per un periodo di 18 mesi, il numero dei soldati che aveva visto giungere alla fede in Cristo erano arrivati ad essere ogni settimana delle centinaia.

Un giorno, questo giovane uomo stava predicando nella città di York, ed i suoi occhi cadono su una certa giovane donna - quella della nostra storia. I due cominciano ben presto a vedersi e, dopo un po' si sposano.

Passano anni di vita coniugale, e la speranza di avere un figlio cresceva sempre più forte. Quanto avrebbero voluto avere un figlio! Eppure il tempo passava senza che questo mai avvenisse.

Trascorrono 17 anni di matrimonio e ancora nessun figlio. Proprio quando sembrava che ogni speranza fosse perduta, la giovane donna rimane incinta. Che gioia aveva dovuto riempire quella casa a questa magnifica notizia!

Due settimane prima del tempo, il bambino sta per nascere. Ne subentrano delle complicazioni e la madre perde molto sangue. La madre non stava affatto bene mentre il bambino lottava per la sua stessa vita. Una volta nato, il bambino è subito messo nell'incubatrice, dove ogni suo respiro affannoso diventa una dura lotta.

Anni più tardi, il padre scrive queste parole:"Mi ricordo di essere stato chiamato in ospedale dove mio figlio giaceva fra la vita e la morte. Quando mi vedeva, si protendeva disperatamente verso di me. Non potevo fare nulla. Egli era in una tenda ad ossigeno. Il dottore mi diede una triste occhiata di solidarietà scuotendo la testa. Il bambino stava morendo".

E continua:"Trovo così un angolo dove mi sono messo a pregare. Ho ringraziato Dio per la gioia che quel bambino aveva portato nella mia vita, per il privilegio di avere la responsabilità del suo benessere, anche se per poco tempo. Ho detto a Dio quanto significasse quel bambino per me ed aggiungo: 'di fatto egli appartiene a Te, ieri, ora e sempre. Signore, io lo affido alla Tua protezione. Egli per me vale più della mia vita, ma se lo vuoi prendere, io continuerò ad amarti e ti loderò per tutti i miei giorni. Quello, come avevo imparato anni più tardi, era un sacrificio di lode".

La madre e il bambino sopravvivono e, di fatto, il bambino cresce robusto, in piena salute, fase dopo fase della sua prima infanzia. Poi, all'età di 13 mesi comincia a sviluppare una tosse, che diventa persistente. Il medico la diagnostica come una laringo-tracheo-bronchite.

Ogni sera dalle 8 alle 9, dalle 11 a mezzanotte, e poi di notte, dalle 4 alle 5, il bambino avrebbe tossito ad respiro che prendeva. La madre cercava ogni volta delle medicine e delle bevande calde, sperando di dargli un po' di sollievo, mentre l'intera famiglia cercava di dormire un po', almeno fino alla prossima sua crisi di tosse. Come potete immaginare, i genitori avrebbero avuto una ben difficile giornata di lavoro, dopo una tale disturbata notte.

Il problema diventa sempre più pronunciato, tanto che ogni notte era punteggiata almeno da tre ore di tosse costante, con permanente disturbo del sonno.

Questo va avanti così per quattro anni.

Ogni autunno, il bambino era portato in ospedale in una tenda ad ossigeno per ristabilirsi un po' da queste severe crisi di respiro e di tosse. Al suo ritorno a casa, i genitori dovevano tenere un bollitore elettrico nella sua stanza per aiutarlo durante i suoi attacchi di bronchite.

Dal settembre fino a maggio (dall'età di tre fino a sette anni) al ragazzo non era permesso di giocare fuori casa e sua madre doveva inventarsi giochi con carta e matite per intrattenerlo. All'età di 4 anni è sottoposto ad un'operazione di estrazione delle tonsille per vedere se questo avesse aiutato nella situazione, ma non vi sarà riposo fino all'età di sette anni quando le continue preghiere ricevono risposta e gli attacchi di tosse si fermano.

I ragazzi del vicinato erano tutti più vecchi di lui, e così, quando aveva 8 anni, gli è permesso di correre e giocare un po' a calcio. Questo deve avere ispirato il ragazzo, perché, più tardi, nella squadra di calcio degli studenti di Chester, egli ne diventa il maggiore capocannoniere all'età di 14 e 15 anni. Una volta aveva segnato ben 9 goal in una singola partita ed i suoi allenatori cercavano di aiutarlo a diventare un giocatore di calcio professionista.

Il Signore, però, per lui, aveva progetti molto diversi. Oggi serve il Signore come ministro dell'Evangelo. Sono sicuro che ne converrete che egli sia un trofeo della grazia di Dio.

Perché vi ho raccontato tutto questo?

Beh, lasciate che vi dica i nomi dei due genitori della storia. Il nome della donna è Muriel Grace Macnamara, e il nome dell'uomo è il rev. Redvers Joseph Samson. Quella signora è mia madre e quell'uomo è mio padre. Quindi, quella storia è in realtà, pure la mia storia.

Io ero quel bambino che lottava fra la vita e la morte. Io ero quel bambino con gravi problemi di salute che solo a cercare di aiutare mio padre a spalare la neve di fronte a casa avrebbe significato correre all'ospedale con una doppia polmonite; e io sono quello stesso giovanotto che voleva diventare un grande calciatore, prima che il Signore intervenisse ad inviarlo in una direzione diversa. Ogni respiro che io faccio è un dono della Grazia divina.

Io sono strabiliato quando penso a Dio, alla Sua grazia, che permette a tanti Suoi nemici di continuare a respirare la Sua aria e vedere gli splendori della Sua creazione, ogni giorno che Egli manda, ed essi godono della luce e del calore del sole come pure dei benefici della Sua pioggia. Davvero il Signore è straordinariamente generoso.

Il Signore è buono verso tutti. Egli è il Datore di ogni vita e sostiene la vita sia dei predicatori dell'Evangelo che dei terroristi. La Scrittura dice:"...e non è servito dalle mani dell'uomo, come se avesse bisogno di qualcosa; lui, che dà a tutti la vita, il respiro e ogni cosa. Difatti, in lui viviamo, ci muoviamo, e siamo, come anche alcuni vostri poeti hanno detto: 'Poiché siamo anche sua discendenza'"(Atti 17:25,28).

Il fatto stesso che voi stiate ora leggendo queste parole testimonia del fatto che Dio sia indicibilmente buono verso di voi. Un vecchio inno dice: "Contate le vostre benedizioni, nominatele una per una, e sarete sorpresi di ciò che il Signore ha fatto per voi".

Mentre vi prendete del tempo per riflettere sulle benedizioni che Dio vi ha elargito durante la vostra vita, confido che voi, come me, rimaniate stupefatti della grazia comune. Voi ed io stiamo vivendo, respirando e muovendoci, grazie alla misericordia che Dio ci elargisce. Non è qualcosa da prendere alla leggera. Grazia comune è la designazione fatta dai teologi e parla di quanto la grazia ci accomuni solo in contrasto a quella grazia che è speciale. Nella grazia comune, Dio dà vita e salute, sole e pioggia, a quelli che non la meritano. Nella speciale grazia elettiva, Dio sceglie di intervenire nella vita di alcuni (ma non di tutti) quelli che già fanno esperienza della grazia comune, e impartisce vita nella morte di cuori umani affinché risorgano dalla morte spirituale (per nascere di nuovo).

Ed è a questo tema - la speciale grazia elettiva di Dio - che ora si rivolgerà il resto di questo volume, sia nel proclamarla che nel difenderla.