Confessioni di fede/Gallicana/23
Confessione di La Rochelle (o Gallicana) |
Articolo XXIII - L'uso della Legge e dei Profeti
Noi crediamo che tutte le figure della legge siano cessate con la venuta di Gesù. Cionondimeno, benché le cerimonie dell'Antico Testamento non siano più in uso, noi crediamo che noi troviamo nella Persona di Cristo - in cui tutte le cose sono state compiute - la sostanza e la realtà di ciò che esse rappresentavano e significavano.Inoltre, noi crediamo che sia necessario fare uso della Legge e dei Profeti sia per regolare la nostra vita che per essere confermati nelle promesse dell'Evangelo.
Romani 10:4; Matteo 5:17; Colossesi 2:17; Ebrei 9:11-14, 24-28; 10:10, 13-18; Deuteronomio 4:2; 13:1; Romani 7:12; 2 Timoteo 3:16; 2 Pietro 1:19.
Nota. Gli interpreti non sono d'accordo sull'espressione al termine del paragrafo: "per essere confermati nelle promesse dell'Evangelo" o "per confermare le promesse dell'Evangelo"? La Confessione belga dice: "pertanto noi usiamo ancora le testimonianze prese dalla Legge e dai Profeti per confermarci nel Vangelo e anche per regolare la nostra vita in tutta onestà, alla gloria di Dio, secondo la sua volontà" XXV. Nell'Istituzione, Calvino dichiara "Non è difficile giudicare ora quale sia il fine a cui mira la Legge: una giustizia perfetta onde la vita dell'uomo si conformi, come ad un modello, alla purezza di Dio. Il Signore ha espresso nella Legge la propria natura talché se qualcuno adempisse quanto vi è prescritto, rifletterebbe nella propria vita l'immagine di Dio" (2:8:51).