Liturgie/Noi non predichiamo noi stessi
Noi non predichiamo noi stessi
"Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù, il Signore, e siamo vostri servi per amore di Gesù" (2 Co. 4:5).
Vi sono molti, molti modi, in cui falsi predicatori predicano sé stessi ed evitano di predicare Cristo e l'Evangelo della salvezza, da Lui soltanto condizionato. Quand'è che un predicatore predica sé stesso e non Cristo?
- Quando egli predica la salvezza, o parte di essa, focalizzata sul peccatore, invece di essere totalmente focalizzata su Cristo.
- Quando predica la giustificazione di fronte a Dio fondata su qualsiasi altra base che non sia il sangue e la giustizia imputata di Cristo, e quando non fa sforzo alcuno nell'escludere qualsiasi contributo dei migliori sforzi del peccatore come base della salvezza.
- Quando cerca di evitare lo scandalo dell'Evangelo rifiutando di dire che chiunque sia ignorante della giustizia di Cristo imputata o non sottomesso ad essa, è perduto e le sue opere non sono accettabili agli occhi di Dio. Quando parla di pace, e pace non c'è, per suscitare la lode e l'approvazione degli uditori.
- Quando rifiuta di predicare chiaramente la necessità del ravvedimento e fa sapere ai peccatori che tutto ciò che viene posto prima della fede giustificante, non importa quanto morale o religioso possa essere, sono opere morte, un frutto a morte, ed atti di aperta idolatria, perché sono il frutto di una propria pretesa giustizia.
- Quando cerca di motivare i suoi ascoltatori all'ubbidienza, al culto, all'amore, alle buone opere ed alla bontà su qualsiasi altra base che non sia l'assoluta certezza della salvezza condizionata da Cristo soltanto, la certezza della vera fede. Quando li cerca di motivare con paure legalistiche di castigo e dubbi basati sulla legge quanto alla certezza della loro finale gloria.
- Quando comincia a considerare più di quanto gli uomini dicano e facciano se egli predica il chiaro Evangelo e le sue dottrine, piuttosto che la gloria di Dio e la preminenza di Cristo in queste questioni di salvezza. Quand'è più interessato alle possibili reazioni dei peccatori che non con la gloria di Dio.
- Quando cerca di conquistare per sé stesso dei seguaci e stabilisce un rapporto basato sulla sua propria personalità, piuttosto che l'Evangelo di Cristo. Quando compromette d'Evangelo e tiene da parte la verità al fine di procurarsi opportunità di predicare.
- Quando difende la propria esperienza religiosa, e l'esperienza di altri, sia o no coerente con l'Evangelo di Dio, e rifiuti di giudicare ogni cosa con la Parola di Dio.
- Quando cerca di intimidire la gente per farla essere d'accordo con lui e seguirlo sulla base di qualunque altra cosa che non sia: "Così dice il Signore", la chiara testimonianza della sola Parola di Dio.
Questi sono solo alcuni dei modi in cui i predicatori predicano sé stessi più che Cristo. C'è però un unico modo per predicare Cristo. Predichiamo Cristo quando predichiamo TUTTO CIO' CHE RIGUARDA LA SALVEZZA condizionata da Lui soltanto. Predichiamo Cristo quando diciamo ai nostri uditori che è SOLO CIO' CHE EGLI FECE PER I PECCATORI, LA SUA OPERA E LA SUA MORTE, che fa la differenza fra salvati e perduti, paradiso e inferno.
[di Bill Parker, tradotto da Paolo Castellina, martedì 4 agosto 1998. Tutte le citazioni bibliche, salvo diversamente indicato, sono tratte dalla versione "Nuova Diodati", edizioni La Buona Novella, Brindisi, 1991].