Confessioni di fede/Westminster/Catechismo minore/cmw097

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Indice generale

Catechismo minore di Westminster

Domande:1- 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40 - 41 - 42 - 43 - 44 - 45 - 46 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68 - 69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75 - 76 - 77 - 78 - 79 -80 - 81 - 82 - 83 - 84 - 85 - 86 - 87 - 88 - 89 - 90 - 91 - 92 - 93 - 94 - 95 - 96 - 97 - 98 - 99 - 100 - 101 - 102 - 103 - 104 - 105 - 106 - 107-  

97. D. Che cosa si richiede per una degna partecipazione alla Cena del Signore?

R. A coloro che desiderano partecipare degnamente alla Cena del Signore si richiede che si esami­nino per vedere se essi vi riconoscono il corpo del Signore, se hanno fede di nutrirsi di Lui, se si sono ravveduti, se manifestano amore e nuova obbedienza; altrimenti, se venissero indegnamente, essi mangerebbero e berrebbero la loro propria condan­na.

Riferimenti biblici

  • "Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se non discerne il corpo del Signore" (1 Corinzi 11:28-29);
  • "Esaminatevi per vedere se siete nella fede; mettetevi alla prova. Non riconoscete che Gesù Cristo è in voi? A meno che l'esito della prova sia negativo" (2 Corinzi 13:5);
  • "Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati" (1 Corinzi 11:31);
  • "Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo? Siccome vi è un unico pane, noi, che siamo molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell'unico pane" (1 Corinzi 10:16-17);
  • "Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità" (1 Corinzi 5:7-8);

Commento

Gli elementi della S. Cena sono e rimangono pane e vino. Non c'è presenza fisica del Signore, non vi è alcun miracolo. Solo coloro che ricevono questi segni e simboli con vera fede, partecipa­no spiritualmente ai benefici dell'unico sacrificio di Cristo.

Ne hanno beneficio spirituale solo co­loro che vi partecipano "degnamente". Ciò non significa però "meritarlo" (nessuno lo potrebbe) ma avere quell'atteggiamento della mente e del cuore che sia convenevole). Devono saper "discer­nere il corpo del Signore", cioè devono comprendere la differenza fra la morte di Gesù Cristo e qualsiasi altra morte, apprezzare la natura dell'opera di Cristo nel soffrire l'ira di Dio in favore del Suo popolo e per loro personalmente, riconoscere la sofferenza e morte del Salvatore come propiziazione per i nostri e loro peccati.

La persona "degna" riconosce la sua indegnità ed ha un cuore pieno di gratitudine per ciò che Dio ha compiuto per lui in Cristo. Dobbiamo esaminare noi stessi per verificare se abbia­ mo un giusto rapporto con Lui, se abbiamo ravvedimento, fede, amore ed obbedienza, se queste realtà sono presenti in noi, se accostiamo alla mensa del Signore comprendendo di aver biso­gno di essere perdonati e purificati, desiderando che il Signore ci dia la forza per vivere meglio per Lui, allora siamo "degni" e possiamo ricevere con gioia questo sacramento.

  • What is required to the worthy receiving of the Lord's Supper? It is required of them that would worthily partake of the Lord's Supper, that they examine themselves of their knowledge to discern the Lord's body, of their faith to feed upon him, of their repentance, love, and new obedience; lest coming unworthily, they eat and drink judgment to themselves.
  • Ut digne quis participet cœnam Dominicam quid requiritur? Qui cœnam Dominicam digne cupiunt participare, requiritur, ut semet examinent cum de cogniti sua, qua corpus Domini valeant discernere, tum de fide sua, qua vescantur ipso, tum etiam de resipiscentia sua, amore ac obedientia nova; ne forte indigni si advenerint, judicium edant bibantque sibimetipsis.