Teopedia/Eresia/Giustificazione per sola fede

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Giustificazione per sola fede

La dottrina della giustificazione per fede sostenuta da Martin Lutero, che definisce il credente come giustificato esclusivamente per la fede nella grazia di Dio operata attraverso Cristo, è considerata da alcune tradizioni cristiane come problematica o persino eretica per diverse ragioni teologiche, storiche e dottrinali. Analizziamo perché e come questo insegnamento è stato percepito in modo contrastante.

1. La prospettiva cattolico-romana

Dalla prospettiva cattolica, l'idea della giustificazione per sola fede (sola fide) è stata considerata una distorsione della dottrina cristiana, specialmente alla luce dell'insegnamento tradizionale sulla giustificazione come un processo che coinvolge sia la fede che le opere, cooperando con la grazia divina. Il Concilio di Trento (1545-1563), in risposta alla Riforma protestante, ha formulato una condanna ufficiale della dottrina luterana, affermando che:

  • La giustificazione è un processo che inizia con il battesimo, prosegue attraverso la collaborazione con la grazia, e include non solo la fede, ma anche la speranza e la carità, così come le buone opere.
  • La dottrina della sola fide è stata vista come una riduzione indebita della dimensione attiva della risposta del cristiano alla grazia, favorendo, secondo il giudizio della Chiesa cattolica, una comprensione "passiva" e "legalistica" della salvezza. Per la Chiesa, questa visione riduce il ruolo trasformativo della grazia che santifica l'uomo, rendendolo effettivamente giusto.

In questo senso, il Concilio di Trento dichiarò che coloro che sostenessero che "l'uomo è giustificato per sola fede... senza che sia richiesta la cooperazione delle sue opere", incorressero in anatema. La resistenza cattolica alla posizione di Lutero si radicava dunque in una visione più olistica della salvezza, che considera la cooperazione dell'essere umano con la grazia di Dio un elemento essenziale per il processo di santificazione.

2. La prospettiva ortodossa orientale

La Chiesa ortodossa orientale, pur non avendo direttamente condannato Lutero con lo stesso fervore del cattolicesimo romano, ha espresso riserve sull'interpretazione della giustificazione per sola fede. La visione ortodossa pone un forte accento sulla divinizzazione (theosis), ovvero il processo attraverso cui il cristiano partecipa alla vita divina attraverso la comunione con Dio. La fede, secondo l'Ortodossia, non può essere separata dalla trasformazione morale e spirituale del credente, che è resa possibile attraverso la cooperazione con la grazia divina e le pratiche sacramentali.

La dottrina della sola fide, interpretata come una fede che "da sola" giustifica senza l'effettivo cambiamento dell'individuo, potrebbe essere vista da alcuni come un'eresia, poiché potrebbe sembrare che Lutero enfatizzasse un cambiamento legale o esterno (la dichiarazione giuridica di giustizia) piuttosto che un reale rinnovamento ontologico dell'uomo. Gli ortodossi, inoltre, hanno storicamente percepito il dibattito occidentale sulla giustificazione come una "dicotomia" che riflette le peculiarità teologiche latine, estranea alla loro tradizione.

3. Perché questa dottrina è così divisiva?

La dottrina della giustificazione per fede è considerata "l'articulus stantis et cadentis ecclesiae" da Lutero perché tocca il cuore del messaggio del Vangelo, secondo la sua comprensione: il peccatore è giustificato gratuitamente, per la sola fede nell'opera compiuta da Cristo, senza alcun merito personale. Per Lutero, qualsiasi compromesso su questo punto significava oscurare l'opera di Cristo e subordinare la grazia di Dio alle opere umane, contraddicendo la natura gratuita della salvezza.

Questa enfasi sul sola fide può apparire eretica a chi, come la Chiesa cattolica e alcune tradizioni ortodosse, ritiene che una comprensione della fede disgiunta dalla carità e dalle opere rischi di banalizzare la chiamata alla santità e alla vita cristiana trasformata. Queste tradizioni temono che il messaggio di Lutero possa incoraggiare un approccio alla fede "passivo" o persino "superficiale", nonché una visione giuridica e frammentaria della salvezza, laddove la Chiesa ha sempre promosso una visione dinamica e integrata di fede e opere.

Conclusioni

In sintesi, alcune tradizioni cristiane considerano la dottrina luterana della giustificazione per sola fede come eretica perché la percepiscono come una deformazione della comprensione biblica e storica della salvezza che deve abbracciare la grazia, la fede, la carità e la cooperazione umana. Le accuse di eresia derivano, dunque, da un disaccordo sulla centralità e la natura della giustificazione, nonché da differenze nei rispettivi approcci alla relazione tra fede e opere.