Teopedia/Eresia/Verità parziale divenuta totalizzante

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Verità parziale divenuta totalizzante

E' possibile considerare l'eresia come un'indebita eccessiva accentuazione di una dottrina storicamente ortodossa che conduce a visioni unilaterali ed estremizzate della fede cristiana. Questo approccio ha una certa risonanza con le riflessioni teologiche di diversi padri della Chiesa, che hanno visto nell'eresia un tentativo di ridurre la complessità e la pienezza della verità cristiana a un singolo aspetto, distorcendone così l'insieme.

Questa definizione mette in luce un punto chiave: l'eresia spesso non nasce da un rigetto totale della verità cristiana, ma piuttosto da una deformazione di un elemento autentico del credo. Storicamente, molte eresie hanno preso elementi validi della fede e li hanno amplificati o applicati in modo sproporzionato, fino al punto di escludere o minimizzare altre verità necessarie per mantenere l'equilibrio e la coerenza della fede cristiana. Per esempio:

  • Il monofisismo sottolineava la natura divina di Cristo al punto da negare o ridurre l'importanza della sua natura umana.
  • L'arianesimo accentuava la subordinazione del Figlio al Padre, arrivando a negare la divinità completa del Figlio stesso.
  • Il pelagianesimo esaltava il ruolo della volontà umana nella salvezza, ma lo faceva a scapito della necessità della grazia divina.

Questo schema può essere descritto come una "verità parziale divenuta totalizzante": una dottrina legittima viene isolata dal contesto complessivo del dogma cristiano, portando a un approccio distorto che non rispetta più la pienezza della fede rivelata. Tommaso d'Aquino, per esempio, affermava che l'eresia spesso comporta "la scelta di una parte" della verità contro l'intera verità, rifiutando il tutto per affermare il proprio "parziale".

Questa concezione dell'eresia è utile perché evita di vedere ogni devianza teologica semplicemente come un rifiuto "cattivo" della verità; piuttosto, suggerisce che, nella maggior parte dei casi, l'eresia è frutto di uno squilibrio, di una verità deformata. Ciò implica che il rimedio a tali errori potrebbe essere la ricalibrazione della fede, una ricomposizione delle sue parti nel giusto equilibrio e armonia. Questo approccio sottolinea, inoltre, il ruolo fondamentale della Chiesa e della comunità cristiana nel mantenere un'interpretazione equilibrata della fede, opponendosi alle estremizzazioni che emergono nel corso della storia.