Teopedia/Scala santa

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La "Scala santa"

La "Scala santa"

La cosiddetta "Scala Santa" si trova a Roma, vicino alla Basilica di San Giovanni in Laterano. Questa scala è tradizionalmente ritenuta essere quella che Gesù salì per essere giudicato da Ponzio Pilato a Gerusalemme. Le scale furono portate a Roma nel IV secolo da Sant'Elena, madre dell'imperatore Costantino.

Descrizione:

  • Struttura: La Scala Santa consiste in 28 gradini di marmo bianco, protetti da due scale di legno ai lati che permettono ai visitatori di salire senza camminare direttamente sui gradini sacri.
  • Rituale: I pellegrini salgono questi gradini in ginocchio come atto di penitenza e devozione. Questo atto è visto come un modo per ottenere indulgenze plenarie, che, secondo la dottrina cattolica, possono ridurre o eliminare completamente la pena temporale dovuta per i peccati.

Giustificazione Teologica e Storica nel Cattolicesimo Romano:

  1. Indulgenze: Il concetto di indulgenza è centrale. Le indulgenze sono una sorta di "rimissione" della pena temporale per i peccati, che si aggiunge alla remissione della colpa ottenuta attraverso il sacramento della Confessione. Salire la Scala Santa in ginocchio è considerato un atto di grande devozione che può meritare questa indulgenza.
  2. Devozione e Penitenza: Questo atto è visto come una forma di penitenza fisica e spirituale. La sofferenza fisica minima di salire in ginocchio è simbolica della sofferenza di Cristo e della necessità personale di penitenza per i peccati.
  3. Tradizione: La tradizione è un elemento chiave nella fede cattolica. L'atto di salire la Scala Santa in ginocchio è radicato in secoli di pratica e venerazione, rafforzando la continuità e l'autenticità della fede.
  4. Simbolismo: Salire la scala in ginocchio è un atto di umiltà e venerazione. Simboleggia il cammino spirituale del fedele verso la santità, seguendo le orme di Cristo.
  5. Connessione con Cristo: Vi è una credenza che salire questi gradini in modo devoto e con il cuore contrito possa avvicinare il fedele all'esperienza e al sacrificio di Gesù, creando un legame spirituale diretto con la Passione di Cristo.

In sintesi, la pratica di salire la Scala Santa in ginocchio è giustificata nel cattolicesimo romano attraverso una combinazione di teologia dell'indulgenza, valore della penitenza, tradizione storica, simbolismo e la ricerca di una connessione più profonda con la vita e le sofferenze di Gesù Cristo.

La critica del Protestantesimo

Il Protestantesimo classico, che trae le sue radici principalmente da Martin Lutero, Giovanni Calvino, e altri riformatori del XVI secolo, offre una critica alla pratica della Scala Santa e al rituale di salirvi in ginocchio attraverso diversi punti focali teologici e dottrinali:

  1. Indulgenze e Penitenza: Una delle critiche più forti riguarda la dottrina delle indulgenze, che Lutero attaccò con le sue "95 Tesi". Il Protestantesimo sostiene che la salvezza viene per grazia attraverso la fede, non attraverso opere o devozioni come salire una scala in ginocchio. La penitenza, secondo i protestanti, è un cambiamento di cuore e vita, non un atto fisico che potrebbe essere visto come una 'compensazione' per i peccati.
  2. Tradizione vs. Scrittura: I protestanti enfatizzano il principio di "sola Scriptura" (Scrittura sola), che implica che tutte le pratiche e le dottrine devono essere giustificate direttamente dalla Bibbia. La pratica della Scala Santa non trova un supporto esplicito nelle Scritture, quindi è vista come una tradizione umana che non ha autorità divina. Questo contrasta con l'importanza che il Cattolicesimo romano attribuisce alla tradizione orale e scritta.
  3. Idolatria e Superstizione: Esiste una critica implicita che tali pratiche possano sfociare in una forma di idolatria o superstizione, dove l'atto fisico diventa quasi magico o salvifico di per sé. I protestanti potrebbero vedere in questo un tentativo di manipolare la grazia di Dio attraverso atti esteriori, piuttosto che attraverso una fede interna e una vita trasformata.
  4. Venerazione delle Reliquie: La venerazione delle reliquie, come le presunte gocce di sangue di Cristo sulla Scala Santa, è spesso vista con scetticismo o disapprovazione. Il Protestantesimo classico tende a sminuire l'importanza delle reliquie, vedendole come distrazioni dalla vera devozione a Cristo e alla sua parola.
  5. Diminuzione dell'Unicità del Sacrificio di Cristo: La pratica potrebbe essere interpretata come una reiterazione o un'aggiunta al sacrificio di Cristo, che secondo la teologia protestante è unico, completo e sufficiente per la salvezza dell'umanità. Qualsiasi atto che sembri aggiungere o replicare questo sacrificio potrebbe essere visto come una diminuzione della sua unicità.
  6. Rituali e Simbolismo: Mentre il Cattolicesimo utilizza rituali e simboli come mezzi di grazia e devozione, il Protestantesimo classico potrebbe vedere questi atti come mere formalità che non necessariamente riflettono un cambiamento interiore genuino. La salita in ginocchio potrebbe essere vista come un atto che, se non accompagnato da vero pentimento e fede, è privo di valore salvifico.

In sintesi, la critica protestante alla Scala Santa e al suo rituale si basa sulla centralità della Scrittura, la giustificazione per sola fede, la critica alle indulgenze e alla venerazione delle reliquie, e l'idea che la salvezza e la santificazione non dipendano da atti fisici o tradizioni umane, ma da una relazione personale con Dio attraverso Cristo.

Riferimenti