Teopedia/Benedictus

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Benedictus (Cantico di Zaccaria)

Benedictus

Il Benedictus è un cantico contenuto nel primo capitolo del Vangelo secondo Luca (Luca 1:68-79) con il quale Zaccaria loda e ringrazia Dio perché nella sua fedeltà ha salvato il suo popolo. Per questo è conosciuto anche come Cantico di Zaccaria. Il cantico è scritto nell'originale in greco come tutto il Vangelo di Luca. Il suo nome deriva dalla prima parola della traduzione latina (Benedictus Dominus, Deus Israel).

Il Pulpit Commentary fa riferimento alla credenza che il Benedictus sia stato "introdotto per la prima volta nel culto pubblico della Chiesa verso la metà del VI secolo da San Cesario di Arles". Nella Chiesa cattolica romana, il Benedictus fa parte delle Lodi, probabilmente a causa del canto di ringraziamento per la venuta del Redentore nella prima parte del cantico. Si ritiene che sia stato introdotto per la prima volta da Benedetto da Norcia. Secondo Durando, anche l'allusione alla venuta di Cristo sotto la figura del sole nascente ha avuto una certa influenza sulla sua adozione. È presente anche in vari altri uffici liturgici, in particolare durante un funerale, al momento della sepoltura, quando le parole di ringraziamento per la Redenzione sono appositamente presenti come espressione di speranza cristiana. È uno dei cantici del servizio anglicano della Preghiera del mattino (o Mattutino) secondo il Book of Common Prayer, dove viene cantato o recitato dopo la seconda lezione (del Nuovo Testamento), a meno che non venga usato il Salmo 100 ("Jubilate Deo"). Può anche essere usato come cantico nel servizio luterano del Mattutino.

Il cantico costituisce sostanzialmente una lode a Dio, che ha mantenuto la sua alleanza nei confronti di Israele suscitando «nella casa di Davide» un Salvatore (Gesù Cristo). Il passo 1:76-77 è invece una profezia (Zaccaria stesso è detto «profetare» all'inizio del cantico) riferita a Giovanni Battista, chiamato «profeta dell'Altissimo» perché andrà a «preparare le vie» al Cristo.

"Benedetto sia il Signore, il Dio d'Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, e ci ha suscitato un potente salvatore nella casa di Davide suo servo, come aveva promesso da tempo per bocca dei suoi profeti, uno che ci salverà dai nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano. Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto, del giuramento che fece ad Abraamo nostro padre, al fine di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, lo servissimo senza paura, in santità e giustizia, alla sua presenza, tutti i giorni della nostra vita. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai davanti al Signore per preparare le sue vie, per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante il perdono dei loro peccati, grazie ai sentimenti di misericordia del nostro Dio, per i quali l'Aurora dall'alto ci visiterà, per risplendere su quelli che giacciono in tenebre e in ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace".

Ortodossia orientale

Gli ortodossi orientali (sia greci che russi) hanno un canto liturgico che corrisponde al Benedictus latino (Luca 1:68-79). Nella tradizione ortodossa, questo inno è noto come Cantico di Zaccaria o semplicemente Benedictus (Μπενεντίκτους in greco, Бенедиктус in russo) nelle traduzioni liturgiche.

Tuttavia, il suo uso è meno prominente rispetto alla tradizione cattolica romana, dove il Benedictus è cantato quotidianamente nelle Lodi mattutine. Nella liturgia ortodossa, non è fissato in modo così centrale nella preghiera quotidiana come avviene nel rito romano. Tuttavia, il testo biblico del Cantico di Zaccaria è presente in diversi contesti liturgici, soprattutto nelle preghiere mattutine, ma senza un uso musicale uniformemente standardizzato come nel caso del canto gregoriano. In generale, è più comune trovare canti che utilizzano il Magnificat (Cantico di Maria) o il Nunc Dimittis (Cantico di Simeone) nella liturgia ortodossa rispetto al Benedictus.

Testo latino

Benedictus Dominus, Deus Israel,*
quia visitavit et fecit redemptionem plebis suae
et erexit cornu salutis nobis*
in domo David pueri sui,
sicut locutus est per os sanctorum,*
qui a saeculo sunt, prophetarum eius,
salutem ex inimicis nostris*
et de manu omnium, qui oderunt nos;
ad faciendam misericordiam cum patribus nostris*
et memorari testamenti sui sancti,
iusiurandum, quod iuravit ad Abraham patrem nostrum, daturum se nobis,*
ut sine timore, de manu inimicorum nostrorum liberati, serviamus illi
in sanctitate et iustitia coram ipso*
omnibus diebus nostris.
Et tu, puer, propheta Altissimi vocaberis:*
praeibis enim ante faciem Domini parare vias eius,
ad dandam scientiam salutis plebi eius*
in remissionem peccatorum eorum,
per viscera misericordiae Dei nostri,*
in quibus visitabit nos Oriens ex alto,
illuminare his, qui in tenebris et in umbra mortis sedent,*
ad dirigendos pedes nostros in viam pacis.
Benedictus (canto gregoriano in latino)


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