Predicazioni/2Tessalonicesi/Gli usurpatori avranno successo?

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Gli usurpatori avranno successo?

La "usurpazione del potere" indica il processo attraverso il quale un individuo o un gruppo assume una posizione di autorità o il controllo della società, in maniera palese o con l’inganno, senza averne il giusto diritto o legittimità. Oggigiorno gli usurpatori non mancano a più livelli. L’usurpazione ultima è quando la creatura umana pretende di prende il posto di Dio diventando Dio e legge a sé stessa. Questo raggiungerà il suo (fatale) culmine nella figura dell’Anticristo. Come viene descritta da 2 Tessalonicesi 2:1-6 e come ci rapporteremo ad essa. Vediamo.

Sovranità  pregiudicata

Parliamo di usurpatori ed usurpazione del potere. La "usurpazione del potere" indica il processo attraverso il quale qualcuno prende o assume illegittimamente, in maniera palese o con l’inganno, l'autorità o la leadership; quando un individuo o un gruppo assume una posizione di autorità o il controllo della società senza averne il giusto diritto o legittimità. Questo può avvenire attraverso mezzi illegali, come un colpo di stato, o tramite tattiche più sottili, come manipolazioni politiche, corruzione o violazioni delle procedure costituzionali.

Uno delle maggiori conquiste e principio fondamentale degli stati moderni è quello espresso dal primo articolo della Costituzione della repubblica italiana, che afferma: “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” [1]. Questo principio democratico oggi, di fatto, viene sempre di più pregiudicato dalle scappatoie offerte dalla Costituzione stessa (tutt’altro che perfetta) che tale sovranità rende evanescente, o dalla legge elettorale che rende complicato l’accesso alla rappresentanza politica, oppure ancora dai cosiddetti vincoli esterni a cui è soggetta la Repubblica. A questo bisognerebbe certo pure aggiungere l’effetto negativo del disimpegno politico della maggior parte dei cittadini.  

Una preoccupante usurpazione del potere avviene oggi, però, in maniera sempre più palese quando la sovranità la sovranità popolare e nazionale è pregiudicata dall’influenza sempre più grande di oligarchie sovranazionali che, corrompendo e poi controllando i governi nazionali, si ritengono “migliori” o “più esperte” del popolo stesso nel gestire la “cosa pubblica” e che ambiscono così a governare finanche il mondo intero. L’oligarchia, infatti, è quando il potere è concentrato nelle mani di pochi individui o gruppi, solitamente basandosi su criteri come ricchezza, l’uso della forza bruta o il controllo delle risorse. Si potrebbe così parlare del potere dei “plutocrati”, quello cioè delle persone più ricche e potenti, o persino di “cleptocrazia” [2], che si riferisce ad un sistema di governo in cui i leader politici e/o i funzionari pubblici usano il loro potere per arricchirsi attraverso atti di corruzione e furto di risorse pubbliche, a scapito della popolazione che dovrebbero rappresentare. In questo caso, il potere e la ricchezza sono fortemente concentrati nelle mani di una piccola élite di persone che trae vantaggio dalla corruzione e dalla disonestà.

 L’usurpazione fondamentale

Per quanto si possa dire, però, sull’usurpazione della democrazia, come cristiani dobbiamo fare un altro discorso che va a monte del problema. Fondamentalmente l’usurpazione del potere è quella intentata contro Dio stesso, contro la Sua autorità ultima. È la pretesa delle creature umane o di alcune fra esse, istigate da forze demoniache, di sostituirsi a Dio, di essere Dio e legge a sé stesse, la pretesa (per altro pure patetica) di saperla più lunga di Dio. Questa è l’essenza stessa di ciò che la Bibbia chiama peccato, la ribellione a Lui e al suo ordinamento. Così come la Sua sovranità si estende a tutto l’universo creato, Dio e Lui soltanto, è il solo legittimato a governare la società umana. Il patto che ci lega a Dio e la Legge morale suprema che Egli ha stabilito e rivelato è strumento del Suo governo sulle creature razionali. Ogni mancanza di conformità ad essa, comunque la si giustifichi, è pretesto di un’usurpazione di potere che non rimarrà senza conseguenze negative.

Un esempio biblico notevole di questo è il racconto su di Adamo ed Eva progenitori e prototipi del genere umano. Nel racconto della creazione, Dio aveva chiaramente istruito Adamo ed Eva a rimanere nei limiti loro assegnati, concetto rappresentato dal non mangiare il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male. Tuttavia, tentati, disubbidiscono a questo divieto, cercando, nella loro ambizione di essere “come Dio”, di appropriarsi di facoltà che erano solo prerogative divine. Ovviamente non le acquisiscono, ma questo atto ha comportato conseguenze fatali sulla condizione umana.

Altro esempio che può essere interpretato come un esempio di tentata usurpazione del potere divino nel cercare di elevarsi al di sopra di quanto concesso dalla volontà divina, si trova nel racconto della Torre di Babele in Genesi. Gli abitanti di Babele decidono di costruire “una torre che raggiungesse il cielo”, manifestando un desiderio di grandezza e potenza simili a quelli di Dio. In risposta a ciò, Dio confondendo il loro linguaggio, impedisce loro di portare a compimento questo progetto.  In entrambi questi casi, l'essere umano cerca di assumere prerogative o conoscenze che appartengono a Dio soltanto, sfidando l'ordine divino e cercando di elevare sé stesso oltre i limiti imposti da Dio.

Nel Nuovo Testamento Gesù denuncia l'usurpazione dell'autorità di Dio da parte delle caste religiose del suo tempo che imponevano ai fedeli leggi gravose che Dio non aveva stabilite: “Guai anche a voi, dottori della legge, perché caricate la gente di pesi difficili da portare e voi non toccate quei pesi neppure con un dito!” (Luca 11:46). Un tentativo di usurpazione di facoltà i Dio lo Spirito Santo era avvenuta nel caso di Simon Mago (Atti 8:9-24) che aveva cercato di acquistare la capacità di compiere i miracoli per interesse personale, mostrando il suo desiderio di prendere per sé il potere di Dio a scopo di guadagno personale.

L’usurpatore ultimo

La storia umana nel suo insieme potrebbe essere descritta come il futile tentativo, considerato spesso come “progresso” di emanciparsi da Dio. Essa trova fin dall’antichità nel personaggio di Prometeo [3] il suo eroe. Questo mito greco narra la storia di un titano (una razza di divinità primordiali della mitologia), il quale, desideroso di elevare l'umanità, ruba il fuoco agli déi per donarlo agli uomini. Il fuoco era considerato un elemento sacro e potente, simbolo di energia vitale, calore e luce. Rubare il fuoco agli déi rappresentava per Prometeo un atto di sfida e ribellione, il desiderio umano di emanciparsi dalla sottomissione agli dei ed affermare la propria autonomia e indipendenza. Questo gesto, tuttavia, porta Prometeo a subire la punizione divina, poiché gli déi vedevano in questo atto un tentativo di sovvertimento dell’ordinamento universale e delle sovrane prerogative degli dèi.

Nella Bibbia, il punto più alto (o forse è meglio dire, il punto più basso) che verrà raggiunto di usurpazione delle prerogative divine è quello finale, impersonato dall’Anticristo, colui che si contrappone specularmente al Cristo. Figura degli “ultimi tempi”, è particolarmente interessante vedere come le Sacre Scritture ne descrivono le caratteristiche. Ascoltiamo che cosa ci dice al riguardo l’apostolo Paolo in 2 Tessalonicesi 2:1-6. Non intendo oggi trattare in modo esauriente di questo tema, né stabilire il chi, come e quando della sua apparizione, ma solo evidenziarne il carattere così come l’apostolo ce ne parla. Ascoltiamo.

“Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente né turbare sia da ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, quasi che il giorno del Signore fosse presente. Nessuno vi tragga in errore in alcuna maniera, poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto, fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio. Non vi ricordate che quand'ero ancora presso di voi io vi dicevo queste cose? E ora voi sapete ciò che lo trattiene, affinché sia manifestato a suo tempo” (2 Tessalonicesi 2:1-6).

Culmine di un’opera malefica già presente

“Non vi ricordate che quand'ero ancora presso di voi io vi dicevo queste cose?” (5), l’Apostolo ci dice avvertendoci di questa diabolica realtà. Il Signore e Salvatore Gesù Cristo, come ha promesso, tornerà per prendere con Sé coloro che Gli appartengono, ma Sua venuta, la “parousìa” (1), quel giorno, sarà preceduto dall’avvento (anche questo una “parousia”, 3) dell’usurpatore per eccellenza, materializzazione finale, la più alta, suprema e perfetta rappresentazione, compimento e “frutto maturo” di uno spirito già ampiamente presente in questo mondo in varia guisa.

Infatti, “Poiché il mistero dell'empietà è già all'opera” (7) o “La forza misteriosa del male è già in azione”. Scrive infatti pure l’apostolo Giovanni: “Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Esso è l'anticristo, che nega il Padre e il Figlio (...) e ogni spirito che non confessa Gesù non è da Dio; quello è lo spirito dell'anticristo, del quale avete udito che deve venire e ora è già nel mondo (...) Poiché molti seduttori sono usciti per il mondo i quali non confessano Gesù Cristo essere venuto in carne. Quello è il seduttore e l'anticristo” (1 Giovanni 2:18,22; 4:3; 2 Giovanni 7).

Contraffazione, ingannevole imitazione di Dio e del Suo Cristo, egli sarà, per usare un’espressione di Martin Lutero, colui che “scimmiotta Dio” e molti ne saranno ingannati. “La scimmia di Dio”, infatti, tesse nel male una contraffazione di ordine, dove il cuore dell'uomo, il suo spirito, le sue iniziative, le sue relazioni con gli altri (uomini e cose) stanno in un rapporto apparentemente logico, ma assurdo. Egli cerca di imitare il Creatore ma con risultati miseri ed orribili. La metafora della “scimmia di Dio” in Martin Lutero sottolinea il concetto che il male è spesso presente nelle vicinanze del bene, e che le azioni del diavolo sono una distorsione delle opere divine [4].

Le caratteristiche dell’anticristo 

Quali sono le sue caratteristiche? Sono tipiche, per chi ha occhi per vedere, per chi ha discernimento.

1) Egli è “l’uomo del peccato”. È promotore e propagandista di “anomia” (questo è il termine originale), vale a dire, rispetto alla Legge morale suprema di Dio, “il fuorilegge”, chi si contrappone a Dio ed al Suo ordinamento. Chi pretende di sapere meglio di Lui come si vive. Contraddice le leggi di Dio, le relativizza, o meglio, le nega, proponendo una visione alternativa della realtà, capovolgendone i valori. Già la Scrittura ci avvertiva dicendo: “Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che mutano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che mutano l'amaro in dolce e il dolce in amaro!” (Isaia 5:20). Già avviene ampiamente oggi, dove l’aborto viene considerato espressione della dignità e libertà della donna, la pedofilia un fatto naturale, la confusione fra maschile e femminile una questione di scelta come pure la transizione di un sesso all’altro, dove gli armamenti e la guerra vengono proposti come mezzo per giungere alla pace, dove la fusione uomo-macchina del transumanesimo viene considerato un miglioramento, dove l’eutanasia viene proposta come atto misericordioso... Questi sono solo alcuni dei suggerimenti del “bugiardo” per eccellenza, che, non si abbiano dubbi al riguardo, è fondamentalmente pure assassino, infatti:

2) Egli è “il figlio della perdizione”, il cui carattere e finalità è all’insegna della distruzione e della morte. Satana si prefigge di rovinare e distruggere le creature umane allontanandole da Dio (il significato stesso di apostasia) e dall’ordinamento che garantirebbe loro la vita. Infatti egli è l’epitome dell’apostasia o della “ribellione finale”, punto culminante dell’allontanamento dell’essere umano da Dio. Indubbiamente:

3) Egli è “l'avversario”, “colui che s'innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto”. “Costui verrà a mettersi contro tutto ciò che gli uomini adorano e chiamano Dio” (TILC), fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio o ”Egli andrà fin dentro il tempio di Dio, si metterà in trono con la pretesa di essere Dio”, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio. Non cercate il tempio di Dio chissà dove! Il “tempio di Dio” è il cuore umano dove Dio deve dimorare e dirigere ogni nostra attività! Ai cristiani la Parola dice: “Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (1 Corinzi 3:16). Chi però esclude Dio dalla sua vita, dal luogo di Sua competenza, vi fa soltanto sedere il Suo avversario, che ne farà il suo tempio e questi, come un cancro, completerà l’opera sua distruttiva.

4) In che modo l’Anticristo si fa strada nel cuore degli increduli? “... con ogni sorta di inganno e di ingiustizia a danno di quelli che periscono” (10),  “per fare del male a quelli che andranno in rovina” (TILC). Infatti: “La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni, di prodigi bugiardi” (9) o anche “Il malvagio verrà con la potenza di Satana, con tutta la forza di falsi miracoli e di falsi prodigi”. Perché? “Perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati”. E continua: “Perciò Dio manda loro efficacia d'errore perché credano alla menzogna” (11). Quello sarà “il grande inganno, “affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità ma si sono compiaciuti nell'ingiustizia, siano giudicati” o anche “coloro che hanno trovato gusto nel male, saranno condannati” (TILC).

Oggi ancora l’Anticristo viene trattenuto. Dice il nostro testo: “E ora voi sapete ciò che lo trattiene, affinché sia manifestato a suo tempo” (6). La fedeltà di molti cristiani autentici lo trattiene, ma verrà il tempo in cui persino chiese ed organizzazioni religiose saranno così corrotte che non solo non tratterranno l’anticristo, ma lo promuoveranno. Allora, “Allora sarà manifestato l'empio”. Compirà così la sua opera devastatrice. Facciamoci però animo. Sarà per breve tempo, perché questi “il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca e annienterà con l'apparizione della sua venuta”. L’usurpatore e tutti i suoi complici (attivi o passivi che siano) saranno distrutti.

Gli usurpatori avranno successo? No, per grazia di Dio Egli anima truppe di “resistenti” ed alla fine essi incontreranno il Signore Gesù Cristo vittorioso. Da che parte state e starete voi? Dalla parte dei fedeli e dei resistenti, oppure da quella dei compiacenti ingannati servitori dell’usurpatore? Indubbiamente non è e non sarà facile. Gesù disse: “E sarete odiati da tutti a cagione del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato” (Matteo 10:22).

Per quanto ci riguarda noi vogliamo essere fra coloro di cui parla la lettera agli Ebrei: “Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, autore e compitore di fede, il quale, per la gioia che gli era posta dinanzi, sopportò la croce disprezzando l'infamia e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio” (Ebrei 12:1-2).

Paolo Castellina, 3-2-2024.

Note

[1] https://www.senato.it/istituzione/la-costituzione/principi-fondamentali/articolo-1    

[2] https://www.tempodiriforma.it/mw/index.php?title=Teopedia/Cleptocrazia    

[3] Prometeo: https://it.wikipedia.org/wiki/Prometeo  

[4] “Infatti, dove Dio edifica una chiesa, lì anche il diavolo costruisce una cappella... In tal modo il diavolo è sempre la scimmia di Dio” [Colloquia Mensalia (1566, Discorsi a tavola) cap. 2]. In essa, Lutero esprime la sua convinzione che il male sia spesso una parodia o un'imitazione del bene. In questo contesto, Lutero suggerisce che il diavolo imita o contraffà le opere di Dio, costruendo una "cappella" vicino alla chiesa che Dio ha costruito.