Letteratura/Devozioni Bavinck/Comunione con Gesù Cristo

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Ritorno


 LXII. Comunione con Gesù Cristo 

“... quello, dico, che abbiamo visto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, affinché voi pure abbiate comunione con noi e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Noi vi scriviamo queste cose affinché la nostra gioia sia completa” (1 Giovanni 1:3-4).

Il termine greco koinonìa, così come ne fa uso Giovanni, è ricco di significati. Fra di essi vi è “comunione”, “rapporto stretto”, e “partecipazione”. Si tratta di un termine di valenze sia teologiche che personali.

Questo termine in 1 Giovanni 1:3 è tradotto due volte come “comunione”: “quello, dico, che abbiamo visto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, affinché voi pure abbiate comunione con noi e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo”. Lo scrittore sta descrivendo “la parola della vita” (v. 1) rivelata in Gesù Cristo e che è condivisa nell’ambito della comunità cristiana. Ciascun cristiano è in comunione rispettivamente con il Figlio, il Padre e con i fratelli e sorelle in fede della comunità cristiana. Questa comunione esprime quindi un rapporto sia divino che umano.

Questa partecipazione, questo rapporto con Dio Padre, con Dio il Figlio e con gli altri cristiani è il segno distintivo della chiesa. È un rapporto divino e umano in Gesù Cristo che unisce insieme la comunità in una comunanza di amore e di cura vicendevole.

Bavinck nota come questo rapporto sia proprio rappresentato dal sacramento della Cena del Signore: “Nella Cena del Signore è significata e suggellata la comunione con Cristo, quella che noi sempre possediamo nella Parola e che godiamo per fede ... In modo altrettanto sicuro che siamo veri credenti, noi facciamo confessione di tale fede tutt’attraverso la nostra vita”. La comunione  espressa dalla comunità cristiana è goduta per fede. La fede in Gesù Cristo lega l’intera comunità in stretta comunione - nella condivisione e partecipazione delle nostre vite. La comunione nella chiesa è permanente tanto quanto la comunione che abbiamo con Gesù Cristo.

Questa koinonìa è “significata e suggellata” nella “comunione con Gesù Cristo”, quella di cui la comunità ecclesiale fa esperienza. Nella celebrazione della Cena del Signore essa si manifesta ed è celebrata quando si condivide il pane e il vino di quella Cena e noi sappiamo che la comunione con Cristo è suggellata nella nostra vita dalla presenza permanente con noi del Cristo [1}. Ringraziate Dio per questa koinonìa!

Spunto di riflessione. Considera i modi profondi dei quali è arricchita la tua vita dalla comunione con i tuoi fratelli e sorelle in fede della comunità cristiana. Che cosa significa per te personalmente essere in rapporto con i fratelli e sorelle in fede? Considera i modi profondi nei quali la tua comunione con Cristo influisce su tutti gli aspetti della tua vita.

[1] “Segno e suggello” è un’immagine dei sacramenti che stava molto a cuore a Giovanni Calvino. Vedi le sue “Istituzioni della religione cristiana”, 4:15:1.

Citazione da Sacrificio di lode, 57.

[Donald K. McKim, Devozioni giornaliere con Herman Bavinck - Credere e crescere nella fede cristiana, Phillisburgh, New Jersey: P&R Publishing, 2023, capitolo LXII, p. 169].