Predicazioni/Giovanni/Verità ufficiali = Menzogne di Stato
Verità ufficiali = Menzogne di Stato
Le cosa sono le “verità ufficiali” che vengono diffuse dai principali mass-media, dai comunicati del governo e nei programmi delle scuole di Stato sono quelle che le élite dominanti in una data società diffondono per difendere e consolidare il proprio potere politico ed economico e promuovere le proprie ambizioni. E’ sempre stato così in ogni regime - da sempre. Anche ai tempi di Gesù. Solo Gesù poteva esporre la verità libera dai condizionamenti e dalle falsificazioni interessate dei dominatori di questo mondo.
Che cosa sono le “verità ufficiali” che vengono diffuse dai principali mass-media, dai comunicati del governo e nei programmi delle scuole di Stato? Le “verità ufficiali” sono quelle che le élite dominanti in una data società diffondono per difendere e consolidare il proprio potere politico ed economico e promuovere le proprie ambizioni. E’ sempre stato così in ogni regime - da sempre - tanto che questo ha condotto i pensatori post-moderni a negare l’esistenza stessa di verità oggettive, parlando della verità solo come un costrutto del potere e delle strutture di dominanza [1].
Le “verità ufficiali” sono di fatto prevalentemente menzogne fatte passare ingannevolmente come verità - cosa particolarmente evidente nella politica, dove spesso vediamo come i politici mentano, manipolino i fatti e cerchino di nascondere la verità per proteggere gli interessi propri e dei gruppi di potere che servono. Checché ne dicano i relativisti moderni e i “mentitori seriali” che agiscono sulla base del principio disonesto che “il fine giustifica i mezzi”, però, la verità oggettiva esiste. Essa è accertabile e, in ogni caso, prima o poi viene sempre fuori. Non la si può sopprimere a lungo.
Pilato, rappresentante del potere dell’impero romano in Palestina, voleva accertarsi se Gesù fosse stato una potenziale minaccia per il potere costituito e, quando questi gli viene trascinato davanti dalla locale élite clientelare, lo interroga chiedendogli: “Sei tu il re dei Giudei?”. Gesù non nega di essere un re, ma afferma di esserlo in modo molto diverso dai dominatori di questo mondo. Poi Gesù afferma: “Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità; chiunque è per la verità ascolta la mia voce”. Al che Pilato sarcasticamente risponde: “Che cosa è verità?”. Pilato sapeva che “la verità” era solo quella che viene imposta e diffusa dal potere dominante per i suoi fini, e Gesù, ai suoi occhi, non aveva di fatto alcun potere che potesse imporre una verità diversa e che potesse costituire una minaccia per Roma. Lo vuole così liberare dicendo: “Io non trovo alcuna colpa in lui” (Giovanni 18:37,38).
Gesù poteva esporre la verità libera dai condizionamenti e dalle falsificazioni interessate dei dominatori di questo mondo perché, come Lui diceva: “Io dico quello che ho visto presso il Padre ... da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato” (Giovanni 8:38,42). Inoltre, mentre la menzogna è finalizzata ad asservire, la verità libera. Gesù diceva: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Giovanni 8:31-32).
Mentendo ancora, i leader di Gerusalemme, però, vantavano la loro legittimità e gli contestano: “Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?” (Giovanni 8:33). Non erano forse stati servi prima degli egiziani e poi dei babilonesi che li avevano dominati? In quel momento erano servi compiacenti e clienti della potenza romana! Non possono nemmeno concepire una verità che non sia uno strumento al servizio del potere e Gesù così denuncia la loro disonestà: “Voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità” (Giovanni 8:44-45). La denunzia che Gesù fa delle loro menzogne e manipolazioni interessate della verità dimostra di chi essi siano veramente “figli”, cioè delle forze spirituali della malvagità, per natura bugiarde e assassine.
Insomma, non solo Gesù mette in questione il loro potere iniquo (le élite dominanti del Suo tempo, potenti classi parassitarie) apparendo ai loro occhi come un pericoloso avversario, ma anche denuncia espressamente (cosa per loro offensiva e insultante) la manipolazione che fanno della verità e le loro intenzioni omicide. Non hanno alcuno scrupolo né a distorcere la verità e diffondere menzogne per salvaguardare il loro potere e privilegi, né a eliminare o far elimiminare fisicamente i loro avversari. La crescente fama di Gesù fra la popolazione costituiva per loro una minaccia. Per questo tramano di eliminarlo, di “toglierselo dai piedi”. Sfacciatamente lo negano, ma la cosa Gli era evidente: “Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio” (Giovanni 8:40). Non vogliono che le loro menzogne propinate al popolo escano allo scoperto e, come già Erode aveva fatto con Giovanni Battista, imprigionato ed ucciso perché profeta “scomodo al potere”, fanno e disfano finché riusciranno nei loro intenti omicidi. Notate come anche la gente comune allora non fosse consapevole dei giochi del potere: “La folla rispose e disse: «Tu hai un demone; chi cerca di ucciderti?»” (Giovanni 7:20). Se era così allora, pensate oggi!
E’ così sempre la stessa cosa, ieri e oggi. Questa fenomeno è stato descritto in modo eloquente, e pagato oggi sulla sua pelle, dal noto giornalista di inchiesta Julian Assange, che ha detto: "Se stai rivelando una verità, la gente si arrabbierà con te per aver detto la verità invece di arrabbiarsi con le persone che hanno mentito". Rivelare le malefatte e i crimini del potere che il governo americano e la NATO (nascosti e giustificati dal “segreto di stato”) gli costano oggi il carcere a vita - nonostante le proteste in tutto il mondo affinché sia liberato perché la stampa dovrebbe essere libera. Il potere, però, non molla. Per garantirselo “non bada a spese”, non importa chi venga sacrificato. Assange è un caso emblematico, ma ce ne sono stati e ci sono altri di giornalisti messi a tacere dal potere anche attraverso l’assassinio. Al potere serve solo una stampa corrotta e asservita che lo sostenga agli occhi della popolazione con menzogne ben orchestrate.
E’ così che come denuncia giustamente l’arcivescovo Carlo Maria Viganò nel suo sermone della domenica di Pasqua 2023: “Il mondo moderno è ostaggio della menzogna. Tutto ciò che viene teorizzato dall’élite, affermato dalle Istituzioni e propagandato dai media è menzogna, falsità e inganno” [2]. Quella dell’arcivescovo Viganò è fra le poche voci oggi in campo cristiano che non temono di denunciare le menzogne del potere. Ecco come esordisce il suo sermone (che qui integro con alcuni miei commenti).
Menzogna è l’emergenza psicopandemica per un virus creato in laboratorio in funzione di una vaccinazione di massa tanto inefficace quanto dannosa per la salute promossa e solo per moltiplicare i profitti dell’industria farmaceutica. Menzogna la teoria gender, che nega la distinzione dei sessi voluta dal Creatore e cerca di cancellare nell’uomo l’immagine e la somiglianza con Dio. Menzogna il “climate change”, basato sul falso presupposto di una crisi climatica provocata dall’uomo e sull’ancor più falsa chimera che la riduzione della CO2 in alcune nazioni possa minimamente modificare la temperatura terrestre. Menzogna la crisi ucraina, provocata per distruggere il tessuto sociale ed economico dei Paesi europei tramite sanzioni irragionevoli alla Federazione Russa. Asservire ulteriormente l’Europa e sovvertire il governo russo per impossessarsi delle loro vaste risorse economiche. Menzogna l’Agenda 2030, imposta da una cosca di eversori allo scopo di rendere schiava l’umanità. Menzogna l’ideologia woke, causa della cancellazione della nostra identità, della nostra storia, della nostra Fede allo scopo di imporre la religione infernale del Nuovo Ordine Mondiale, la barbarie del “Grande Reset”.
L’arcivescovo Viganò menziona poi le menzogne dell’attuale gestione della Chiesa cattolica-romana, “con altre non meno gravi falsità [che] corrompono la purezza della Fede, offendono la divina Maestà e causano la dannazione di tante anime, che il Signore ha pagato a caro prezzo riscattandole con il proprio preziosissimo Sangue”. Solo, però, la Chiesa cattolica-romana? No, diciamo noi. Non solo quella, ma menzogne prevalgono anche nelle “chiese storiche” del mondo protestante, come pure in molte chiese evangelicali, spesso complici del sistema con il loro silenzio e compromessi. Lo fanno anche con le loro “teologie escapiste” che depotenziano i cristiani dall’essere in questo mondo voce profetica di denuncia e testimonianza dello stile di vita che il Signore Gesù Cristo ci insegna.
Vorrei terminare con ulteriori significative citazioni dall’omelia dell’arcivescovo Viganò: “Se combattiamo per la Verità – per qualsiasi verità, non solo quella teologica – noi ci schieriamo dalla parte di Cristo; dalla parte di Colui che non mentiva quando annunciava agli Apostoli la propria Morte e Resurrezione. Se invece scegliamo di non combattere per la Verità, o addirittura lasciamo proclamare l’errore o lo diffondiamo noi stessi, ci schieriamo dalla parte di Satana, principe della menzogna, dalla parte di colui che promette e non mantiene, al solo scopo di trascinarci in quel baratro di dannazione in cui ha scelto di sprofondare nel momento in cui, peccando di orgoglio, ha creduto di potersi mettere al posto di Dio e di decidere cosa è e cosa non è, ossia cosa è vero e cosa è falso, cosa è buono e cosa è cattivo, cosa è bello o cosa è brutto. E infatti, il mondo infernale in cui stiamo precipitando è fatto di menzogna, di cattiveria, di bruttezza. Né potrebbe essere altrimenti. Satana è chiamato principe di questo mondo, e non a caso: egli non è re; il suo potere è effimero e permesso da Dio finché non sarà giunto il momento di porre fine al tempo della prova e giungerà il tempo del Giudizio. Non diversamente avviene per i suoi servi. Anche se il loro potere sembra sopraffarci, anche se i mezzi di cui dispongono sembrano illimitati e schiaccianti, la loro fine si avvicina inesorabilmente, mentre Cristo si riappropria del Suo Regno universale. Oportet illum regnare, occorre che ciò avvenga, è nell’ordine voluto da Dio e nessuno, nemmeno l’intero Inferno, può allungare di un solo istante l’apparente trionfo del male”.
Il vero risveglio di cui abbiamo bisogno come cristiani è quello di chi si riappropria con fede della verità del trionfo di Cristo nella storia e che torna ad essere “sale” e “luce” di questo mondo - qui ed ora, consapevoli di che cosa voglia dire essere “figli di Dio”. Come scrive l’apostolo Paolo: “Infatti il desiderio intenso della creazione aspetta con bramosia la manifestazione dei figli di Dio, perché la creazione è stata sottoposta alla vanità non di sua propria volontà, ma per colui che ve l'ha sottoposta, nella speranza che la creazione stessa venga essa pure liberata dalla servitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio” (Romani 8:19-21).
Paolo Castellina, 10 aprile 2023.
Note
[1] Il concetto di verità come costrutto del potere è stato ampiamente discusso e sviluppato dai pensatori post-moderni come Foucault, Lyotard, Derrida e Rorty. Questi studiosi hanno sottolineato come le verità siano influenzate dalle relazioni di potere esistenti nella società e dalle pratiche linguistiche e culturali.
[1] https://www.marcotosatti.com/2023/04/09/mons-vigano-omelia-di-pasqua-il-mondo-moderno-e-la-menzogna/
Domande di approfondimento
I. Il testo biblico di Giovanni 8:31-45 riporta un dialogo tra Gesù e alcuni che avevano creduto in Lui. Gesù dice loro che se rimanessero fedeli ai suoi insegnamenti, sarebbero veramente suoi discepoli e conosceranno la verità che li libererà dalla schiavitù del peccato. Gli ebrei rispondono che sono discendenti di Abramo e che non sono mai stati schiavi di nessuno. Gesù risponde dicendo che il peccato è la vera schiavitù e che chi pecca è servo del peccato. Gesù continua a spiegare loro che il loro padre è il diavolo, bugiardo e omicida, perché desiderano fare, di fatto, la volontà del diavolo, non di Dio.
- Quali sono gli insegnamenti di Gesù ai quali dobbiamo rimanere fedeli per diventare suoi discepoli?
- Che cosa significa veramente conoscere la verità che ci libererà dalla schiavitù del peccato?
- Quegli ebrei affermavano di non essere mai stati schiavi di nessuno. Come può Gesù convincerli che in realtà sono schiavi del peccato?
- Che cosa significa quando Gesù dice che chi pecca è servo del peccato?
- Perché Gesù afferma che il loro “padre” è il diavolo?
- In che modo il diavolo è “padre” di coloro che desiderano fare la sua volontà?
- Il mondo è dominato dall’Avversario bugiardo ed omicida di Dio. Che cosa questo implica quando ascoltiamo quanto parlano i potentati di questo mondo?
Il testo biblico di Giovanni 18:28-38 descrive il processo di Gesù davanti a Pilato, il governatore romano della Giudea. Gli ebrei portano Gesù a Pilato, poiché desiderano che venga giudicato secondo le leggi romane e condannato a morte. II. Pilato chiede a Gesù se è il re dei Giudei, ma Gesù risponde che il suo regno non è di questo mondo. Pilato cerca di rilasciarlo, ma gli ebrei insistono sulla sua condanna. Gesù afferma che è venuto per dare testimonianza della verità e Pilato chiede: "Che cos'è la verità?".
- Perché gli ebrei portano Gesù davanti a Pilato? Quali sono le loro accuse?
- Perché Pilato chiede a Gesù se è il re dei Giudei?
- Cosa significa la risposta di Gesù a Pilato che il suo regno non è di questo mondo?
- Perché Pilato cerca di rilasciare Gesù? Quali sono i motivi per cui Pilato lo vuole rilasciare?
- Come si svolge la discussione tra Gesù e Pilato sulla verità?
- Cosa possiamo imparare dalla risposta di Gesù a Pilato sulla verità?