Discussione:Predicazioni/Ebrei/Non senza spargimento di sangue

Spargimento di sangue e la pratica dei moderni isaeliti

“Secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue e senza spargimento di sangue non c'è perdono” (Ebrei 9:22).

l principio affermato in Ebrei 9:22 si basa su diversi testi dell'Antico Testamento che descrivono la pratica degli Israeliti di offrire sacrifici di animali per il perdono dei peccati. Ad esempio, in Levitico 17:11 si legge: "Poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull'altare per fare l'espiazione per le vostre vite; perché il sangue è quello che fa l'espiazione, per mezzo della vita".

Inoltre, in Esodo 30:10 si legge: "Aaronne farà una volta all'anno l'espiazione sui corni di esso; con il sangue del sacrificio di espiazione per il peccato vi farà l'espiazione una volta l'anno, di generazione in generazione. Sarà cosa santissima, sacra all'Eterno". La pratica dell'espiazione dei peccati attraverso il sacrificio di animali è descritta anche in altri passi dell'Antico Testamento, come ad esempio in Levitico 16:29-30 e Numeri 15:25-28.

Il messaggio di Ebrei 9:22 nel suo contesto è che la morte di Cristo rappresenta il sacrificio perfetto per il perdono dei peccati, poiché il suo sangue ha un valore infinitamente superiore a quello degli animali che venivano offerti come sacrifici nell'Antico Testamento.

Nel capitolo 9 della lettera agli Ebrei, l'autore descrive il sistema dei sacrifici dell'Antico Testamento e poi spiega che questi sacrifici erano solo un'ombra del sacrificio perfetto che sarebbe stato offerto da Cristo. L'autore sostiene che il sangue di Cristo è stato offerto una volta per tutte come sacrificio per i peccati, e che questo sacrificio ha portato alla redenzione e alla purificazione dei credenti.

Il versetto 22 in particolare sottolinea che il perdono dei peccati richiede il versamento di sangue, ma sottolinea anche che questo sangue non deve provenire da un animale, bensì da Cristo stesso. In altre parole, il sacrificio di Cristo rappresenta l'offerta perfetta per il perdono dei peccati, perché il suo sangue ha un valore infinitamente superiore a quello degli animali. Questo messaggio è fondamentale per la fede cristiana, che si basa sulla morte e resurrezione di Cristo come evento salvifico.

Gli israeliti moderni che seguono la fede ebraica non praticano più i sacrifici di animali descritti nella Torah per il perdono dei peccati. Ciò è dovuto principalmente alla distruzione del Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C., dove venivano effettuati i sacrifici.

Oggi gli ebrei credono di poter ricevereo il perdono dei peccati attraverso la preghiera, la riflessione, il pentimento e le buone opere. Il perdono dei peccati viene chiesto a Dio durante il periodo di penitenza dell'anno ebraico, il periodo che va dal Capodanno ebraico (Rosh Hashanah) fino al Giorno dell'Espiazione (Yom Kippur). Durante questo periodo, gli ebrei chiedono perdono a Dio per i loro peccati e cercano di riconciliarsi con le persone che hanno offeso.

Certo, la Torah prescrive anche altri tipi di sacrifici, come quelli di ringraziamento e di espiazione, ma questi sacrifici non erano strettamente necessari per il perdono dei peccati e non erano sempre accompagnati dal versamento di sangue. Inoltre, la Torah enfatizza l'importanza della misericordia e della compassione, indicando che l'offerta di sacrifici non è sufficiente se non viene accompagnata da un sincero pentimento e da un cambiamento di comportamento.

In sintesi, gli ebrei moderni interpretano la prescrizione dei sacrifici di animali della Torah come una pratica che faceva parte del culto del Tempio di Gerusalemme, ma che non è più applicabile oggi. Il perdono dei peccati viene cercato attraverso il pentimento, la preghiera e l'impegno a vivere secondo i precetti della Torah. Si pone per loro quindi il problema dell’efficacia di tali loro buone opere prescindendo (e negando) il valore espiatorio essenziale del sacrificio di Cristo sulla croce, ciò che i profeti avevano annunziato (come per esempio Isaia 53) e che il Nuovo Testamento proclama.

I cristiani interpretano la morte sacrificale di Cristo sulla croce come essenziale per il perdono dei peccati e la riconciliazione con Dio in base alla loro fede in Cristo come il Figlio di Dio e il Messia promesso. Secondo la dottrina cristiana, la morte di Cristo sulla croce rappresenta l'offerta perfetta per il perdono dei peccati dell'umanità, poiché il suo sacrificio ha soddisfatto la giustizia di Dio e ha ristabilito la comunione tra Dio e il suo popolo.

In particolare, i cristiani credono che il sacrificio di Cristo sia stato un'offerta volontaria e perfetta di amore e di obbedienza a Dio. La sua morte sulla croce è stata un'offerta completa e sufficiente per il perdono dei peccati, in quanto il suo sangue versato è la copertura dei peccati e la liberazione dalle conseguenze del peccato. Inoltre, la dottrina cristiana afferma che la morte di Cristo ha aperto la strada alla vita eterna per coloro che credono in lui. La risurrezione di Cristo dimostra che egli ha sconfitto la morte e ha aperto la strada alla vita eterna per coloro che confidano in lui come loro Salvatore.

In sintesi, i cristiani interpretano la morte di Cristo come un sacrificio che rappresenta l'amore di Dio per le creature umane decadute nel peccato e la soluzione definitiva per il problema del peccato e della separazione da Dio. Il suo sacrificio rappresenta l'offerta perfetta per il perdono dei peccati e la riconciliazione con Dio, aprendo la strada alla vita eterna per tutti coloro che credono in lui.

Ci sono molti versetti del Nuovo Testamento che affermano l'importanza della morte di Cristo come sacrificio per il perdono dei peccati e la riconciliazione con Dio. Ecco alcuni esempi:

• Giovanni 3:16: "Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna". Questo versetto sottolinea l'amore di Dio per persone di ogni nazione e il fatto che egli ha dato il suo Figlio come offerta di salvezza per coloro che credono in lui.
• 1 Giovanni 2:2: "Figlioli miei, io vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto; egli è la propiziazione per i nostri peccati e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo". Questo versetto afferma che la morte di Cristo sulla croce rappresenta il sacrificio per i peccati di ogni sorta di persone che in tutto il mondo lo invochino con fede.
• Romani 5:8: "... ma Dio mostra la grandezza del proprio amore per noi, in quanto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi". Questo versetto sottolinea che la morte di Cristo sulla croce è stata un'offerta di amore di Dio per l’essere umano e che è stata offerta quando eravamo ancora peccatori.
• 1 Pietro 2:24: "Egli stesso ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia e mediante le sue lividure siete stati sanati". Questo versetto afferma che la morte di Cristo ha portato la giustizia per coloro che credono in lui, in quanto egli ha portato i loro peccati sul suo corpo sulla croce.

Questi sono solo alcuni esempi dei molti versetti del Nuovo Testamento che affermano l'importanza della morte di Cristo come sacrificio per il perdono dei peccati e la riconciliazione con Dio.