Teopedia/Ades

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Ades

Nell'ambito della Bibbia, l'Ades (o Sheol in ebraico, e Hades in greco) è un concetto che si riferisce al luogo o allo stato dei morti, sia giusti che malvagi. Si trova sia nell'Antico Testamento che nel Nuovo Testamento ed è un concetto che ha subito diverse interpretazioni e traduzioni nel corso dei secoli.

Nell'Antico Testamento, l'Ades è spesso descritto come un luogo oscuro, silenzioso e triste, dove i morti esistono in uno stato di separazione da Dio e dai viventi. Non è necessariamente un luogo di punizione, ma piuttosto un luogo di riposo temporaneo per i morti, in attesa della resurrezione.

Nel Nuovo Testamento, l'Ades è menzionato in diversi contesti. In alcuni passaggi, viene utilizzato come sinonimo del regno dei morti, come nell'Antico Testamento. Tuttavia, in altri passaggi, l'Ades viene presentato in modo più specifico come un luogo di tormento per i malvagi, in contrapposizione al "seno di Abramo" o al "paradiso", dove risiedono i giusti dopo la morte.

Le diverse traduzioni della Bibbia possono utilizzare termini diversi per riferirsi all'Ades, come "inferno", "regno dei morti" o "luogo dei morti". Queste traduzioni possono talvolta creare confusione, poiché possono portare a interpretazioni diverse del concetto. Tuttavia, è importante ricordare che l'Ades, in generale, si riferisce al luogo o allo stato dei morti nell'ambito della teologia biblica.

Ades nel Nuovo Testamento

Ecco alcuni dei passaggi più noti del Nuovo Testamento in cui viene menzionato l'Ades (Hades in greco) e una breve spiegazione del contesto in cui viene utilizzato:

  1. Matteo 11:23 (e parallelo in Luca 10:15) - In questo passo, Gesù condanna la città di Cafarnao per la sua mancanza di fede e di pentimento, dicendo che sarà "abbassata fino all'Ades". Qui, l'Ades viene utilizzato come simbolo di umiliazione e rovina.
  2. Matteo 16:18 - Gesù promette a Pietro che costruirà la sua Chiesa sulla roccia della sua confessione di fede e che "le porte dell'Ades non prevarranno contro di essa". In questo contesto, l'Ades rappresenta le forze del male e della morte che cercano di distruggere la Chiesa, ma che alla fine saranno sconfitte.
  3. Luca 16:19-31 - Nella parabola del ricco epulone e Lazzaro, Gesù descrive come il ricco, dopo la sua morte, si trovi nell'Ades e subisca tormenti, mentre il mendicante Lazzaro sia nel "seno di Abramo". In questo passo, l'Ades viene presentato come un luogo di sofferenza per i malvagi.
  4. Atti 2:27 (e 2:31) - Durante il suo discorso a Pentecoste, Pietro cita il Salmo 16:10, affermando che Dio non abbandonerà Gesù "nell'Ades" e che la sua anima non "vedrà la corruzione". Questo passo allude alla resurrezione di Gesù e al fatto che Egli ha sconfitto la morte e l'Ades.
  5. 1 Corinzi 15:55 - In questo versetto, Paolo cita il profeta Osea (Osea 13:14) e sfida la morte e l'Ades, chiedendo: "Morte, dov'è la tua vittoria? Morte, dov'è il tuo pungiglione?". Paolo celebra la vittoria di Gesù sulla morte e l'Ades attraverso la sua resurrezione.
  6. Apocalisse 1:18 - Gesù si presenta a Giovanni come Colui che "tiene le chiavi della morte e dell'Ades". Qui, l'Ades è associato alla morte, e Gesù afferma il suo potere e la sua autorità su entrambi.
  7. Apocalisse 6:8 - In questo passo, l'apostolo Giovanni descrive la visione dei quattro cavalieri dell'Apocalisse. Il quarto cavaliere è la Morte, e "l'Ades lo seguiva". L'Ades qui simboleggia la distruzione e la morte che accompagnano la fine del mondo.
  8. Apocalisse 20:13-14 - Nel Giudizio finale, Giovanni vede i morti risorgere e essere giudicati. L'Ades e la Morte "danno" i morti che contengono, e poi sono gettati nel "lago di fuoco", che rappresenta la seconda morte e la punizione eterna. In questo contesto, l'Ades è il luogo temporaneo dei morti che viene alla fine sconfitto e sostituito dalla punizione definitiva e permanente per i malvagi.

Questi sono alcuni dei passaggi principali del Nuovo Testamento in cui viene menzionato l'Ades. In generale, l'Ades è descritto come il luogo o lo stato dei morti, spesso associato alla morte e alla sofferenza. Tuttavia, la sua presentazione varia leggermente a seconda del contesto e dell'autore.