Teopedia/Gatekeeper

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Gatekeeper

In genere il termine il termine "gatekeeper" si riferisce a una persona o a un gruppo di persone che controlla l'accesso alle risorse, alle informazioni o alle opportunità all'interno di un movimento politico o sociale. In altre parole, i gatekeeper sono coloro che decidono chi può o non può partecipare al movimento, chi può o non può avere voce in capitolo nelle decisioni e chi può o non può accedere alle risorse finanziarie o materiali del movimento. I gatekeeper possono essere membri influenti del movimento, leader carismatici, organizzazioni di base o gruppi di potere interni che esercitano un controllo sulle attività del movimento. In alcuni casi, i gatekeeper possono agire in modo non trasparente o antidemocratico, escludendo le voci dissidenti o le minoranze all'interno del movimento.

Il concetto di gatekeeping può essere applicato a molte aree diverse, dalla politica alle arti, alla cultura e alla tecnologia. Tuttavia, nel contesto dei movimenti politici e sociali, il termine è spesso usato per descrivere come alcune persone o gruppi all'interno di un movimento possono impedire l'inclusione e la partecipazione di altre persone o gruppi.

E' possibile associare il termine "gatekeeper" a "finte opposizioni" quando in alcuni casi, il loro comportamento può essere percepito come tale se i loro obiettivi sembrano allineati con quelli del sistema dominante e se i loro metodi limitano l'effettiva partecipazione e rappresentanza di voci diverse all'interno del movimento.

Il 31-7-2022 ne ho parlato quando ho scritto: "Per rendere le democrazie “governabili” il potere sa che non basta tenere sotto controllo la maggioranza, ma è necessario che controlli anche le opposizioni: lo scopo è quello di dare l’illusione al popolo che ci sia sempre qualcuno che si batta per loro. Col termine “gatekeeper” si intende un partito/movimento in grado di raccogliere il dissenso e il malcontento della gente, rielaborarlo e infine disattivarlo, neutralizzarlo. Si tratta di una figura che il potere rende necessaria per scongiurare il rischio di insurrezioni popolari, mentre si continua a portare avanti un’agenda imposta dall’alto, quella dei potentati della finanza internazionale e dei poteri politici al loro servizio. In Italia c'era (ma la intendono riproporre ancora) un'anomalia rispetto al resto mondo, perché c’è stato bisogno di ben due partiti gatekeeper. Il movimento 5 stelle che doveva disattivare il dissenso prevalentemente a sinistra e/o al sud, la Lega che doveva farlo a destra e/o al nord. Allo stesso modo vi è la finta opposizione di "Fratelli d'Italia" che, con vari pretesti, non ha mai partecipato alle dimostrazioni popolari contro la dittatura pandemica e che appoggia la politica atlantista. Questi partiti e movimenti hanno finito per appoggiare la politica del Governo Draghi, pretendendo di avere un "atteggiamento responsabile". Quali altri vecchi e nuovi movimenti oggi sono una finta opposizione che si propongono di "addomesticare" il dissenso e confermare in modo compiacente la politica governativa? Chi svolgerà ancora il ruolo di "opposizione di Sua Maestà" funzionale al potere? Originalmente, il termine "gatekeeper" deriva dall'inglese "portiere" (nel gioco del calcio), guardiano. Si tratta di una teoria sociologica, elaborata negli anni Quaranta da Kurt Lewin e sviluppata successivamente da David Manning White, che si propone di spiegare il processo di raccolta, elaborazione e diffusione delle notizie. Secondo questa teoria, il percorso delle informazioni giornalistiche dalla fonte alla diffusione è condizionato dal ruolo di coloro che hanno il potere di intervento sulla selezione delle notizie e sul loro trattamento. Il fatto, ad esempio, che solo tre agenzie di informazioni (Reuter, France Press, Associated Press) producano l’80% dei dispacci a livello mondiale, serve a comprendere bene come questa funzione incida sul flusso dell’informazione, dalle principali testate giornalistiche fino ai livelli più bassi dell’industria della notizia".

Com'è stato osservato: "Ampliando l'orizzonte, i gatekeepers, funzionano un pò come i cani da guardia rispetto al pastore. Ce ne sono di varie razze, un pò per tutti i gusti, selezionati apposta per il tipo di pecore che vanno gestite. Vanno ben oltre i partiti politici che vincolano il dissenso. Si sparpagliano tra gli "insospettabili", anche tra attori, cantanti, opinionisti, influencer, tecnici e specialisti di qualche materia, tuttologi, fino ad arrivare al vicino di casa che reso potente dal "senso di responsabilità" ti porta la torta fatta in casa e poi ti denuncia alle autorità ad ogni sgarro alle regole imposte (chi ha vissuto la DDR della Stasi ne ha un ricordo ancora vivo sulla pelle). Il "cane da guardia" diventa addirittura un atteggiamento interiore, il nostro più severo censore interno che ci manipola con false credenze e ci impedisce di ricontattare la nostra Anima".