Teopedia/Paraeidolia

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Paraeidolia

In ermeneutica, la pareidolia è un fenomeno per cui si attribuiscono significati o forme riconoscibili ad elementi ambigui o incerti, come ad esempio immagini, parole o testi.

Più in generale, la pareidolia si riferisce alla tendenza dell'essere umano a riconoscere forme o pattern familiari anche in situazioni in cui essi non sono realmente presenti o non sono stati intenzionalmente creati. Questo fenomeno può essere influenzato dalle aspettative, dalle esperienze passate, dalle emozioni e da altri fattori psicologici.

Nell'ambito dell'ermeneutica biblica, la pareidolia può influire sulla lettura e sull'interpretazione dei testi sacri, portando il lettore a vedere significati o riferimenti che non sono realmente presenti o che non corrispondono alla vera intenzione dell'autore. Inoltre, la pareidolia può portare il lettore a ignorare o a sottovalutare aspetti del testo che non corrispondono alle sue aspettative o alle sue convinzioni pregresse. Per questo motivo, gli studiosi di ermeneutica biblica tendono ad adottare un approccio critico e attento alle potenziali influenze della pareidolia nella lettura e nell'interpretazione dei testi biblici.

Ecco alcuni esempi di pareidolia:

  • Vedere forme riconoscibili nelle nuvole, come animali o oggetti.
  • Riconoscere il viso di una persona in una foto sfocata o poco definita.
  • Notare immagini familiari nei pattern dei marmi, delle tessere di un pavimento o del legno delle travi.
  • Vedere figure umane o animali nelle rocce o nelle montagne.
  • Riconoscere parole o frasi in brani di musica o in suoni ambientali, come il rumore delle onde del mare o del vento tra gli alberi.
  • Scorgere volti nelle macchie di umidità sui muri o sui vetri.
  • Notare immagini familiari nei disegni dei bambini, come la figura di un volto o di un animale.
  • Vedere immagini di santi o di figure religiose in forme naturali o in oggetti casuali, come macchie di muffa su un muro o sulla corteccia di un albero.
  • Riconoscere forme umane o animali nei graffiti o nei disegni sui muri o sui marciapiedi.
  • Notare immagini familiari nei disegni dei tappeti o delle stoffe, come figure geometriche che sembrano rappresentare volti o oggetti.

Ci sono alcuni esempi di pareidolia presenti nella Bibbia:

  • Nella visione di Ezechiele nel capitolo 10 del libro di Ezechiele, l'autore descrive una visione di creature aliene (esseri viventi) con volti umani, teste di leone, ali e ruote che sembrano avere un aspetto molto simile a quello di alcuni dei cherubini descritti nell'Arca dell'Alleanza.
  • Nel Nuovo Testamento, alcuni studiosi hanno interpretato il versetto di Matteo 16:2-3 come un esempio di pareidolia. In questo passo, Gesù rimprovera i Farisei e i Sadducei per non essere in grado di leggere i segni dei tempi, dicendo loro: "Quando sarà sera, voi dite: Bello il tempo! Il cielo rosso!' E al mattino:Oggi ci sarà tempesta, il cielo è rosso e minaccioso!' Voi sapete discernere l'aspetto del cielo, e non sapete discernere i segni dei tempi?". Alcuni studiosi hanno interpretato questo passo come un esempio di pareidolia perché i Farisei e i Sadducei sembrano riconoscere i segni del tempo solo in base alla visione del cielo, invece di comprendere le vere cause dei fenomeni meteorologici e delle situazioni politiche del loro tempo.
  • Nel Libro dell'Apocalisse, alcune descrizioni delle creature che appaiono nelle visioni di Giovanni sembrano avere un aspetto ibrido e ambiguo, con caratteristiche che si sovrappongono o si fondono tra loro, come nel caso delle creature descritte in Apocalisse 4:6-8. Questa ambiguità può essere vista come un esempio di pareidolia, in cui l'autore cerca di rappresentare in modo simbolico degli aspetti della realtà che possono essere difficili da comprendere o da descrivere in modo preciso.