Teopedia/Scomunica

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Scomunica

La scomunica è un atto legale della chiesa cristiana che implica vari gradi di esclusione di un suo membro dalla comunità dei fedeli a causa di gravi ed ostinate infrazioni alla morale e/o alla dottrina riconosciuta. Il termine scomunica appare per la prima volta in documenti ecclesiastici nel quarto secolo. Nel quindicesimo secolo si comincia a fare una distinzione fra coloro che devono essere allontanati a causa di gravi errori (i vitandi), e quelli che possono essere tollerati (i tolerati, che dovevano essere solo rigidamente esclusi dai sacramenti). Questa distinzione è ancora in vigore nel Cattolicesimo.

La scomunica nella Bibbia

La disciplina nella chiesa primitiva segue il modello israelita. Si confrontino, ad esempio il triplice ammonimento rivolto ad un fratello nella chiesa che trasgredisce gravemente le sue regole, in Matteo 18:15-17 e che si conforma alle pratiche del Giudaismo.
L'origine della scomunica in termini cristiani è normalmente ricondotta al detto di Gesù sul "legare e sciogliere" in Matteo 16:19 (rivolto a Pietro) e 18:18 (ai discepoli, cfr. Giovanni 20:23).

  • "Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli" (Matteo 16:19).
  • "Io vi dico in verità che tutte le cose che legherete sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che scioglierete sulla terra, saranno sciolte nel cielo" (Matteo 18:18).
  • "A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi li riterrete, saranno ritenuti" (Giovanni 20:23).

Se questa legislazione fosse rilevante oppure meno nel tempo in cui scrivono gli apostoli, non c'è alcuna ragione (come alcuni affermano) di considerarla una invenzione post-pasquale. L'Apostolo Paolo prevede dei livelli di sanzioni disciplinari verso membri di chiesa che hanno commesso gravi infrazioni, varianti da privazioni a livello sociale a piena esclusione dalla comunità.

  • "E se qualcuno non ubbidisce a ciò che diciamo in questa lettera, notatelo, e non abbiate relazione con lui, affinché si vergogni" (2 Tessalonicesi 3:14 e ss.)
  • "Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi" (1 Corinzi 5:13; cfr. v. 5).
  • "Or se qualcuno è stato causa di tristezza, egli ha rattristato non tanto me quanto, in qualche misura, per non esagerare, tutti voi. Basta a quel tale la punizione inflittagli dalla maggioranza; quindi ora, al contrario, dovreste piuttosto perdonarlo e confortarlo, perché non abbia a rimanere oppresso da troppa tristezza. Perciò vi esorto a confermargli il vostro amore; poiché anche per questo vi ho scritto: per vedere alla prova se siete ubbidienti in ogni cosa. A chi voi perdonate qualcosa, perdono anch'io; perché anch'io quello che ho perdonato, se ho perdonato qualcosa, l'ho fatto per amor vostro, davanti a Cristo, affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo le sue macchinazioni" (2 Corinzi 2:5-11).

La punizione, in questo caso, era responsabilità dell'intera assemblea dei cristiani: "Nel nome del Signore Gesù, essendo insieme riuniti voi e lo spirito mio, con l'autorità del Signore nostro Gesù" (1 Corinzi 5:4). ed intesa per il bene sia del trasgressore che della chiesa (vv. 5_7; cfr. 1 Timoteo 1:19). Con la crescita della chiesa, sorge gradualmente il problema di chi abbia lautorità di scomunicare (Cfr. 3 Giovanni 9ss).
Nella chiesa primitiva, la scomunica in quanto tale [("...ho deciso che quel tale sia consegnato a Satana" (1 Corinzi 5:5)] implicava l'isolamento completo dai fedeli.

La scomunica nelle chiese evangeliche

La Riforma protestante chiama la Chiesa ad una posizione più biblica al riguardo della Disciplina della chiesa, il che è la preoccupazione maggiore dei riformatori di seconda generazione come Martin Bucer e Giovanni Calvino. Calvino sosteneva che la disciplina, secondo la Parola del Signore, è "il migliore aiuto" della sana dottrina, dell'ordine e dell'unità della chiesa e che bandire i peccatori ostinati a non conformarsi allo standard della fede cristiana ed i contumaci, significa esercitare una giurisdizione spirituale che il Signore di fatto ha accordato all'assemblea dei credenti. Per Giovanni Calvino la scomunica ha un triplice scopo: (1) che il nome di Dio non sia insultato da cristiani che conducono una vita vergognosa e viziosa; (2) che il buono ... non sia corrotto dalla costante comunicazione con l'empio; (3) "che il peccatore si vergogni e cominci a ravvedersi dalle sue turpitudini". Rammentando l'esempio dell'apostolo Paolo e dei padri della Chiesa, Calvino insiste a che sia l'intera assemblea dei credenti a testimoniare ad ogni scomunica.
Nell'ambito delle Chiese evangeliche moderne la scomunica formale è imposta molto raramente. I canoni riveduti attuali della Chiesa anglicana (1969) continuano a prevederla.