Teopedia/Apologetica presupposizionalista

Da Tempo di Riforma Wiki.
Versione del 16 feb 2023 alle 15:42 di Pcastellina (discussione | contributi)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Ritorno


L'apologetica presupposizionalista

L'apologetica presupposizionalista è una forma di apologetica cristiana che si concentra sulle presupposizioni o le convinzioni fondamentali che una persona ha riguardo alla realtà, incluso l'esistenza di Dio. L'obiettivo dell'apologetica presupposizionale è di dimostrare che l'esistenza di Dio è l'unica spiegazione possibile per l'universo, la vita e la conoscenza umana.

A differenza di altre forme di apologetica che cercano di dimostrare l'esistenza di Dio attraverso argomenti razionali o empirici, l'apologetica presupposizionale parte dal presupposto che la conoscenza umana non può essere giustificata razionalmente senza l'esistenza di Dio. In altre parole, la conoscenza umana è possibile solo perché esiste un Dio che ha creato l'universo e ha dotato l'umanità di facoltà cognitive.

Gli apologeti presupposizionalisti sostengono che qualsiasi tentativo di giustificare la conoscenza umana senza Dio è intrinsecamente auto-contraddittorio. Ad esempio, affermano che gli atei non possono giustificare razionalmente la loro convinzione che l'universo sia un prodotto del caso o della natura, poiché la propria ragione e conoscenza dipendono implicitamente dall'esistenza di un Dio che li abbia creati con la capacità di comprendere il mondo.

L'apologetica presupposizionale si basa quindi sull'idea che la verità della Bibbia e la verità dell'esistenza di Dio debbano essere accettate come presupposti fondamentali per qualsiasi discussione razionale. In pratica, questo significa che gli apologeti presupposizionalisti cercano di dimostrare la verità della Bibbia e l'esistenza di Dio a coloro che hanno presupposti differenti, mostrando le contraddizioni interne delle loro convinzioni fondamentali.

Quando spiegano ciò in cui credono, i cristiani spesso sentono di dover prima dimostrare la veridicità della rivelazione biblica o la stessa esistenza di Dio. Quest'approccio rivela che essi ancora non comprendono l'approccio biblico conosciuto come “apologetica presupposizionalista”.

I presupposti (“assunti” o “assiomi<ref>In epistemologia, un assioma è una proposizione o un principio che è assunto come vero perché ritenuto evidente o perché fornisce il punto di partenza di un quadro teorico di riferimento. L'insieme degli assiomi e deiconcetti primitivi costituiscono il fondamento, il </ref>) semplicemente sono le credenze di base che ciascuno possiede e che influenzano tutto ciò che si pensa, come si guarda al mondo, si interpretano le evidenze, e si legge la Bibbia. L'apologetica è una difesa razionale di quel che si crede. L'apologetica presupposizionalista, quindi, è una difesa ragionata delle credenze cristiane basata sul riconoscimento dei presupposti nostri e delle persone alle quali ci rivolgiamo. Per esempio, il mio presupposto è che Dio esiste, che ci ha dato la Sua Parola (la Bibbia), e che è verità assoluta. Così io mi avvalgo della Bibbia come base del mio pensiero, di come interpreto le evidenze, spiego il mondo che mi circonda, e leggo la Bibbia. I presupposti i un ateo, molto probabilmente è che Dio non esiste e che la verità è relativa. Un ateo crede che sia l'uomo a decidere che cosa sia verità e così, su quella base, pensa, interpreta le evidenze e considera il mondo e la Bibbia stessa.

Se noi partiamo dal dato che la Bibbia sia Parola di Dio (2Timoteo 3:16; Salmo 18:30; Proverbi 30:5), allora ne facciamo uso come nostro assioma. Un'assioma (spesso usato in logica) è una proposizione non suscettibile essere provata o disprovata: la sua verità è presupposta. La Bibbia assume questa posizione e presuppone vera l'esistenza di Dio. Per essa non è qualcosa da provare (Genesi 1:1; Esodo 3:14; Apocalisse 1:8), ma che dà per scontata.

La battaglia che dobbiamo ingaggiare, quindi, non è tanto sulle evidenze ma sui punti di partenza filosofici, sui presupposti. Come cristiani non dovremmo mai prescindere dal nostro assioma di base - la Bibbia - quando discutiamo con altri di verità. Questo vorrebbe dire per un soldato andare in guerra privo di armatura o di armi. Chiedere ad un cristiano di lasciare da parte la Bibbia negli interessi della discussione sarebbe lo stesso che chiedere ad un ateo di provare che Dio non esiste facendo uso della Bibbia soltanto. Sarebbe come chiedere ad un ateo di abbandonare il suo assioma.

I profeti e gli apostoli non hanno mai cercato di comprovare l'esistenza di Dio. Scrivono dandola per scontata come proprio presupposto e ragionano sempre sulla base della Scrittura (Atti 17:2,17; 18:4,19). Facendo uso della Parola di Dio, di fatto noi mettiamo il non credente di fronte a Dio e non al nostro pensiero fallibile.

Autori

L'apologetica presupposizionalista ha le sue radici in molti autori cristiani del passato, ma la sua forma moderna è stata sviluppata principalmente da due figure chiave: Cornelius Van Til e Greg Bahnsen.

Cornelius Van Til (1895-1987) è stato un teologo e filosofo olandese-americano che ha insegnato al Westminster Theological Seminary negli Stati Uniti per oltre 40 anni. Van Til è stato uno dei fondatori dell'apologetica presupposizionale moderna e ha scritto molti libri influenti sulla filosofia e la teologia cristiana, tra cui "The Defense of the Faith" e "Christian Apologetics".

Greg Bahnsen (1948-1995) è stato un pastore e teologo presbiteriano americano noto per il suo lavoro nell'apologetica presupposizionale. Bahnsen ha studiato sotto la guida di Van Til e ha continuato a sviluppare l'apologetica presupposizionale attraverso la sua scrittura e la sua attività accademica. Alcuni dei suoi libri più noti includono "Always Ready: Directions for Defending the Faith" e "Van Til's Apologetic: Readings and Analysis".

Altri studiosi che hanno contribuito all'apologetica presupposizionale includono John Frame, Alvin Plantinga, e Vern Poythress. Questi autori hanno sviluppato ulteriormente le idee di Van Til e Bahnsen e hanno cercato di applicare l'apologetica presupposizionale a diverse discipline, come la filosofia, la scienza e la teologia.

Critiche

L'apologetica presupposizionalista ha ricevuto molte critiche da vari campi. Di seguito sono elencate alcune delle critiche più comuni:

  1. Circolarità dell'argomentazione: L'argomento presupposizionale spesso viene criticato per essere circolare nella sua logica, poiché usa la Bibbia come presupposto e poi cerca di dimostrare la verità della Bibbia usando la Bibbia stessa.
  2. Mancanza di verificabilità empirica: L'apologetica presupposizionale è stata criticata per mancanza di verificabilità empirica e la sua incapacità di utilizzare argomenti basati sull'evidenza empirica. Secondo i critici, questo la rende inadatta a convincere coloro che non condividono i presupposti cristiani.
  3. Incoerenza filosofica: L'apologetica presupposizionale ha ricevuto critiche per la sua incoerenza filosofica, in particolare riguardo alla sua applicazione di presupposti religiosi alle questioni filosofiche e scientifiche. Alcuni critici sostengono che questo approccio porta a conclusioni irrazionali e non scientifiche.
  4. Problemi di applicazione pratica: Alcuni critici dell'apologetica presupposizionale ritengono che sia difficile da applicare nella vita quotidiana. L'approccio presupposizionale richiede una conoscenza profonda della teologia cristiana e della filosofia, e questo lo rende meno accessibile per i cristiani comuni e per i non cristiani.

In sintesi, l'apologetica presupposizionale ha ricevuto critiche riguardo alla sua logica circolare, la mancanza di verificabilità empirica, l'incoerenza filosofica e la difficoltà di applicazione pratica. Tuttavia, nonostante le critiche, l'apologetica presupposizionale continua ad essere studiata e utilizzata da molti teologi e filosofi cristiani.

Note