Filosofia/Glossario

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Glossario filosofico

</section> <section id="h.13f8df2000f8d217_529"> Raccolta di definizioni. Vedi eventualmente anche la teopediadi riforma.net (che si occupa soprattutto di teologia). Per definizioni che riguardano specificatamente la filosofia riformata ved il glossario di cosmonomia.Glossary of Latin and Greek Terms used in Theology.

Vedi anche:Glossario Vantilliano

Anamnesi. L'anamnesi nella filosofia platonica è quel processo di reminiscenza che, stimolato dalla percezione degli oggetti sensibili, conduce l'uomo a riscoprire gradualmente nel proprio intelletto (attraverso la conoscenza intellettiva) quelle Idee eterne che sono causa e origine del mondo fenomenico. La conoscenza sensibile, distinta dalla conoscenza intellettiva, può dunque offrire a quest'ultima lo spunto per avviare un tale processo. La reminiscenza o anamnesi è dunque un risveglio della memoria, il ridestarsi di un sapere già presente nella nostra anima, ma che era stato dimenticato al momento della nascita ed era perciò inconscio. Per Platone e i neoplatonici, conoscere significa dunque ricordare. La conoscenza non deriva dall'esperienza, sebbene questa svolga un ruolo importante e ineliminabile nel farsi "nunzio" dell'intellegibile: il ricordo avviene in forma immediata e intuitiva, per lampi improvvisi. [Wikipedia].

Anassimandro, filosofo greco presocratico. [Wikipedia].

Apofatismo. L'apofatismo (dal greco ἀπό φημι che significa letteralmente lontano dal dire, non dire) è un metodo teologico secondo il quale Dio è del tutto inconoscibile attraverso la razionalità, perché trascende la realtà fisica e le capacità cognitive umane. In quest'ottica, l'approccio più adeguato a Dio è quello che prevede il silenzio, la contemplazione e l'adorazione del mistero, e prescinde cioè da qualsivoglia processo di speculazione o indagine razionale dell'essere divino. Questa teoria è l'esatto contrario del catafatismo della teologia affermativa, la quale prevede la conoscibilità di Dio attraverso l'uso della ragione e dell'intelletto. La teologia negativa, tuttavia, che si serve di un tale metodo apofatico, ammette in parte la possibilità di un esercizio discorsivo e razionale per avvicinarsi a Dio, non dicendo cosa Egli è, ma dicendo cosa Egli non è. Essa culmina comunque nel silenzio. [Wikipedia].

Apologetica. Nel Cristianesimo, è detta apologetica quella parte della teologia che ha lo scopo di affermare la razionalità e la credibilità della fede dimostrando l'origine divina della Rivelazione cristiana. Tra gli strumenti di cui l'apologetica cristiana si serve per questo compito, ricordiamo: la morale naturale (dedotta razionalmente a partire dal concetto di natura umana), le testimonianze storiche, l'esegesi biblica e la ragione filosofica. [Wikipedia].

Assioma. In epistemologia, un assioma è una proposizione o un principio che viene assunto come vero perché ritenuto evidente o perché fornisce il punto di partenza di un quadro teorico di riferimento. L'insieme degli assiomi e dei concetti primitivi costituiscono il fondamento, il "punto di partenza", di ogni teoria deduttiva che si presenti come sistema assiomatico. [Wikipedia].

Concetto primitivo. Per concetto primitivo, nozione primitiva o principio primo, si intende un concetto che, per la propria semplicità ed intuitività, si rinuncia a definire mediante termini e concetti già definiti all'interno di un sistema formale, e che al contrario si sceglie di sfruttare per formulare la definizione di altri concetti. Mettendo assieme i "concetti non definiti" con gli "enunciati non dimostrati" si ottiene il fondamento di un sistema deduttivo, il "punto di partenza" da cui ricavare tutti gli altri teoremi e concetti. [Wikipedia].

Cosmo. Con il termine cosmo in filosofia e teologia s'intende un sistema ordinato o armonico. L'origine della parola è il greco κόσμος (kósmos) che significa "ordine" ed è il concetto opposto a caos (la parola cosmetico deriva dalla stessa radice). Nel linguaggio scientifico cosmo è considerato sinonimo di universo, in particolare in relazione al continuum spazio-temporale dentro l'ipotetico multiverso. In russo, la parola κосмос (kosmos) significa semplicemente "spazio". Pitagora è stato probabilmente il primo filosofo ad applicare il termine cosmo all'universo, forse in relazione al firmamento. Il concetto di un ordine divino o di una creazione divinamente ordinata era comunque già presente nel mazdeismo (aša). In teologia, il termine cosmo si usa per descrivere l'Universo creato, senza includere il Creatore. Nella teologia cristiana, la parola è usata anche per riferirsi alla vita terrena. [Wikipedia].

Definizione. La definizione è un'operazione logica consistente nell'individuazione e nell'illustrazione delle proprietà essenziali di un determinato oggetto, materiale o immateriale, o in una equivalenza tra un termine e il significato del termine stesso. Tali definizioni, pur non essendo equivalenti, non si escludono a vicenda. Definire significa spiegare il significato di vocaboli mediante altri vocaboli di significato noto; secondo alcune visioni non sarebbe possibile definire tutti i concetti. I concetti che non possono essere definiti si chiamano primitivi. Si possono distinguere molti tipi diversi e tecniche di definizione, tra cui molto diffuse sono quelle basate sul dizionario (definizione lessicale). In ambito filosofico, Aristotele, che fu il primo a precisarne il significato, affermava che è la dichiarazione dell'essenza di una cosa e non si deve ridurre a una pura descrizione esteriore. Così l'uomo è definito come animale ragionevole. Leibniz distinse la definizione nominale, che dà le caratteristiche dell'oggetto, dalla definizione reale, che ne dimostra anche la possibilità. [Wikipedia].

Dialettica. La dialettica è uno dei principali metodi argomentativi della filosofia, che deriva dai termini greci dià-legein (cioè "parlare attraverso", ma anche "raccogliere") + tèchne, ovvero "arte" del dialogare, del riunire insieme. Essa consiste nell'interazione di due tesi o princìpi contrapposti (simbolicamente rappresentati nei dialoghi platonici da due personaggi reali) usata come strumento di indagine della verità. [Wikipedia].

Dooyeweerd, Herman.

Dualismo. Il dualismo è una concezione filosofica o teologica che vede la presenza di due essenze o principi opposti ed inconciliabili (è quindi una concezione contrapposta a quella del monismo). [Vediarticolo separato].

Empirismo. L'empirismo (dal greco εμπειρια - esperienza) è la corrente filosofica, nata nel Seicento in Inghilterra, secondo cui la conoscenza umana deriva esclusivamente dai sensi o dall'esperienza. I maggiori esponenti dell'empirismo anglo-sassone furono John Locke, George Berkeley, e David Hume: costoro negavano che gli esseri umani avessero idee innate, o che qualcosa fosse conoscibile a prescindere dall'esperienza. L'empirismo si sviluppò in contrapposizione al razionalismo, corrente filosofica il cui esponente principale è stato Cartesio. Secondo i razionalisti, la filosofia dovrebbe essere condotta tramite l'introspezione e il ragionamento deduttivo a priori. Secondo gli empiristi, invece, si considera alla base del metodo scientifico l'idea che le nostre teorie dovrebbero essere fondate sull'osservazione del mondo piuttosto che sull'intuito o sulla fede. In senso lato, oggi per empirismo si intende un approccio sperimentale alla conoscenza, basato sulla ricerca e su un modo di procedere a posteriori, preferiti alla pura logica deduttiva. In questo senso possono essere fatti rientrare nella corrente empirista anche Aristotele, Tommaso d'Aquino, Roger Bacon, Thomas Hobbes, e l'induttivista Francesco Bacone. [Wikipedia].

Epistemologia. L'epistemologia è quella branca della filosofia che si occupa delle condizioni sotto le quali si può avere conoscenza scientifica e dei metodi per raggiungere tale conoscenza, come suggerisce peraltro l'etimologia del termine, il quale deriva dall'unione delle parole greche episteme ("conoscenza certa", ossia "scienza") e logos (discorso). È bene precisare che nell'ambito della cultura anglosassone il concetto di epistemologia viene invece usato come sinonimo di gnoseologia o teoria della conoscenza, la disciplina che si occupa dello studio della conoscenza in generale.[Wikipedia].

Ermeneutica. L'ermeneutica è in filosofia la metodologia dell'interpretazione. La parola deriva dal greco antico ἑρμηνευτική (τέχνη), in alfabeto latino hermeneutikè (téchne), traducibile come (l'arte della) interpretazione, traduzione, chiarimento e spiegazione. Essa nasce in ambito religioso con lo scopo di spiegare la corretta interpretazione dei testi sacri.In seguitoil termine assume un respiro più ampio tendente a dare un significato a tutto ciò che è di difficile comprensione. In questo senso può essere vista come la teoria generale delle regole interpretative. [Wikipedia].

Ermeneutica biblica. L'ermeneutica è l'arte di interpretare ciò che un autore ha scritto, i metodi che devono essere applicati per comprendere un testo. Questa voce si concentra in modo specifico sull'ermeneutica applicata alla Bibbia, cioè sui principi che devono essere applicati per comprendere rettamente la Bibbia. [Wikipedia], [Dichiarazione sull'ermeneutica biblica].

Escatologia. L'escatologia (dal Greco antico ἔσχατος, éskhatos=ultimo) è, nelle dottrine filosofiche e religiose, la riflessione che si interroga sul destino ultimo dell'essere umano e dell'universo. L'escatologia non è una disciplina del tutto astratta, perché tali aspettative ultime dell'uomo (di solito legate alla vita oltre la morte) possono influenzare in modo significativo la sua visione del mondo e il suo comportamento quotidiano. In pratica l'escatologia è strettamente correlata con la visione della morte e dell'eventuale aldilà nelle varie civiltà. [Wikipedia].

Etica. L'etica (dal greco antico εθος (o ήθος), èthos, "carattere", "comportamento", "costume", "consuetudine") è quella branca della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontico ovvero distinguerli in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati. L'etica si occupa anche della determinazione di quello che può essere definito come il senso dell'esistere umano, il significato profondo etico-esistenziale (eventuale) della vita del singolo e del cosmo che lo include. Ad etica si preferisce l'uso del termine 'morale' per indicare l'assieme di valori, norme e costumi di un individuo o di un determinato gruppo umano. Si preferisce riservare la parola 'etica' per riferirsi all'intento razionale (cioè filosofico) di fondare la morale intesa come disciplina. L'etica può essere descrittiva se descrive il comportamento umano, mentre è normativa (o prescrittiva) se fornisce indicazioni. In ogni caso l'indagine verte sul significato delle teorie etiche. [Wikipedia], [Dichiarazione sull'etica biblica].

Fallacia. Le fallacie sono errori nascosti nel ragionamento che comportano la violazione delle regole di un confronto argomentativo corretto. I ragionamenti fallaci appaiono come rigorosi e logici, ma in realtà non sono validi (da non confondere con "veri"). Il termine fallacia deriva dal latino fallere che significa ingannare. Il più delle volte tali ragionamenti vengono costruiti ad hoc da colui o coloro che li propongono, con l'intento di ingannare o anche persuadere l'interlocutore (vedasisofisma eparalogismo). [Wikipedia].

Filosofia. Il termine 'filosofia' può essere usato in due modi (1) il risultato dell'attività filosofica, ad es. la filosofia di Platone o di Kant, e (2) l'attività filosofica in sé stessa, 'il filosofare'. Il cristiano potrebbe così o esaminare e valutare i vari sistemi filosofici secondo i propri presupposti, oppure elaborare e sviluppare un sistema filosofico suo proprio sulla base della concezione cristiana del mondo e della vita. "Fare filosofia" significa riflettere in modo scientifico, cioè esaminare analiticamente in maniera sistematica e disciplinata, contrapponendo, confrontando e disponendo in un insieme logico e coerente i dati del proprio studio. Mentre, però, le varie discipline scientifiche si occupano di settori particolari della realtà, la filosofia, in quanto scienza, si occupa del "tutto" della realtà, aspirando a comprenderla nel suo insieme e coerenza, investigandone la sua origine e sviluppo. Una filosofia sta, di fatto, alla base di ogni investigazione scientifica particolare, perché quest'ultima si fonda sempre su dei presupposti non dimostrati e presupposti veri. La filosofia cristiana presuppone la realtà come derivante e regolata da Dio (come definito nell'ambito della Bibbia), verso il quale sempre rimanda. Il pensare filosofico si distingue dal pensare "ingenuo", corrente, quotidiano, non strutturato. La filosofia trova nelcuore umano la sua sorgente. Il cuore umano decaduto si allontana da Dio e produce filosofie apostate e quindi falsate. Aderendo "religiosamente" a qualcosa di diverso dal Dio vero e vivente, esse assolutizzano come punto di partenza (che dev'essere necessariamente, per essere adeguato, sovra-temporale, trascendente) un qualche elemento della creazione, diventando così fondamentalmente idolatre. Esse pure sono definite "filosofie immanenti". Quando, però, il cuore viene rigenerato dallo Spirito Santo e si sottomette a Cristo, esso si muove nella direzione giusta e produce filosofie che vuole in armonia con Dio. La filosofia è sempre necessariamente "religiosa" perché prende le mosse dal cuore come centro religioso del proprio essere producendo frutti conformi alla propria condizione.

Filosofia e cristianesimo. L'attività filosofica è parte del mandato culturale assegnato da Dio alle creature umane come stabilito nel patto che con esse Egli ha contratto. Il mandato culturale non è mai stato abrogato. La Caduta ha fatto sì che esso venisse disatteso e corrotto, ma in Cristo il popolo di Dio redento torna ad adempierlo e sviluppa pure una filosofia (tramite il ministero di coloro ai quali è affidato questo compito specifico) che intende essere fedele alla Rivelazione. Il mandato che il popolo redento di Dio adempie, non riguarda, infatti, solo l'ambito "religioso" o "spirituale", ma include il tutto della vita, attività scientifica compresa. Ogni aspetto della vita è da sottoporre alla signoria di Dio in Cristo perché il creato appartiene a Lui. Non esiste una scienza (e una filosofia) "neutrale". Essa può solo essere o sottoposta a Lui, oppure ribelle a Lui (pervenendo così a risultati falsati e disfunzionali). La filosofia cristiana sceglie consapevolmente la sua direzione verso Cristo, Radice e Rinnovatore dell'intero creato. "L'Agnello" è degno di ricevere ogni onore e gloria dalla scienza e dalla filosofia stessa. La filosofia deve puntare al di sopra ed oltre sé stessa verso l'Origine di tutte le cose. La filosofia cristiana si pone necessariamente in antitesi con quella secolare perché non esiste una scienza che possa dirsi "neutrale". Essa, infatti, sorge dal cuore umano, il quale o è in armonia con Dio oppure gli è avverso (non esiste una via di mezzo: o la scienza punta a Dio oppure va in direzione opposta. È impossibile operare una sintesi (fra i principi e le motivazioni bibliche e quelle derivate da filosofie non cristiane). La filosofia cristiana è fondata sulcuore rigenerato del credente, che è illuminato dalla divina rivelazione della Parola di Dio ed è edificata sulla distinzione fra Dio e il cosmo.

Giusnaturalismo. Il giusnaturalismo (dal latino ius naturale, "diritto di natura") è il termine generale che racchiude quelle dottrine filosofico-giuridiche che affermano l'esistenza di un diritto naturale, cioè di un insieme di norme di comportamento dedotte dalla "natura" e conoscibili dall'essere umano. Il giusnaturalismo si contrappone al cosiddetto positivismo giuridico basato sul diritto positivo, inteso quest'ultimo come corpus legislativo creato da una comunità umana nel corso della sua evoluzione storica. Questa contrapposizione è stata efficacemente definita "dualismo". [Wikipedia]. Vedi anche "Diritti umani" [Wikipedia].

Gnoseologia. La gnoseologia - dal greco "gnòsis" ("conoscenza") e "lògos" ("discorso") - chiamata anche teoria della conoscenza, è quella branca della filosofia che si occupa dello studio della conoscenza. In particolare, così come si è consolidata nell'età moderna grazie alla speculazione filosofica di Kant, la gnoseologia si occupa dell'analisi dei fondamenti, dei limiti e della validità della conoscenza umana, intesa essenzialmente come relazione tra soggetto conoscente e oggetto conosciuto. [Wikipedia].

Idea di legge. Ogni cosa è sottoposta a regole oggettive ed universali che la governano.

Immanenza. L'immanenza è un concetto filosofico metafisico (antitetico a quello di trascendenza) che si riferisce alla qualità di ciò che è immanente, ossia ciò che risiede nell’essere, ha in sé il proprio principio e fine e, facendo parte dell’essenza di un soggetto, non può avere un'esistenza da questo separata. Nel pensiero moderno l’antitesi immanenza – trascendenza si è trasferita sul piano gnoseologico e viene definita come “immanentismo” ogni dottrina che rifiuta l’esistenza di una realtà trascendente: l’idealismo post kantiano, il positivismo, le varie forme di storicismo. [Wikipedia]

Inferenza. L'inferenza è il processo con il quale da una proposizione accolta come vera, si passa a una proposizione la cui verità è considerata contenuta nella prima. [Wikipedia].

Influenze della filosofia sulla teologia (esempi nel XX secolo). Teologia dialettica (Barth, Gogarten, Brunner) nella sia dipendenza daKierkegaard eJaspers;Bultmann (dipendente daHeidegger); la teologia della speranza (Moltmann, dipendente dal neo-marxismo diErnst Bloch), il disegno storicista diPannenberg (dipendente daDilthey eTroeltsch), la teologia "atea" diAltizer eCox (influenzata dalneopositivismo); le tendenze esistenzialiste-ermeneutiche (Fuchs,Ebeling, Steiger); lateologia della liberazione (influenzata dalneomarxismo).

Logica. La logica è lo studio del ragionamento e dell'argomentazione e, in particolare, dei procedimenti inferenziali, rivolto a chiarire quali procedimenti di pensiero siano validi e quali non validi. Fa parte degli studi della logica anche quello della logica verbale. La parola "logica" deriva dal greco λόγος (lògos), ovvero "parola, pensiero, idea, argomento, ragione". [Wikipedia]. Vedi anche: Sofisma, Classificazione delle fallacie.

Metafisica, La metafisica è quella parte della filosofia che si occupa degli enti (cIò che è o può essere] secondo una prospettiva che aspira ad essere la più ampia e universale possibile (quindi anche a prescindere dal loro aspetto sensibile), a differenza della fisica e delle scienze particolari che generalmente si occupano dei singoli aspetti della realtà empirica, secondo punti di vista e metodologie particolari. Nel tentativo di andare oltre gli elementi instabili, mutevoli, e accidentali dei fenomeni, la metafisica concentra la propria attenzione su ciò che ritiene essere eterno, stabile, necessario, assoluto, con l'intento di riuscire a cogliere le strutture fondamentali dell'essere. [Wikipedia].

Metanarrazione Nella teoria critica, e particolarmente nel postmodernismo, la metanarrazione o metaracconto (anche conosciuto come "grande racconto o narrazione") è un'idea astratta che si ritiene essere una spiegazione onnicomprensiva dell'esperienza storica o della conoscenza. Secondo John Stephens, il metaracconto è "uno schema narrativo culturale totalizzante o globale che ordina e spiega la conoscenza e l'esperienza", cioè i suoi presupposti trascendenti, la storia (mitica o reale) che presuppone". Il prefisso "meta" significa "oltre" ed è qui usato per intendere "riguardante". Il metaracconto, o metanarrazione, è la storia presupposta da una narrazione. [Wikipedia].

Metodo deduttivo. Il metodo deduttivo o deduzione è il procedimento razionale che fa derivare una certa conclusione da premesse più generiche, dentro cui quella conclusione è implicita. Il termine significa letteralmente «condurre da», perché proviene dal latino "de" (traducibile con da, preposizione indicante provenienza, o moto di discesa dall'alto verso il basso), e "ducere" (condurre). Questo metodo parte da postulati e princìpi primi e, attraverso una serie di rigorose concatenazioni logiche, procede verso determinazioni più particolari attinenti alla realtà tangibile.

Metodo induttivo. Il metodo induttivo o induzione (dal latino inductio, dal verbo induco, presente di in-ducere), termine che significa letteralmente "portar dentro", ma anche "chiamare a sé", "trarre a sé", è un procedimento che partendo da singoli casi particolari cerca di stabilire una legge universale, il procedimento che dai particolari porta all'universale. [Wikipedia].

Metodo scientifico. Legato al metodo deduttivo, il metodo scientifico è la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e condivisibile. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di evidenza empirica e misurabile attraverso l'osservazione e l'esperimento; dall'altra, nella formulazione di ipotesi e teorie da sottoporre nuovamente al vaglio dell'esperimento. Limitandosi al campo delle scienze naturali, fisiche e matematiche, il ciclo conoscitivo induttivo o induzione descrive il percorso seguito per arrivare alla stesura di una legge scientifica a partire dall'osservazione di un fenomeno. Si articola nei seguenti passi, ripetuti ciclicamente: (1) Osservazione; (2) Esperimento; (3) Correlazione fra le misure; (4) Definizione di un modello fisico; (5) Elaborazione di un modello matematico; (6) Formalizzazione della teoria. [Wikipedia].

Metodo socratico. Il metodo socratico, basato su domande e risposte tra Socrate e l’interlocutore di turno, procede per confutazione, ossia per eliminazione successiva delle ipotesi contraddittorie o infondate. Esso consiste nel portare gradualmente alla luce l’infondatezza di tutte quelle convinzioni personali che siamo abituati a considerare come scontate, come vere, e che invece rivelano, ad un attento esame, la loro natura di “opinioni”. Tale metodo è detto “maieutico” (ostetrico) in quanto è fondato non sul tentativo di vincere l’interlocutore con la propria abilità retorica, così come facevano i sofisti, ma su quello di condurre per mano l’interlocutore con una serie di brevi domande e risposte per arrivare a portare l'interlocutore ad accorgersi della propria ignoranza, e a riconoscere così il criterio della verità rispetto alla falsità delle sue presunzioni. Va evidenziato come Socrate non contestasse il fatto in sé che si potessero avere delle verità definitive, ma che venissero spacciate per tali delle convinzioni che non lo erano. Aristotele, in maniera poco chiara a dir la verità, avrebbe attribuito a Socrate la scoperta del concetto e del metodo induttivo, sostenendo però al contempo la loro inadeguatezza al trattamento dei problemi dell’etica. In realtà il dialogo socratico ha un profondo valore morale basato sul rispetto dell'interlocutore. [Wikipedia]

Motivo religioso di base. Il pensiero umano dipende sempre e necessariamente da presupposti filosofici che lo governano. Il pensiero stesso ha radici religiose. Ad esempio: la fede nell'autonomia del pensiero umano. Motivo religioso della filosofia riformata. I parametri biblici in cui tutta la realtà deve essere considerata.

Necessitas Philosophiae Christianae, la necessità della filosofia cristiana. Costituisce un'esigenza insostituibile per il teologo. La teologia, infatti, non è un monologo biblico. Perché il discorso teologico sia significativo, bisogna che esso si serva di un apparato concettuale attento alle categorie filosofiche. In modo consapevole o inconsapevole, le idee filosofiche esercitano un ruolo in ogni scienza e questo concerne sia la teologia che le scienze naturali. È impossibile separare la fede cristiana dalla filosofia senza nuocere all'unità stessa della vita cristiana.

Monismo. Il monismo esprime il concetto filosofico (in particolare metafisico) o teologico della sostanziale unità dell'essere (Essere-Uno-Tutto). Con ciò viene postulata l'esistenza di un unico principio ontologico, essenza, sostanza o energia divina in questo universo e in altre dimensioni metafisiche. Un caso particolare del monismo è l'olismo fisico che è tipico delle filosofia orientali come il Vedanta indiano e il Taoismo cinese. Le concezioni monistiche dell'essere non negano la molteplicità, ma la considerano manifestazione "non sostanziale" di un unico essere che ne è origine e fine. In estrema sintesi, secondo una visione monistica, la molteplicità fenomenica e il dualismo percepiti dagli esseri umani sono solo il frutto di una parvenza illusoria. È possibile descrivere quattro tipi di monismo: (1) l'ateismo, che nega l'esistenza di Dio e contempla solo il mondo; (2) A-cosmismo, che nega l'esistenza del cosmo; (3) Il pan-cosmismo, che subordina Dio al mondo e lo pone all'interno del creato; (4) il panteismo, che risolve il cosmo in Dio. [Wikipedia].

Ontologia. L'ontologia, una delle branche fondamentali della filosofia, è lo studio dell'essere in quanto tale, nonché delle sue categorie fondamentali. Il termine deriva dal greco ὄντος, òntos (genitivo singolare del participio presente ὤν di εἶναι, èinai, il verbo essere) e da λόγος, lògos, letteralmente "discorso sull'essere", ma può anche derivare direttamente da τά όντα, ovvero gli enti, variamente interpretabili in base alle diverse posizioni filosofiche. [Wikipedia].

Paradosso di Zenone. I paradossi di Zenone ci sono stati tramandati attraverso la citazione che ne fa Aristotele nella sua Fisica. Zenone di Elea, discepolo ed amico di Parmenide, per sostenere l'idea del maestro, che la realtà è costituita da un Essere unico e immutabile, propose alcuni paradossi che dimostrano, a rigor di logica, l'impossibilità della molteplicità e del moto, nonostante le apparenze della vita quotidiana. Le argomentazioni di Zenone costituiscono forse i primi esempi del metodo di dimostrazione noto come reductio ad absurdum o dimostrazione per assurdo. Sono anche considerate un primo esempio del metodo dialettico, usato in seguito dai sofisti e da Socrate.I paradossi di Zenone restano anche un utile esercizio di logica, per riflettere sulla modalità di costruzione dei ragionamenti umani. Si ricordano due paradossi contro il pluralismo e quattro contro il movimento. [Wikipedia].

Pensiero critico. Il pensiero critico è un tipo di pensiero caratterizzato dai processi mentali di discernimento, analisi, e valutazione. Comprende processi di riflessione su aree tangibili ed intangilbili con l'intento di formare un giudizio solido che riconcilia l'evidenza scientifica con il senso comune.Il pensiero critico trae informazioni dall’osservazione, l’esperienza, il ragionamento o la comunicazione. Il pensiero critico si fonda sul tentativo di andare al di là della parzialità del singolo soggetto: i suoi valori fondamentali sono la chiarezza, l’accuratezza, la precisione, l’evidenza. Nell’ambito dello scetticismo, il pensiero critico è il processo tramite il quale si cerca di giustificare in maniera sufficientemente convincente una certa affermazione. La logica informale fa parte del pensiero critico. I più recenti risultati della psicologia cognitiva sta inducendo molti educatori a ritenere che sia più utile per gli studenti esercitarsi nel pensiero critico che mandare a memoria un vasto numero di informazioni. Per la sua trasversalità il pensiero critico si trova a cavallo di discipline diverse, quali la scienza, la matematica, l’ingegneria, la storia, l’antropologia, l’economia e la filosofia. [Wikipedia].

Piramide di Maslow. Tra il 1943 e il 1954 lo psicologo statunitense Abraham Maslow concepì il concetto di "Hierarchy of Needs" (gerarchia dei bisogni o necessità) e la divulgò nel libro Motivation and Personality del 1954. Questa scala di bisogni è suddivisa in cinque differenti livelli, dai più elementari (necessari alla sopravvivenza dell'individuo) ai più complessi (di carattere sociale). L'individuo si realizza passando per i vari stadi, i quali devono essere soddisfatti in modo progressivo. [Wikipedia].

Popper, Karl. Sir Karl Raimund Popper (1902-1994) è stato un filosofo e epistemologo austriaco, naturalizzato britannico. Popper è anche considerato un filosofo politico di statura considerevole, difensore della democrazia e del liberalismo e avversario di ogni forma di totalitarismo. Egli è noto per il rifiuto e la critica dell'induzione, la proposta della falsificabilità come criterio di demarcazione tra scienza e non scienza, la difesa della "società aperta". [Wikipedia].

Postmodernismo.Il postmodernismo è una corrente di pensiero caratterizzantesi per la contrapposizione con il modernismo. Il pensiero modernista riconosce un'importanza suprema ad ideali come la razionalità, l'obiettività, ed il progresso, e ad altre idee di derivazione illuministica, idee caratterizzanti le correnti del positivismo e del realismo ottocentesco. Il postmodernismo si interroga sulla reale esistenza di tali ideali. [Wikipedia].

Principio di identità. Il principio logico di identità è l'assioma che comporta come una cosa sia uguale a sé stessa o che ciò che è il medesimo sia uguale: A=A. Insieme al principio di non contraddizione, il principio di identità costituisce il fondamento della logica, le sue "regole auree". In Fichte la riformulazione del fondamentale principio logico A = A come principio dell’identità dell’io con sé stesso (Io = io) esprime il criterio idealistico per cui la coscienza precede ogni contenuto e lo rende possibile. Prima di porre qualsiasi contenuto, l’io pone necessariamente sé stesso. L'essenza dell'io consiste nell'essere autocosciente.

Principio di non contraddizione. Nella logica classica, il principio di non-contraddizione afferma la falsità di ogni proposizione implicante che una certa proposizione A e la sua negazione, cioè la proposizione non-A, siano entrambe vere allo stesso tempo e nello stesso modo. Secondo le parole di Aristotele: "È impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo tempo, appartenga e non appartenga al medesimo oggetto e sotto il medesimo riguardo". Più semplicemente, la proposizione "A è anche non-A" è falsa. [Wikipedia].

Probabilità. La probabilità di un evento è il rapporto tra il numero dei casi favorevoli all'evento e il numero dei casi possibili, purché questi ultimi siano tutti equiprobabili. Questa definizione è spesso attribuita a Pierre Simon Laplace e quindi anche identificata definizione classica di Laplace. [Wikipedia]. Vedi anche: Teoria della probabilità e Probabilismo.

Punto di Archimede. A​rchimede aveva posto così tanta fiducia nel principio della leva​ da affermare "Datemi un punto di appoggio e solleverò il mondo". Questo punto è chiamato "Punto d'Archimede". Tutte le filosofie hanno bisogno di un "Punto d'Archimede"​, un punto di riferimento sul quale poggiarsi in modo ultimo. È possibile distinguere due tipi di filosofie: quella trascendente e quella immanente. Le filosofie immanenti pongono il loro punto d'Archimede all'interno del creato, mentre le filosofie trascendenti lo pongono al di fuori del creato. Ad esempio, i filosofi immanentisti includono Cartesio e Kant. Il punto di partenza di Cartesio era il pensiero e quello di Kant la ragione. La filosofia riformata è una filosofia trascendente: il suo punto di partenza è Cristo, fonte e sostenitore d'ogni cosa. L​e filosofie immanenti sono inerentemente riduzioniste e pagane, cioè, deificano un aspetto della creazione rendendolo auto-esistente. L​egate al punto d'Archimede ​sono le motivazioni religiose di base. [Wikipedia:Archimede;principio della leva].

Retorica. La retorica (dal greco ῥητορικὴ τέχνη, rhetorikè téchne, «arte del dire») è l’arte di parlar bene, la disciplina che studia il metodo di composizione dei discorsi, ovvero come organizzare il linguaggio naturale (non simbolico) secondo un criterio per il quale ad una proposizione segua una conclusione. Sotto questo aspetto essa è un metalinguaggio, in quanto cioè un «discorso sul discorso». Lo scopo della retorica è la persuasione, intesa come approvazione della tesi dell’oratore da parte di uno specifico uditorio. Da un lato, la persuasione consiste in un fenomeno emotivo di assenso psicologico; per altro verso ha una base epistemologica: lo studio dei fondamenti della persuasione è studio degli elementi che, connettendo diverse proposizioni tra loro, portano ad una conclusione condivisa, quindi dei modi di disvelamento della verità nello specifico campo del discorso. [Wikipedia].

Risoluzione di un problema. La risoluzione di un problema è un'attività (definita in inglese come Problem solving, termine comunemente usato anche in italiano) delpensiero che un organismo o un dispositivo di intelligenza artificiale mettono in atto per raggiungere una condizione desiderata a partire da una condizione data. Il problem solving indica più propriamente l'insieme dei processi atti ad analizzare, affrontare e risolvere positivamente situazioni problematiche. È da notare però che la risoluzione di un problema vera e propria consiste in un più ampio processo costituito anche dai cosiddetti problem finding e problem shaping.Nel tempo si sono sviluppati diversi metodi per effettuare tali operazioni, coinvolgendo più aree della comunicazione.

Secolarismo. Con secolarismo (dal latino saeculum, che indicava tutto ciò che non appartiene alla religione) si intende una serie di trasformazioni sociali che portano una nazione a "evolversi" in una cultura più laica in cui lo Stato non ha o ha poche ingerenze nella sfera religiosa. Il secolarismo porta ad un allontanamento delle sfere di potere (legislativo, esecutivo, giudiziario) tra loro ma soprattutto all'allontanamento della sfera religiosa dalla sfera politica e di conseguenza la visione della religione come una cosa privata e non più pubblica, che dovrebbe avere come principale effetto (e obiettivo) il rispetto per tutte le religioni ma anche la perdita di importanza di essa nella vita e nelle opinioni non prettamente riferite alla religione. [Wikipedia].

Sillogismo. Il sillogismo (dal greco συλλογισμός, syllogismòs, formato da σύν, syn, "insieme", e λογισμός, logismòs, "calcolo": quindi, "ragionamento concatenato") è un tipo di ragionamento dimostrativo che fu teorizzato per la prima volta da Aristotele, il quale, partendo dai tre tipi di termine "maggiore" (che funge da soggetto nella conclusione), "medio" e "minore" (che nella conclusione funge da predicato) classificati in base al rapporto contenente - contenuto, giunge ad una conclusione collegando i suddetti termini attraverso brevi enunciati (premesse). [Wikipedia].

Tassonomia. La tassonomia (dal greco ταξις, taxis, "ordinamento", e νομος, nomos, "norma" o "regola") è, nel suo significato più generale, la disciplina della classificazione. Abitualmente, si impiega il termine per designare la tassonomia biologica, ossia i criteri con cui si ordinano gli organismi in un sistema di classificazione composto da una gerarchia di taxa annidati. Con il termine tassonomia, dunque, ci si può riferire sia alla classificazione gerarchica di concetti, sia al principio stesso della classificazione. Praticamente tutti i concetti, gli oggetti animati e non, i luoghi e gli eventi possono essere classificati seguendo uno schema tassonomico. La tassonomia è la scienza che si occupa genericamente dei modi di classificazione (degli esseri viventi e non). Per classificazione si intende la descrizione e la collocazione in un sistema tassonomico di una entità per determinazione si intende il riconoscimento o l'identificazione di un soggetto. Soprattutto in ambito scientifico (es. botanica, zoologia). [Wikipedia].

Tempo. Il tempo è la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi. Tutti gli eventi possono essere descritti in un tempo che può essere passato, presente o futuro. La complessità del concetto è da sempre oggetto di studi e riflessioni filosofiche e scientifiche. "Se c'è un problema che attraversa l'intera storia dell’uomo e ne rappresenta un filo rosso, questo è il problema del tempo. Del resto l'uomo appartiene al tempo, inesorabilmente. Veniamo al mondo, trascorriamo in esso un tempo infinitesimo, scompariamo. Vivere e divenire sono tutt'uno. Ma, se è vero che al tempo noi apparteniamo è anche vero che il tempo ci appartiene. Infatti ne disponiamo, quasi fosse un dono, un dono misterioso. Niente è così sfuggente come il tempo, così inafferrabile. Affrontare un viaggio attraverso i diversi significati del tempo è come mettersi di fronte all’orizzonte, le possibilità sono infinite, il nostro è solo un inizio. Dal punto di vista filosofico il tempo è stato analizzato secondo diversi significati. I principali sono quello cosmologico, gnoseologico ed etico religioso. Nella prospettiva cosmologica, il t. è stato considerato come origine del mondo o elemento costitutivo dello stesso (durata senza inizio e senza fine o con cicli e ritorni). Nella prospettiva gnoseologica, il t. è stato visto solo come forma del pensiero, della mente, il t. dei ricordi e delle aspettativa in cui esiste solo il presente mentre il passato ed il futuro sono costruzioni del soggetto. Nella prospettiva etica, il t. è il simbolo della vita umana, finita limitata, subordinata alle situazioni più opposte.Questo aspetto morale diventa religioso quando la vita umana è presentata come un percorso di salvezza ed il tempo appare un precorrimento dell'eternità" [Wikipedia]; [un sito web].

Tertium non datur (traduzione: un terzo (o una terza) non è dato/a) è una locuzione che appartiene al repertorio delle celebri frasi in lingua latina entrate a pieno diritto nel patrimonio culturale mondiale e non solo in quello italiano. Sta a significare che una terza soluzione (una terza via, o possibilità) non esiste rispetto a una situazione che paia prefigurarne soltanto due. Si potrebbe leggere quindi come: Non ci sono altre possibilità eccetto queste due. [Wikipedia].

Utilitarismo. L'utilitarismo (dal latino utilis, utile) è una dottrina filosofica di natura etica per la quale è "bene" (o "giusto") ciò che aumenta la felicità degli esseri sensibili. Si definisce perciò utilità la misura della felicità di un essere sensibile. L'utilitarismo è quindi una teoria della giustizia secondo la quale è "giusto" compiere l'atto che, tra le alternative, massimizza la felicità complessiva, misurata tramite l'utilità. L'utilitarismo è una dottrina dell'obbligo morale (perché, di fronte a diverse prospettive d'azione, impone la scelta di quella che produce più benessere), del valore morale (un atto ha valore morale se produce benessere), è prescrittiva (perché indica agli uomini quel che essi devono fare) ma può essere altresì descrittiva (perché cerca di indicare le motivazioni interiori che spingono gli uomini ad agire: la ricerca del benessere o felicità). [Wikipedia]. </section>