Filosofia/Filosofia riformata/Cuore umano
Il cuore umano
Il cuore umano è un'importante caratteristica di base della filosofia riformata che caratterizza l'unicità e l'irriducibilità della creatura umana nell'ambito del cosmo. Non indica le sue emozioni e sentimenti, né l'intelletto o la ragione, non è la funzione temporale della fede, né è una "sostanza" (materiale o immateriale che sia). Il cuore è "il sé" del'essere umano, io suo "io" profondo, il punto in cui l'esistenza umana si concentra, il centro più profondo della nostra esistenza temporale. Il cuore è il punto dove l'essere umano trascende il tempo, è il centro religioso della sua esistenza. Come tale è la fonte sia della fede che del peccato, la radice di ogni pensiero, sentimento ed azione.
Il cuore umano è il fattore decisivo che determina il suo rapporto con Dio. Esso non è mai neutrale: o adora il Creatore oppure un qualche aspetto della creazione. Con la caduta nel peccato il cuore umano si è corrotto e diventa onte di ogni male come dice Gesù stesso: "Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazione" (Matteo 15:19). Con la rigenerazione, però, quando una persona si ravvede dai propri peccati e ripone la sua fede in Cristo come proprio Signore e Salvatore, essa riceve "un nuovo cuore" disposto ad amare e servire Dio.
Il concetto di "cuore" supera il dualismo subentrato dall'arbitraria distinzione nell'essere umano di corpo e spirito/anima.
Per approfondire, vedi "cuore", e "tesi di antropologia cosmonomica".