Teologia/Il modello delle sane parole

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 Il modello delle sane parole 

Ogni cristiano ha la responsabilità di lasciare alle generazioni che seguono un sommario certo della fede cristiana affinché esse abbiano ragioni per credere. Scrive l'Apostolo a Timoteo: "Prendi come modello le sane parole che hai udite da me con la fede e l'amore che si hanno in Cristo Gesù" (2 Timoteo 1:13). Quello che le nostre versioni bibliche traducono "il modello delle sane parole" ["La forma delle sane parole" (Diodati)] potrebbe essere reso con "profilo", "contorno", "schema", "lineamenti principali" di parole sane, di insegnamento corretto (ὑποτύπωσιν ἔχε ὑγιαινόντων λόγων - hypotyposin eche hygiainonton logon).

Lo "schizzo", il riassunto schematico dell'insegnamento apostolico, chiamato "sane parole" e "buon deposito", è da custodire, preservare inalterato. Esso consiste di due parti: "la fede", il contenuto dottrinale; e "l'amore", l'etica conseguente. La prima parte è fa considerarsi il contenuto del Credo apostolico. Esso non esclude ma implica le conseguenze etiche - che pure sono normative e contenute nel Nuovo Testamento - che lo testimonia chiaramente.

Al di fuori dalle lettere pastorali, la parola tradotta con "sane" parole è solo usata una volta da Luca nel suo vangelo (Luca 15:27). Il resto delle volte, "sano" si riferisce alla dottrina (la "sana dottrina").

  • 1 Timoteo 1:10 "...per i fornicatori, per i sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina".
  • 2 Timoteo 4:3 "Infatti verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie".
  • Tito 1:9 "attaccato alla parola sicura, così come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono".
  • Tito 2:1 "Ma tu esponi le cose che sono conformi alla sana dottrina".

Vedasi anche: 1 Timoteo 1:16 "Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la sua pazienza, e io servissi di esempio a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita eterna".

L'unico modo di insegnare alla prossima generazione è quello di usare "parole sane". Le uniche "parole sane" che abbiamo si trovano nella Parola di Dio così come sono riflesse nelle confessioni di fede della chiesa antica come pure riproposte ed ampliate dalla Riforma protestante del XVI secolo.

Calvino scrive: "Paolo sapeva quanto in fretta ci si possa allontanare o decadere dalla pura dottrina. Per questa ragione egli ammoniva fortemente Timoteo di non deviare da quella forma di insegnamento che aveva ricevuto, e di conformare il suo modo di insegnare alla regola che era stata stabilita; non che noi si debba essere molto scrupolosi nelle parole che usiamo, ma perché falsare la dottrina, anche nel modo più sottile, può essere estremamente nocivo".

Sfortunatamente le passioni mondane conducono a parole confuse e parole contenziose piuttosto che parole sane. Ne risulta così la dottrina dimenticata. A parte, però, da ciò che si potrebbe chiamare dottrina dimenticata necessaria, i principi semplici non sono stati spesso insegnati:

Un sommario delle sane parole non equivale a citare versetti biblici. Si sente spesso dire che si possono trovare testi biblici per provare quasi qualsiasi cosa. Gli increduli, i liberali, gli ignoranti e gli eruditi usano spesso versetti biblici presi fuori dal loro contesto per comprovare le loro opinioni. Un versetto biblico non corrisponde all'intera Parola di Dio. Obiettivo di ogni cristiano dovrebbe essere quello di raccogliere un sommario della Parola di Dio affinché Dio sia esaltato e l'uomo abbassato. Per esempio, la dottrina su Dio deve essere relativa alla natura di Dio e la dottrina sull'uomo deve essere relativa alla natura umana. Quando noi ci atteniamo alle sane parole della Scrittura salveremo noi stessi e da nostra progenie dagli errori teologici.

Gli errori dottrinali inevitabilmente conducono ad errori nella pratica. Quando una persona crede in modo scorretto, agirà in modo scorretto. La causa stessa delle divisioni, degli scismi, delle dispute, delle contese nelle chiese è il risultato di insegnamento sbagliato. Perché? Perché abbiamo ignorato i lineamenti delle sane parole ella Scrittura.

Non possiamo attenerci a qualcosa se non lo comprendiamo. Il compito non è facile, ma è necessario. Il popolo di Dio è custode della verità di Dio ed esso deve attenersi alla Sua verità con fede e con amore.

Uno dei più antichi sommari della fede cristiana è Il Credo o Simbolo apostolico (Symbolum apostolicum). Fino al secolo XV era stato attribuito agli stessi apostoli. È difficile definire una data esatta in cui il Simbolo degli Apostoli possa esser stato codificato, tuttavia molti indizi vanno a favore della sua origine apostolica. Scritti dei secoli V e VI indicano che questa confessione di fede, nei primi secoli della Chiesa, era considerata talmente sacra da non poter essere neppure scritta, ma soltanto memorizzata; questo spiegherebbe la mancanza di fonti scritte dirette antiche in favore di semplici allusioni o rimandi e di una tradizione orale.

Si sa inoltre che anche nella Chiesa antica i battezzandi pronunciavano una formula di professione di fede, ma non ne abbiamo traccia scritta. Dato che non abbiamo ragione di credere che un nuovo Credo abbia sostituito quello apostolico prima del Concilio di Nicea, si può ritenere che la formula usata fosse quella riportata in questa versione. Si trova attestato fin dal IV secolo in Ambrogio e in Rufino, e all'inizio del VI secolo è presentato nella sua formula definitiva da san Cesario di Arles.

Non dobbiamo soltanto lasciare un sommario della fede cristiana alle prossime generazioni, dobbiamo attenerci a quel sommario per la potenza dello Spirito Santo e così avremo ragioni per credere.