Etica/Non uccidere

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Non uccidere? Di fatto è "non commettere omicidio"!

Si potrebbe pensare che tra tutti i Dieci Comandamenti quello che ha meno bisogno di spiegare è il Sesto, perché sembra così chiaro. È quello che la maggior parte delle versioni italiane della Bibbia traduce come "Tu non ucciderai" o "Non uccidere". Eppure, la verità è esattamente il contrario. Questo è probabilmente il meno ben compreso dei Dieci Comandamenti.

Il motivo è che l'originale ebraico non dice: "Non uccidere". Dice: "Non commettere omicidio" (o "Non assassinare"). Sia l'ebraico che l'italiano hanno due parole per togliersi la vita - uno è "uccidere" (harag, in ebraico) e l'altro è "commettere omicidio" (ratzach in ebraico). La differenza tra i due è enorme.

Uccidere significa:

Sopprimere una qualsiasi vita - sia di un essere umano o di un animale.

Togliere la vita di una persona deliberatamente o per caso, legalmente o illegalmente.


D'altra parte, l'omicidio può significare solo una cosa: la soppressione illegale o immorale di una vita umana. Ecco perché diciamo: "Ho ucciso una zanzara", non "ho assassinato una zanzara". Ed è per questo, diremmo, "il lavoratore è stato accidentalmente ucciso", non "il lavoratore è stato accidentalmente assassinato".

Allora perché le nostre versioni bibliche usano la parola "uccidere" piuttosto che "commettere omicidio"? Perché corrisponde ad una tradizione che, senza specificare ulteriormente e informarci sul suo significato originale, presume che il lettore pensi solo all'omicidio. ma non è sempre così. Di fatto oggi ci troviamo spesso di fronte a persone che equivocano questo comandamento come se proibisse ogni uccisione. Se i Dieci Comandamenti proibissero ogni uccisione, tutti dovremmo essere vegetariani -- sarebbe vietato uccidere gli animali. E tutti noi dovremmo essere pacifisti - dal momento che non potevamo uccidere nemmeno per autodifesa. Si può certamente esserlo. Non si tratta, però, di ciò che la Bibbia dice.

I Dieci Comandamenti non avrebbero potuto vietare ogni uccisione. La stessa parte della Bibbia che contiene i Dieci Comandamenti - i Cinque Libri di Mosè, la Torah come è conosciuta dagli ebrei - comanda la pena di morte per l'omicidio; permette di uccidere in guerra; prescrive il sacrificio animale, e permette di mangiare carne. E questo lo consideriamo come Parola di Dio, non meno degli altri testi biblici.

Una corretta comprensione del comandamento contro l'omicidio è cruciale perchè molte persone citano questo comandamento per giustificare due posizioni che non hanno alcuna base biblica: opposizione alla pena capitale e al pacifismo.

Per quanto riguarda la pena capitale e la Bibbia, l'unica legge che appare in ciascuno dei Cinque Libri di Mosè è che gli assassini siano messi a morte. Gli oppositori della pena di morte sono liberi di ritenere che agli assassini dovrebbero essere permesso di vivere. Ma non sono liberi di citare la Bibbia per sostenere la loro visione. Eppure, molti lo fanno. E citano sempre il Comandamento: "Non uccidere". Ma questo, come dovrebbe essere ormai abbondantemente chiaro, non è quello che dice il comandamento, e quindi è un argomento non valido.

Per quanto riguarda il pacifismo, la convinzione che sia sempre sbagliato uccidere un essere umano, ancora una volta, chiunque è libero di sostenere questa posizione, per quanto immorale possa essere. E quale altra parola oltre a "immorale" si può usare per descrivere il divieto di uccidere qualcuno che è in procinto di uccidere uomini, donne e bambini innocenti, in, diciamo, un cinema o una scuola?

Ma è disonesto citare il comandamento contro l'omicidio per giustificare il pacifismo. C'è un omicidio morale - più ovviamente se fatto per legittima difesa contro un aggressore - e c'è l'uccisione immorale. E la parola per questo è omicidio.

I Dieci Comandamenti sono raffigurati su due tavolette. I sei comandamenti sulla seconda tavoletta riguardano tutti il nostro trattamento del nostro prossimo, di cui il non commettere omicidio è forse il più importante. Perché? Perché l'omicidio è l'atto peggiore che una persona possa commettere. Gli altri quattro comandamenti -- proibire il furto, l'adulterio, la falsa testimonianza e la concupiscenza, sono tutti reati gravi. Ma l'omicidio, deliberatamente togliere la vita a una persona innocente è la cosa più terribile che possiamo fare.

La prossima volta che senti qualcuno citare "Non uccidere" quando cita il Sesto Comandamento, spiega delicatamente ma con fermezza che in realtà dice "Non commettere omicidio".